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Tu chiamala se vuoi/La pietra d´angolo

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

13
SET
2013
Il Consiglio Comunale, pur con qualche distinguo, ha approvato il Documento sulla Rigenerazione Urbana così come voluto dal sindaco Franco Ancona
 
 
“Finalmente è arrivato in Consiglio Comunale un provvedimento serio, che guarda al futuro della città, che tratta di urbanistica e di molto altro ancora”. Sono le parole dei consiglieri di IdeaLista, Michele Marraffa e Donatella Castellana, espresse a margine del consiglio comunale di martedì 10 settembre. Il provvedimento “che guarda al futuro della città” è il Documento sulla Rigenerazione Urbana passato anche con i voti dell’opposizione di centro destra e con la sola astensione di Franco Basile del Partito Democratico. L’aria che si respirava a fine seduta era di soddisfazione generale e chi sorrideva più di ogni altro era Franco Ancona che portava a casa un risultato biblicamente paragonato, dal consigliere Antonio Lafornara, a una “pietra d’angolo”. La soddisfazione del Sindaco è sicuramente maggiore rispetto a quella di altri se si pensa che il documento approvato è  quello dell’architetto Sgobba, fortemente voluto Ancona stesso, chiamato a redigere il piano con un incarico diretto di poco inferiore ai 40.000,00 euro in modo da evitare ogni tipo di gara d’appalto. Questa non è una questione di poco conto sotto l’aspetto politico, perché il voto espresso in aula l’altra sera sancisce, se ancora ce ne fosse bisogno, la supremazia del “partito del Sindaco” rispetto a quelli delle segreterie. Infatti il documento approvato, scarsamente condiviso con la città rispetto a quanto successo in altre realtà, è stato sì variato rispetto alla stesura iniziale, ma ha “graziosamente snobbato” i suggerimenti arrivati dai tecnici del Partito Democratico (Giancarlo Mastrovito, Mimmo Diamante, Angelo Calianno, Angelo D’Oria, Marco Marangi) che aveva presentato in un affollato incontro pubblico, al quale aveva partecipato anche l’assessore regionale Angela Barbanente, la sua idea di Rigenerazione Urbana. Che tra la dirigenza locale dei democratici e la rappresentanza in consiglio comunale ci fosse una scollatura, non è un mistero per nessuno ma ora questo “schiaffo” non può non avere conseguenze. Del resto i consiglieri di maggioranza hanno sempre subito il carisma del sindaco Franco Ancona che, in molti casi, li ha “presi per mano” o per salvarli da acque paludose o per condurli lungo un percorso da lui stesso tracciato; e quanto accaduto martedì 10 ne è l’ultima prova. E’ bastata la richiesta di anticipazione fatta da Michele Marraffa, appena arrivato in aula dopo che si erano discusse due interrogazioni, a mandare in tilt i consiglieri di maggioranza che si guardavano smarriti come se all’improvviso si fossero trovati nel deserto senza acqua e cibo. Marraffa motivava la sua istanza “data l’importanza del provvedimento”; così mentre a rigor di logica ci si aspettava un immediato voto favorevole, la maggioranza, che ci ha abituati all’autocelebrazione da “provvedimenti di portata storica”, andava visibilmente in panico. A togliere le castagne dal fuoco ci pensava proprio il Sindaco che nel mettere in risalto la “sensibilità amministrativa” dell’opposizione, si dichiarava favorevole all’anticipazione a patto che si discutesse prima della sistemazione della strada comunale 156, opera finanziata che bisogna portare a conclusione prima che il finanziamento stesso vada in fumo. Morale: se il Sindaco è d’accordo, anche la maggioranza è d’accordo e via verso l’approvazione. Il dibattito non ha portato via tanto tempo e in un clima di “volemose bene” è stato approvato anche un emendamento “sul mercato libero” presentato dall’opposizione. Protagonista assoluto negli interventi è stato, manco a dirlo, Franco Ancona. Lungo “pippone”  sul passato, presente e futuro edilizio della città con qualche fendente tirato sui mostri che hanno “chiuso” la vista sulla valle d’Itria. Bene, bravo, encomiabile. Peccato però che nel Documento di Rigenerazione Urbana, a proposito di affacci in valle d’Itria,  c’è un piccolo neo; un’area confinante con la Villa Carmine (proprio adiacente alla chiesetta della Provvidenza) passa da “verde pubblico” a “servizi realizzabili” con la possibilità quindi per i proprietari di metterci su un qualcosa che occulterebbe ulteriormente, in un’altra zona della città, la visuale sulla valle d’Itria. Cui prodest? Se sarà vera “rigenerazione” e la città quindi avrà più servizi e verde pubblico, oppure ci troviamo davanti all’ennesimo cavallo di Troia per una nuova cementificazione, lo si vedrà nel tempo; intanto quella “pietra d’angolo” rischia di finire sui piedi del Partito Democratico o di parte di esso. 
 


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