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Non tutti possono conquistare un gatto

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

29
NOV
2020

C'è chi sostiene che solo chi ha un particolare talento possa capire i gatti, capaci per qualcuno di imitare i nostri comportamenti. Se costruire un bel rapporto con un cane è relativamente facile una volta imparate quelle poche regole che governano le loro reazioni a noi esseri umani, quando si parla del gatto la situazione si complica. Molti li definiscono animali sfuggenti e solitari, che si legano al padrone per affetto e per interesse personale. In realtà chi ha un gatto in casa sa che fare amicizia con un felino domestico è possibile. Per costruire una relazione con un gatto si deve cominciare da uno sguardo. Occorre strizzare gli occhi lentamente e più precisamente occorre fissarli negli occhi per qualche secondo prima di chiuderli e girare la testa, un gesto che i gatti fanno quando si sentono al sicuro e vogliono trasmettere tranquillità anche alla persona, o al felino, che hanno davanti. Nell'impossibilità di sorridere con la bocca come facciamo noi umani, i gatti lo fanno con gli occhi, strizzandoli o chiudendoli, e aspettandosi altrettanto da chi gli sta di fronte, ovviamente, se è vero che lo sguardo fisso e le palpebre ostinatamente sollevate sono interpretate dai gatti come un segnale di aggressione. Questo tipo di comunicazione non verbale è noto a chiunque abbia un gatto, e se si vuole approcciare un gatto il modo migliore di farlo è dimostrargli da subito che non si è un pericolo, e sorridergli strizzando lentamente gli occhi, una tecnica che molti amanti dei gatti hanno già imparato istintivamente, e che per la prima volta viene confermata anche da recenti studi scientifici. È stato dimostrato che solo alcune persone sono dotate di un talento in grado di comprendere le espressioni facciali dei gatti, spesso imprevedibili ed enigmatici. Georgia Mason della University of Guelph, in Canada, ha condotto uno studio volto a scoprire quanto gli esseri umani siano davvero capaci di identificare lo stato emotivo di un gatto semplicemente studiandone le espressioni facciali. Ai più di 6.000 soggetti di studio veniva chiesto di indicare per ogni video lo stato emotivo dell'animale; in media, i partecipanti hanno azzeccato circa il 50% delle risposte. I cat whisperers notano dettagli e microespressioni facciali che sfuggono al resto del mondo; se si riuscisse a identificarle con precisione sarebbe possibile, persino aiutare chi lavora soprattutto in ambito veterinario.



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