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Categoria: ATTUALITA'
Il top del godimento l’ho raggiunto quando ho letto: “comodo andare dal Papa, doveva venire da noi, dove c’è l’inquinamento…” Ammetto che in quel momento in me si sono combattute, come spesso mi accade, sensazioni assai contrastanti. Da un lato la voglia di dar sfogo a tutti gli impulsi più peccaminosi, confinati per fortuna in una sfera solo immaginifica della mia coscienza, dall’altro la consapevolezza che con gli imbecilli non si può vincere. Scalare la montagna del benaltrismo e dell’irrazionalità imperante è diventato ormai un Everest assai peggiore di quello vero. Se un personaggio famoso prende posizione per una giusta causa, migliaia di persone gli ricordano i suoi crimini, il conto in banca, la foto in cui ha mangiato dieci aragoste, quattro anni fa. E’ un tema su cui ho scritto spesso, ma il benaltrismo sta diventando una sorta di pandemia, di fronte alla quale pare non ci siano antibiotici che facciano effetto.
Ora è la povera Greta, colpevole di essere troppo giovane, di avere una famiglia troppo benestante, di non essere ubiqua e potersi calare nel gorgo di plastica che impesta l’Oceano Pacifico, ripulendo le acque tramite l’aspirazione di tutti i frammenti, grandi e piccoli, che galleggiano nell’isola di spazzatura più tetra del pianeta. Esatto, Greta è un’infame, non è nemmeno capace di ingoiare milioni di tonnellate di plastica, non riesce a stringere nelle sue mani le scorie radioattive delle centrali nucleari in disuso, trasformando gli atomi instabili in tulipani e margherite.
E’ bruttina, si definisce poco socievole, magari sbadiglia con la bocca aperta. Se Gesù Cristo fosse nato oggi, di certo ci sarebbero delle sue foto di una carezza a Maddalena, con tanto di titolo: “alla faccia della castità”. L’articolo proseguirebbe con un resoconto degli sguardi amorevoli tra i due colpevoli, insinuando che Giuda non avesse poi tutti i torti.
Penitenziagite. Downshifting is the way.
