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L´effetto placebo e le proteine plasmatiche

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

30
NOV
2020

Uno studio tedesco ha rilevato che la risposta del nostro corpo a un placebo potrebbe dipendere dalla presenza di alcune proteine nel nostro plasma, ben 74 proteine che sarebbero connesse al modo in cui il nostro corpo risponde a una finta cura. La ricerca sul tema si è concentrata sul comprendere quali regioni cerebrali sono coinvolte nell'effetto placebo, e in che modo i geni potessero influenzare la risposta di un paziente a una terapia finta, e nessuno aveva indagato il ruolo delle proteine.Dopo aver indotto la nausea in cento volontari, i ricercatori hanno provato a curarla in tre modi diversi, dieci volontari hanno ricevuto stimoli elettrici in alcuni punti del polso tramite la terapia TranscutaneousElectricalNerveStimulator (Stimolazione Elettrica Nervosa Transcutanea), sessanta si sono sottoposti a una falsaterapia TENS, con stimoli elettrici minimi o assenti, gli altri trenta volontari non hanno ricevuto alcuna cura.Gli studiosi hanno quindi analizzato i campioni sanguigni di chi aveva sperimentato una riduzione della nausea dopo il fintotrattamento TENS, rilevando la presenza di 74 proteine connesse all'effetto placebo. Studiando i livelli di queste proteine, alcune delle quali giocherebbero un ruolo importante nel controllo delle infiammazioni nel nostro corpo, si potrebbe capire quali sono i soggetti più inclini a rispondere positivamente a un placebo.Se un paziente reagisce positivamente a una terapia placebo, un medico potrebbe decidere di prescrivergli farmaci più leggeri o in dosi minori pazienti. Che una pillola, anche se finta, faccia effetto quanto e a volte anche più di una vera è risaputo. Tanto che l’efficacia di un farmaco negli studi clinici viene spesso misurata rispetto a quella del cosiddetto placebo, ossia semplice zucchero. Quello che viene di solito dato per scontato è che per farla funzionare bisogna che chi prende la pillola falsa sia convinto che sia vera. Sembra che non sia così. Anche se il paziente è consapevole di assumere solo qualche granello di zucchero o di acqua, può darsi che ne tragga comunque beneficio, e che i suoi sintomi siano alleviati.Anche senza inganno, rispetto al non far niente la pasticca di zucchero ha portato comunque miglioramenti a pazienti che soffrivano di mal di schiena, depressione, rinite allergica, sindrome del colon irritabile e disturbo da deficit di attenzione e iperattività. In uno studio recente, 80 pazienti con una forma grave di sindrome del colon irritabile hanno avuto un miglioramento dei sintomi assumendo senza ingannoun farmaco finto. Una volta smesso il placebo, la situazione è tornata a peggiorare. Potere della suggestione.Sono ancora poche queste ricerche, proprio per la forma del problema da indagare, in quanto non possono essere condotte con il metodo considerato più attendibile, cioè in doppio cieco ovvero senza che sperimentatori e volontari sappiano chi sta assumendo che cosa.Le aspettative generate dalla suggestione possano indurre davvero cambiamenti fisiologici, come la produzione di endorfine antidolorifiche da parte del sistema nervoso, è un fatto dimostrato.Un altro meccanismo da usare potrebbe essere il condizionamento, la maggior parte di noi si aspetta un qualche beneficio quando prende una medicina,Lo studio non dimostra certo che si possa fare a meno dei farmaci.

 



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