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Il Gioca jouer pre elettorale / "Obiettivo sensibile" di Vito Massimano

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

9
APR
2019

Nel 1981 Claudio Cecchetto ha lanciato il Gioca jouer convinto che si trattasse di un tormentone del momento.

Invece si è trasformato in un vero e proprio stile di vita italico mutuato per giunta dalla politica.

Quindi, puntualmente a ridosso delle elezioni, risuona nell’aria il consueto “pappaparapapappa, dormire, salutare, autostop, starnuto, camminare, nuotare… litigare”.

E così mentre noi aspettiamo di sapere che fine abbia fatto la funivia che da Casalotti – secondo Virginia Raggi – avrebbe dovuto condurre fino a Battistini, mentre noi aspettiamo di sapere se, oltre a qualche cialtronata, il Partito Democratico abbia uno straccio di idea su qualcosa, mentre noi aspettiamo di sapere se i Pentastar abbiano trovato sul Bignami un riassunto dei principali indicatori macroeconomici e li abbiano capiti, mentre noi aspettiamo di capire se Salvini abbia esaurito gli annunci, questi fanno finta di litigare iniziando il Gioca jouer pre elettorale.

La sinistra ultimamente ha una deriva pediatrica: che si tratti di Greta o di Simone da Torre Maura, si attacca ai bambini per raccattare due voti.

Passi che i giovincelli di belle speranze si aggrappino alle utopie e che tuonino contro il riscaldamento globale o a favore del benessere di tutti gli esseri viventi ma che lo facciano degli adulti con responsabilità politiche è quantomeno squallido. Alla politica si chiede realismo e non puerilità.

Anche a me piacerebbe un mondo pulito o una società ove nessuno resti indietro piuttosto che un pianeta definitivamente redento e inclusivo. Addirittura io aggiungerei anche una bella dose di pane e figa per tutti.

Ma non mi sognerei mai di cavalcare l’utopia pensando di poter essere credibile soprattutto se avessi responsabilità di tipo politico.

E poi basta con le manifestazioni contro l’allarme fascista e “Bella Ciao” come se piovesse perché fa veramente ridere i polli. Vedono fascisti ovunque ma nessuno si spaventa. Come mai?

Dall’altro lato i gialloverdi si sono riscoperti rissosi e fingono di darsele di santa ragione: sembra uno di quegli incontri di wrestling guardando i quali ti chiedi come facciano ad infliggersi dei cazzottoni o dei colpi mortali senza che esca, che ne so, un goccio di sangue o un piccolo ematoma.

Se le divergenze che millantano fossero vere, il Governo gialloverde sarebbe dovuto finire in rissa già da qualche tempo.

E invece sono lì a punzecchiarsi a salve come se volessero fare maggioranza e opposizione allo stesso tempo raccattando i filogovernativi e gli scontenti.

Sono un branco di commedianti? Certo che lo sono. Ma è il pubblico che non si stanca di questo spettacolo e corre a sculettare alle manifestazioni. Pappaparapapappa, applausi. Bravo. Grazie.



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