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EPPURE CORONA / IL DECLINO DEL MEDIOMAN

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

6
FEB
2019

Strano che, nonostante in Italia ogni statistica indichi che si legge molto poco, il nostro benedetto Paese trovi il tempo di infervorarsi su un instant book che non arriva a duecento pagine scritte con un carattere enorme.

Premetto che, come molti, non ho letto l’opera omnia in questione: mi è bastato leggere qualche stralcio e prendere visione dei soliti commenti radical chic per schierarmi convintamente dalla parte di Fabrizio Corona pur non avendo alcuna intenzione di impegnarmi nella lettura della sua ultima “fatica editoriale”.

Viva Corona dunque ma non perché ne apprezzi le qualità etiche, morali e culturali.

Viva Corona semplicemente perché è arrivato il momento di smetterla di giudicare perché tu non puoi sapere nulla della vita degli altri.

Le puzzette sotto al naso diamole in esclusiva a coloro che sono farciti di certezze un po' come era farcito lo stucchevole krapfen Motta che ci bloccava la digestione negli anni ottanta.

Lasciamo parlare i fatti.

Questi ultimi raccontano che il libro in questione vende: di fronte a questo dato oggettivo gli imbecilli lanciano scomuniche mentre i curiosi si interrogano.

Non bisogna farsi venire l’ernia al cervello per comprendere che, al netto della grande capacità comunicazionale di Fabrizio Corona, c’è un Paese che – per dirla come Filippo Facci – vuole la merda e Fabrizio gliela elargisce allegramente.

Ciò per dire che per comprendere Corona come fenomeno editoriale non si può non entrare nella pancia della nostra nazione comprendendone i più reconditi istinti.

Viviamo in una società repressa, depressa nella quale ci sforziamo di essere moralisti come i nostri padri, di apparecchiare simulando la famiglia del Mulino Bianco, di essere “pentastellatamente” onesti, “sinistramente” solidali o “salvinamente” securitari ma la verità è che ci rompiamo tragicamente e tremendamente i coglioni.

La routine ci ammazza, le nuove tecnologie ci proiettano in diretta su un mondo che se la gode (i nostri padri non ne sapevano nulla e si attaccavano alle convinzioni precostituite), la rete ci mostra che c’è tutto un mondo “sesso, droga e rock'n'roll” mentre noi il lunedì dobbiamo accompagnare la bimba al catechismo, il martedì c’è piscina, il giovedì botta di vita (calcetto), il sabato la spesa e la domenica ciulatina.

Ci rompiamo le palle in maniera irrevocabile e allora battezziamo come modello vincente quello di Fabrizio Corona (e di Silvietto nostro prima) che a suo modo è un vincente e rappresenta tutto quello che non siamo ma che inconfessabilmente vorremmo essere.

Corona può scrivere un intero capitolo intitolato “fighe” mettendoci dentro il meglio del troiume del momento mentre noi in confronto sembriamo MCfly di Ritorno al Futuro: con gli amici ricordiamo la epica Maria del piano di sopra che era un po' larga sotto ma almeno ci stava o la sempre valida Giovanna che se me l’avesse data. Una vita grama insomma.

«Frequento spesso il night club Pepenero, ci vado quando non ho niente da fare, poi mi porto due ragazze a casa»; «Io purtroppo non posso andare a scuola di mio figlio per due ragioni, la prima perché tutti i suoi compagni sono tutti miei fans e la seconda perché le madri dei suoi compagni mi farebbero immediatamente»; «Vorrei un po' di soldi nella bara con me per due motivi, in primis perché mi darebbero sicurezza, anche perché quando vado in giro, se mi osservate, ho sempre la tasca destra gonfia, non è Cialis ma il contante che mi porto dietro, se non ho almeno 5000 euro in tasca sto male. Sono malato di soldi e voglio il mio denaro, nella bara voglio non meno di 20.000 in pezzi da 500. Il secondo motivo perché rientra nella mia patologia e non posso deludere il mio medico»; «Non so bene perché sono ancora vivo. Dormo due ore per notte, se esco bevo minimo otto Negroni, da quando il medico per scopare mi ha prescritto il Cialis al posto del Viagra lo prendo anche per andare in palestra. Sogno la morte da Re: Freddie Mercury, Jim Morrison, Marco Pantani, Marco Simoncelli».

Soldi, donne, popolarità, vita spericolata: è ormai chiaro che il medioman, quello che paga in buoni pasto, quello che è moderatamente monogamo, quello che paga il mutuo, quello con la panzetta dell’impiegato del catasto guardi con inconfessabile ammirazione il bad boy rosicando in privato e biasimandolo in pubblico.

Chiaro che la madre di famiglia bene rabbrividisca di fronte a cotanta cieca bestialità onde poi sognare con una recondita parte del lobo frontale del cervello che dall’altra parte del materasso ci sia un tiratissimo Fabrizio Corona e non quel petomane notturno del panciuto impiegato di cui sopra (che per giunta russa avendo ormai raggiunto la pace dei sensi).

Corona ha inventato lo stile Trap prima ancora che Sfera Ebbasta sostituisse il ciucciotto con l’effetto AutoTune costruendo un personaggio che, qualunque cosa si pensi al riguardo, fa sognare l’uomo col borsello che, non lo dirà mai, ma soffre sotto la sua nuvola da impiegato.



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