MENU

Riforme in vista

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

2
MAR
2012

 

E’ stata l’Aula Magna “Giovanni Paolo II” della Università LUMSA di Taranto la sede scelta dalle organizzazioni professionali del territorio ionico per svolgere lo scorso 1 marzo l’edizione locale del Professional Day, la giornata delle professioni organizzata da Cup (Comitato unitario permanente degli Ordini e Collegi professionali), Pat (Professioni area tecnica), Adepp (Associazione delle Casse di previdenza dei professionisti) e dalle altre componenti del mondo ordinistico. 
La manifestazione nazionale si è tenuta in contemporanea presso l’auditorium della Conciliazione a Roma, con collegamenti televisivi via satellite su tutto il territorio nazionale nelle sedi territoriali appositamente attrezzate per l’evento.
Con il Decreto “Liberalizzazioni”, attualmente in discussione presso le Camere, il Governo presieduto da Mario Monti ha dato il via libera a una serie di modifiche dell’assetto economico italiano. Interessati dal Decreto tanti settori della società italiana, dai taxi alle farmacie, dai commercianti agli edicolanti, non risparmiando neanche le professioni intellettuali, immediatamente scese in campo per porre i giusti distinguo e per difendere il proprio ruolo all’interno della società italiana.
Medici, avvocati, commercialisti, notai, architetti, ingegneri sono da sempre il tessuto professionale del nostro paese. Il decreto, che dopo il passaggio nelle commissioni parlamentari e il confronto con le migliaia di emendamenti presentati, diventerà legge ordinaria dello Stato, rappresenta per il sistema ordinistico regolamentato italiano il primo tassello di quella riforma del sistema professionale che gli stessi Ordini chiedono da anni ai vari governi nazionali che si sono succeduti senza aver mai ottenuto alcun risultato.
Per tutto il mondo delle professioni, il Professional Day è una iniziativa epocale, di grande coesione e con intenti costruttivi e propositivi.
L’evento, infatti, ha voluto trasmettere un messaggio comune a tutti gli ordinamenti professionali, con lo stesso spirito con cui in estate si è riusciti a ottenere una riforma degli ordini che ha seriamente considerato anche le proposte pervenute dal mondo professionale.
Per gli organizzatori dell’evento: “In una fase cruciale per l’Italia, in cui gli interventi legislativi stanno cercando di riformare il sistema nazionale delle professioni ordinistiche - spesso in modo estemporaneo e non sempre condiviso - è necessario far sentire la voce unitaria dei professionisti per i quali non è più tollerabile l'incalzare di una legislazione frammentata e confusa in materia di libere professioni.”
La manifestazione si è caratterizzata in due momenti distinti. Il primo a livello locale, fino alle ore 10.30, per la provincia di Taranto ha visto raccogliersi in una tavola rotonda, moderata dalla giornalista televisiva Alessandra Cavallaro, i massimi rappresentanti delle organizzazioni professionali che operano sul territorio ionico, riuniti per affrontare i temi legati alle difficoltà di operare in un territorio in profonda crisi economica e sociale. Alla manifestazione, oltre alla massiccia presenza dei singoli professionisti, invitati a partecipare al dibattito, sono stati coinvolti anche i parlamentari del territorio.
Il secondo momento della manifestazione, a livello nazionale, ha visto, a partire dalle ore 10,30, il collegamento con l’auditorium della Conciliazione di Roma. Ai lavori, moderati dalla giornalista del TG 1 Tiziana Ferrario, hanno partecipato il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, e il direttore di Italia Oggi, Paolo Panerai, oltre a succedersi negli interventi i presidenti dei vari Consigli nazionali, delle casse previdenziali, e alcuni rappresentanti istituzionali.
Il Professional Day è stato un prezioso momento di confronto pubblico sulle prospettive di crescita del Paese e sul ruolo che i 2.100.000 iscritti agli Ordini professionali italiani svolgono a supporto dei cittadini e della Pubblica amministrazione, per arrivare in modo condiviso a una riforma di quel sistema ordinistico che garantisce al Paese il 15% del prodotto interno lordo e assicura un lavoro a più di 4 milioni di lavoratori.
E’ stata inoltre l’occasione per ribadire le caratteristiche del sistema previdenziale dei liberi professionisti, un sistema che nei fatti si alimenti da solo, con l’apporto esclusivo e spesso sofferto di ogni singolo professionista, senza alcuna forma di contributo o finanziamento pubblico. 
 


Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor