MENU

Fatti vostri/Io me ne andrei

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

13
SET
2013
Quasi tre ore di viaggio per una tratta di 84 km. Odissee collettive che sfiancano l’animo anche dei più temprati. Hai voglia a parlare di giovani e di turismo, ma se non migliorano i collegamenti rimarremo sempre in uno stato post borbonico
  
 
Vorrei sottoporre un problema a tutti. I trasporti: sia le ferrovie sia le autolinee. Il sottoscritto, per motivi professionali attualmente si trova costretto (ma entusiasta) a recarsi ogni giorno a Bari per sei giorni su sette. Accortomi della soppressione di alcune corse (per stare a Bari alle ore 10.00 sono costretto a prendere il treno alle 7.33 – potrei prendere quello delle 8.33 ma arriverei a Bari alle 10.15, e non è buona norma arrivare a lavoro in ritardo) ho puntualmente scritto all’Assessorato Regionale ai trasporti. Per ora nessuna risposta. Quando mi capita di fare un turno pomeridiano, per essere a Bari alle 14.00 sono costretto a prendere il pullman alle 10.20 (perché dopo non c’è nulla fino alle 12.35), fare un cambio a Putignano e prendere da lì il treno fino a Bari, per arrivare a destinazione alle 13.30. Quasi tre ore di viaggio. Un massacro. 
Provate ora a parlare di turismo, voi che tanto vi lavate la bocca con ‘sto termine, e capirete cosa significhi per un turista raggiungere Martina da Bari: la stessa cosa. Ecco quindi due problemi: quello di chi deve andare a lavorare e quello turistico. Quest’ultimo non è da sottovalutare: ogni giorno vedo molti turisti che da Bari si recano ad Alberobello, e il contrario, ma con una corsa parallela alla mia che non tocca minimamente Martina, e che collega Alberobello a Bari ogni ora! Ripeto: ogni ora!
Mentre a Martina sono pochi i turisti che arrivano qui proprio per via della su menzionata soppressione estiva di alcune corse. Voi direte: be’, cosa c’entra allora la città? No. C’entra. Sarebbe possibile che il Sindaco si interessi personalmente alla faccenda treni andando in Regione? Sarebbe possibile per noi pendolari che si faccia una convenzione con le Fse per ridurre gli abbonamenti settimanali (25 euro uguali a 100 euro al mese). Credo che qui entri in ballo fortemente la politica locale. Questa prestazione rientrerebbe tra le politiche sociali credo meno assistenzialistiche e più “logiche”: sostenere parzialmente le spese di viaggio di chi va a lavorare fuori. Sarebbe una gran cosa, oltre che una politica “sana”, per invogliare i giovani a spostarsi per lavorare (perché vi dico che 84 km fanno la differenza, in termini lavorativi – dato che a Martina si chiacchiera solamente, e non si fa niente per creare occasioni lavorative) e, la sera ritornare al proprio paese. Invece di dare soldi e contributi assistenzialistici ai “cronicizzati” dell’assistenza sociale, incentiviamo chi vuole non dipendere dall’ente pubblico, mettendoci cxxx (nel senso di “mazzo”) e volontà. Perché, sinceramente, signori miei, io di questo passo, andrei via da Martina. La tentazione è forte. So che a voi non ve ne importa niente: siete impegnati a organizzare eventi, a “far tornare Martina ai vecchi splendori”, ma di politiche concrete nei confronti dei giovani ne vedo solo un pallido e dilettantesco tentativo.
 


Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor