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Piazza Baratto/Dal consumo futile allo scambio utile

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

1
NOV
2013
Ridimensionare consumi frenetici e indigestione di sprechi attraverso il recupero della pratica dello scambio. L’interessante progetto è stato ideato a Lecce dal Circolo Foundry e realizzato in collaborazione con altre associazioni del territorio
 
Hai un vestito che giace da anni inutilizzato nel tuo armadio? O un paio di scarpe indossate un’unica volta al matrimonio di tua cugina? Pensaci due volte prima d’infilarli in un sacco di spazzatura e buttarli via: forse ti sorprenderà sapere che grazie a qualcuno questi oggetti possono “tornare a vita” e ritrovare una loro utilità, ma è proprio questa la mission possible di Piazza Baratto. 
Piazza Baratto è un’iniziativa promossa dall’associazione Circolo Foundry; il progetto, partito nell’aprile del 2012, inizialmente è stato ospitato dal parco di chiesetta Balsamo (nel quartiere S. Pio di Lecce), per  poi diventare itinerante all’interno della città.  “Attraverso lo scambio, - spiegano i ragazzi del  Circolo Foundry - Piazza Baratto vuole sperimentare il tentativo di riproporre con le dovute differenze rispetto al passato, la piazza come centro delle relazioni umane non mediate dalla prevalenza del denaro; infatti, nella storia della vita sociale dell’uomo, la piazza viene prima del mercato”.
Pochi e semplici i principi su cui si fonda Piazza Baratto: non ci sono venditori e acquirenti, bensì persone che scambiano liberamente oggetti (in buono stato) o competenze senza l’intermediazione di denaro; gli oggetti che non sono in condizione di essere barattati  possono essere donati ai laboratori del riuso, e lo scambio di servizi viene regolamentato con l’affissione di post in bacheca. “Dal consumo futile allo scambio utile”, come recita il motto di Piazza Baratto.
“Piazza Baratto è stata ideata come un’avventura, un progetto sperimentale che abbiamo fortemente voluto, un esperimento con il quale si possono collaudare le possibilità del baratto inteso non solo come scambio di oggetti ma anche come costituzione di una rete tra persone che mettono a disposizione le proprie abilità”, spiega una delle organizzatrici.
Ogni nuovo appuntamento con Piazza Baratto è caratterizzato dall’eterogeneità e trasversalità delle attività proposte, tutte all’insegna della condivisione consapevole volta alla creazione di un valore aggiunto umano, con ricadute positive per il singolo e per la comunità, ovvero, produrre un apprezzabile cambiamento culturale e sociale attraverso la modifica di scelte e abitudini di una quantità cospicua di individui. E’ stato per esempio creato un orto comune, allo scopo di recuperare e ri-attualizzare il legame con la natura, riscoprendo e valorizzando il sapere contadino di cura della terra; sono stati presentati esempi di autoproduzione (saponi, borse) ricavati da materiali ritenuti di scarto, e organizzati laboratori di riciclo creativo finalizzati a risvegliare e sviluppare la creatività di bambini e ragazzi  attraverso la realizzazione di giochi, burattini  e strumenti musicali. Le ciclofficine popolari hanno invece offerto la loro esperienza allo scopo di promuovere la mobilità sostenibile e  favorire da parte della cittadinanza una maggiore conoscenza del funzionamento della bicicletta.
L’ultimo appuntamento in ordine di tempo a cui ha partecipato Piazza Baratto è  stato il Festival della Condivisione, promosso dall’associazione Salug GLug come evoluzione del Linux Day e tenutosi alle Manifatture Knos lo scorso 26 ottobre. L’evento, che ha visto la partecipazione di altre realtà associative come Il Formicaio Educazione Ambientale, Cianfrusoteca, Luca Brindisino-Radio Popolare Salento, Ingegneria Senza Frontiere Lecce, Ergot Officine, FotoFucina Associazione Fotografica, FucinAsud e IURO, è nato dalla volontà di riflettere e confrontarsi sul tema della condivisione e dei beni comuni, sviluppando il più possibile l’applicazione di questi concetti.
Risate, colore e calore, questi gli ingredienti di Piazza Baratto. Durante questi appuntamenti si respira un clima di convivialità e familiarità lontanissimo dall’asetticità meccanica e dalle luci di plastica tipiche di ipermercati e discount. Perché il nostro modo di “consumare” gli oggetti dice molto di noi, e del modo in cui “abitiamo” le reti sociali. Così, le buone prassi proposte da Piazza Baratto non solo ci aiutano a ridurre gli sprechi, acquisire  consapevolezza e senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente, sviluppare la creatività, ma consentono anche di recuperare concetti e pratiche di cura e solidarietà, ri – attivando attenzione e senso di responsabilità nei rapporti interpersonali.
 


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