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Quanta spazzatura sotto la TARES

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

2
AGO
2013
All’insegna di tre incognite lo svolgimento del prossimo Consiglio Comunale
 
Siamo ancora qui a parlare della questione TARES che, drammaticamente, si sta trasformando in una storia infinita fatta soprattutto di scivoloni e gaffes, messe in fila come le perle di una collana,  dall’Amministrazione Comunale, dai dirigenti dei settori interessati e dai revisori del conto. Dopo la posposizione all’ultimo punto dell’ordine del giorno del passato consiglio comunale, se ne ritornerà a parlare, almeno si spera, nell’aggiornamento stabilito in chiusura dei precedenti lavori consiliari e per venerdì 2 agosto. La previsione è che, almeno per la TARES, il consiglio si svolgerà all’insegna di tre incognite:
La data di svolgimento. Il “Regolamento per le adunanze e il funzionamento del Consiglio Comunale”, che andrebbe aggiornato visto che la sua approvazione risale alla fine degli anni ottanta, prevede che “il consiglio si riunisce in sessione ordinaria nei periodi compresi tra l 1° gennaio e il 31 luglio e tra il 1° settembre e il 31 dicembre”.
La presenza della dirigente di ragioneria. Tenuta a esserci, così come tutti gli altri dirigenti, non ci sarà (salvo sorprese), così come già accaduto nella seduta del 29 luglio, perché in ferie. Considerando queste un diritto per ogni lavoratore (di questi tempi magari c’è anche chi ci rinuncerebbe pur di avere un lavoro) bisogna capire chi, come, quando e perché queste ferie le ha autorizzate. Far mancare il dirigente “cardine” proprio quando si deve trattare della “madre” di tutte le tariffe, soprattutto dopo che l’argomento è stato trattato con un dilettantismo pauroso, può significare due cose: o ci troviamo di fronte all’ennesima decisione presa con superficialità, oppure in Giunta sono così certi di aver “impacchettato”, alla faccia dei cittadini, il piano finanziario TRADECO così come propinato.
Il parere dell’Organo di Revisione (Revisori del conto). La riforma dei controlli negli enti locali è intervenuta con il Decreto legge 10 ottobre 2012 n. 174, dopo il caso Fiorito, ampliando quelle che erano le funzioni di collaborazione dell’organo di revisione degli enti locali. Ci sono delle materie comprese nelle funzioni del Consiglio Comunale per le quali è richiesto, sulle proposte di deliberazione, il parere obbligatorio dell’organo di revisione. Tra queste materie è prevista la Modalità di gestione dei servizi, chiaramente anche il loro costo, e il parere dell’organo di revisione ha un’importanza fondamentale, per evitare delle ripercussioni negative sul bilancio dell’ente. Di questo parere obbligatorio, ogni volta che il provvedimento TARES è stato inserito all’ordine del giorno dei lavori del Consiglio Comunale, non ce n’era la minima traccia. A chi imputare l’omissione? Paradossalmente mentre i precedenti revisori del conto rilevavano le irregolarità delle delibere di giunta, in quanto mancanti del dettaglio dei costi; oggi invece i revisori sono in possesso del piano economico – finanziario e non procedono alle dovute verifiche. Tutto questo dovrebbe essere fatto a tutela delle tasche dei cittadini martinesi, che sono costretti a pagare anche i compensi di chi dovrebbe garantire i loro diritti.  Di certo i tre componenti dell’Organo di Revisione di Martina Franca, non potevano non sapere dell’intendimento dell’Amministrazione visto che ricevono regolarmente le convocazioni del Consiglio Comunale. Allora, perché non sono intervenuti sul Sindaco chiedendo il rispetto delle norme? Arrivati a questo punto però, la domanda principale da porsi è: perché tanta indulgenza da parte dell’Amministrazione Comunale nei confronti della TRADECO? Così tra rinvii, incertezze e domande senza risposte continua la lunga storia della TARSU (ora TARES), iniziata nel lontano 2004 (proprio quando il contratto con la TRADECO è andato in proroga), e con tutti i nodi che uno dopo l’altro vengono al pettine. 
 


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