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8 Marzo, il volantino della Lega di Crotone: cose da maschi

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

7
MAR
2019

In occasione dell’8 marzo, Giornata internazionale della Donna, ricorrenza annuale finalizzata a richiamare l’attenzione sulle conquiste sociali, economiche e politiche delle donne ma anche sulle discriminazioni e le violenze cui sono ancora soggette in tutte le parti del mondo, la Lega di Crotone (seppure accoppiare le parole Lega e Crotone genera un paradosso o un ossimoro, la Lega esiste anche in Calabria), in ossequio alle volontà del suo segretario Giancarlo Cerrelli, ha redatto un volantino intitolato “8 Marzo: Chi offende la dignità della donna?”. Il titolo potrebbe lasciare intuire un’iniziativa in difesa delle donne ma la vera qualità del documento si rivela subito dopo aver letto il contenuto delle prime righe. Era da oltre mezzo secolo che non si leggeva una pubblicazione con contenuti così esplicitamente maschilisti che, non a caso, è ufficializzata proprio in occasione del primo 8 Marzo del nuovo governo di destra, dove trova spazio la caccia alle streghe di Simone Pillon, i deliri interpretativi del Ministro per le politiche per la famiglia, Lorenzo Fontana e le campagne di diffusione dell’odio di Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno. Abbiamo deciso di analizzare il testo di questo manifesto, costatando che le pretestuose argomentazioni in difesa delle donne sono, in realtà, beceri attacchi alla dignità femminile in primis e, in secondo ordine, all’intera evoluzione della specie. Cerelli, infatti, dando una precisa collocazione sociale alle donne, offende anche l’intelligenza degli uomini che non hanno la sua stessa inqualificabile opinione. A suo parere, le donne sono offese dalla pratica dell’utero in affitto, come se queste non avessero capacità di discernimento o diritto alla maternità in tutte le sue forme. L’avvocato leghista ritiene offensiva per le donne la definizione di “genitore 1 e 2” in alternativa a “mamma e papà”, come se questo potesse influire su uno stato di fatto che necessità di concretezze e non di titoli. Nel volantino si ritiene offensivo imporre le “quote rosa”, disconoscendo, quindi, che la Legge 12 luglio 2011, n. 120 è stata varata in conseguenza della diffusa discriminatoria verso le donne. Si ritiene, anche, che l’autodeterminazione della donna generi rancore e lotta nei confronti dell’uomo, marcando un’ulteriore distinzione fra sessi e concedendo, quindi, questa priorità solo agli uomini. Il volantino esprime il massimo livello del peggiore maschilismo, quando definisce “il ruolo naturale della donna volto alla promozione e al sostegno della vita e della famiglia” come se la donna fosse considerata solo femmina alla pari di una fattrice all’interno di un allevamento.

(Il volantino diffuso dalla Lega di Crotone)

Il culmine del degrado si legge nella considerazione che donne, migranti e gay, come se fossero aggregabili in un’unità entità, siano strumentalizzabili a favore di una “rivoluzione” contro i “punti di riferimento certi della società”. Si coglie, infatti, l’opportunità per attaccare la comunità gay e i migranti come se fossero un’entità astratta dove non siano presenti individui ma numeri, e le tre categorie fossero composte di soggetti privi di proprie capacità intellettive. Il volantino termina con l’affermazione che la donna abbia una missione sociale, il cui ruolo non deve essere mutato da leggi e atteggiamenti. Con il volantino per l’8 Marzo, Giancarlo Cerrelli conferma la sua identità di dirigente di “Alleanza Cattolica”, referente del “Comitato Difendiamo i Nostri Figli” di Crotone, ex segretario nazionale del “Comitato Sì alla Famiglia” e di sostenitore della “famiglia naturale” e di difensore dal “complotto gender”. Inoltre Carelli, si oppone al progetto di legge contro l’omofobia e all’esistenza del registro delle unioni civili. Le sue teorie riportano la società civile alle peggiori repressioni storiche ispirate al lato più oscuro precristiano sino al Ventennio, passando per la Santa Inquisizione. Sostanzialmente, potremmo restare anche indifferenti all’opinione di Giancarlo Cerrelli, leghista calabrese e questo basta per qualificarlo, se al governo non ci fossero esponenti di pari carature. Sebbene il volantino induca odio, l’unica ragionevole difesa da queste esternazioni barbariche è ridicolizzarne i contenuti dimostrando, con i fatti, quanto siano assurdi e infondati gli argomenti. Intanto, invitiamo i cittadini crotonesi a riciclare per usi consoni i volantini diffusi dai Giovani Leghisti Crotonesi e la società civile a ostacolare queste barbarie isolando personaggi come Cerelli che a essa non appartengono. Auguriamo alle donne di vivere presto in un mondo senza discriminazioni fra sessi tanto da scordare le ragioni di questa ricorrenza.



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