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Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

19
FEB
2019

Il Tribunale dei ministri di Catania ha richiesto l’autorizzazione a procedere nei confronti del Ministro degli Interni, Matteo Salvini, alla Giunta per le immunità del Senato che, sentito l’interessato, esprimerà il suo parere entro il 23 febbraio in merito all’imputazione di sequestro di persona e abuso di potere per aver trattenuto 174 migranti a bordo della nave Diciotti. Questo è un passaggio propedeutico al voto di maggioranza assoluta che il Senato esprime per confermare o no il parere della Giunta. È questa la procedura prevista nel caso di parlamentari imputati di un reato. Il giudizio politico, quindi, influisce notevolmente sull’intervento della Magistratura. Nel caso specifico, gli alleati di governo del partito cui appartiene l’imputato, hanno demandato la decisione alla base del Movimento Cinque Stelle, attraverso urne virtuali predisposte sul portale Rousseau. Riepilogando, il processo nei confronti del Ministro degli Interni, Matteo Salvini, è stato condizionato all’esito delle consultazioni organizzate su un portale informatico di parte che non assicura nessuna garanzia di equità. Nessuno, infatti, può garantire che il voto degli attivisti 5Stelle non sia manipolato o sovvertito dai vertici del movimento o dai gestori del sistema, così com’è accaduto nelle candidature per le elezioni politiche, dove molti proponenti perfettamente calzanti ai requisiti per entrare nelle liste elettorali, si sono visti esclusi per volontà dei loro capi. In breve, un movimento politico che si è avvalso di un’esigua percentuale di consensi per governare il Paese alleandosi con un’altra compagine politica di minoranza, in quest’occasione e con gli stessi metodi, ha la facoltà di decidere se favorire o ostacolare il corso della giustizia italiana. Questa è l’evoluzione della Democrazia che si avvale dei sistemi informatici e della rete per essere più vicina agli elettori? Certamente no, se il riferimento per la Repubblica Italiana continua a essere la Costituzione che, seppur preveda successive variazioni e adeguamenti, certamente non si riferisce allo stravolgimento dei principi fondamentali e all’ampia condivisione delle mutazioni nodali necessarie alla sussistenza della Democrazia. 30’948 votanti su un totale di 52'417, hanno espresso parere contrario al procedimento giudiziario contro Matteo Salvini, attraverso il seguente quesito: "Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti, per redistribuire i migranti nei vari paesi europei, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato? Sì, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere negata l'autorizzazione a procedere. No, non è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere approvata l'autorizzazione a procedere”. Poco più di 30mila cittadini italiani, di fatto, impediranno agli italiani di conoscere la colpevolezza o l’innocenza del Ministro degli Interni nei confronti della legge italiana. Facendolo, però, consolidano un sistema ampiamente usato nel passato che permette di governare l’Italia a chi potrebbe non esserne degno e, inoltre, incoraggiano il superamento dei limiti del proprio potere con finalità anche personali. Inoltre, il Movimento 5Stelle, demandando le proprie decisioni a un esiguo numero di sostenitori, delude quelli che hanno creduto nel cambiamento e l’onestà del Movimento stesso, decretandone, così, la propria fine. Benvenuti in Italia, il paese dove, contemporaneamente, si possono sottrarre fondi allo Stato senza subire conseguenze e si può finire in miseria per una cartella esattoriale.



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