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Tasse & co./LA STANGATA

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

1
NOV
2013
E’ quella che colpirà le famiglie di Martina Franca dopo che l’Amministrazione Comunale, con i voti della maggioranza, vara la TARES calcolata su di un piano finanziario falso così come ammesso pubblicamente dal consigliere regionale e comunale Antonio Martucci
 
E’ di 9milioni 168mila 405,72 euro il conto della TARES che l’Amministrazione Comunale è pronta a presentare ai suoi cittadini; la cifra più alta in assoluto, che i martinesi si troveranno a sborsare per ottenere in cambio un servizio obsoleto, fatiscente ma soprattutto pagato basandosi su di un piano finanziario falso, presentato dall’azienda appaltatrice e accettato dall’Amministrazione Comunale, così come riconosciuto pubblicamente dallo stesso consigliere di maggioranza Antonio Martucci che questa volta, al contrario delle volte scorse, trovandosi in maggioranza e non all’opposizione ha abbandonato l’atteggiamento “barricadero”, e turandosi il naso ha votato a favore. A Martucci, come presumibilmente agli altri consiglieri, è bastato sapere che in calce al provvedimento c’era il parere favorevole dei dirigenti interessati (si presume l’ing. Mandina e la dott.ssa Merico) e dei componenti l’Organo di revisione economico-finanziaria (dott. Calò, dott. Magistrale e il rag. Pipoli), cioè i soggetti che per primi dovevano o forse avrebbero dovuto chiedere conto alla TRADECO e che, presumibilmente, non l’hanno fatto. Eppure sarebbe bastato prendere in considerazione la relazione che accompagnava il Conto Consuntivo del 2011, redatta dal precedente organo di Revisione, che al servizio per la raccolta dei rifiuti dedicava ben 66 pagine suggerendo alcuni accorgimenti, come la raccolta dei cartoni, evidenziando diverse incongruenze e concludendo: Si rilevano ai sensi dell’art. 239c. 1 lettera e) gravi irregolarità di gestione. Quella relazione fu protocollata il 21 giugno 2012 e il rendiconto 2011 fu approvato dall’attuale Consiglio Comunale; quindi, volendolo, c’era tutto il tempo per porre rimedio. Il contratto per la raccolta dei rifiuti è un contratto “a corpo”, ovvero l’azienda che presta il servizio chiede una cifra prestabilita per eseguirlo ma deve giustificare i costi sostenuti mentre l’Amministrazione Comunale, a sua volta, deve accertare se quei costi sono giusti e in caso di anomalie ha il dovere, perché deve tutelare i cittadini che pagano, di far ricondurre a congruità l’importo. Questo non è avvenuto e i martinesi, che già hanno subito negli anni scorsi gli ingiustificati e non documentati aumenti della TARSU, se ne accorgeranno non appena riceveranno le richieste di pagamento. Eppure il controllo sui conti, in altri casi c’è stato e anche in maniera solerte. E’ quanto accaduto per la gara da 29mila euro per la realizzazione della rotatoria di via Pietro Del Tocco. L’offerta più vantaggiosa presentata non convinceva il dirigente di settore (l’ing. Mandina) che chiese all’azienda spiegazioni su come si era arrivati a formulare tale proposta. I chiarimenti forniti non sciolsero le riserve del dirigente e la gara fu assegnata a un’altra azienda. Quindi paradossalmente, si chiedono spiegazioni per le offerte a vantaggio dell’Amministrazione ma si ignorano i piani finanziari “falsi”, detta alla Martucci, che nuoceranno gravemente alla salute delle tasche “già vuote” dei martinesi. Con questa procedura anomala l’unica cosa certa è che la polpetta avvelenata della TARES è pronta  e per le famiglie gli aumenti previsti, così come evidenziamo nelle tabelle esemplificative a corredo di questo articolo, saranno davvero onerosi. Una possibilità per evitare tutto questo c’è ed è quella di rimanere con la TARSU, anche perché ostinarsi ad applicare una tassa (la TARES) che il prossimo anno sarà sostituita dalla TRISE (tutta da ricalcolare e che comprenderà la tassazione sugli immobili e sui rifiuti) è un’attività inutile. Certo questo comporterebbe il reperimento di un milione di euro da qualche altro capitolo (la TARSU compre per l’88% il costo del servizio mentre la TARES il 100%) ma se si considera che, grazie soprattutto ai minori consumi per via della crisi e all’aumento della raccolta differenziata, a oggi c’è già un risparmio di circa 200mila euro sui costi di conferimento alla CISA, non sarà difficile per gli esperti di bilancio che siedono a Palazzo ducale - a cominciare dal Sindaco - trovare entro il 30 novembre, ultimo giorno utile per l’approvazione del bilancio preventivo (sic!), i fondi necessari facendo ricorso alla fiscalità generale, al taglio delle spese superflue e alle altre entrate come i canoni di locazione degli immobili di proprietà del Comune (sic!). Nella speranza che tutto questo venga fatto con la dovuta attenzione che, di sicuro, non è quella messa in campo nell’analizzare il piano finanziario sottoposto dalla TRADECO. 
 


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