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Mimmo Lardiello/Stefàno nel mirino

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

8
NOV
2013
Per il Coordinatore provinciale della Giovane Italia, il Sindaco deve «immediatamente sgomberare Palazzo di Città». «E’ tempo di voltare pagina – dice - e in questo anche il mio partito deve darsi una mossa, prima che sia troppo tardi»
 
Le notizie di cronaca giudiziaria dei giorni scorsi hanno colpito nuovamente la comunità tarantina. Un Suo parere a proposito.
«L'indagine “Ambiente svenduto” si conclude con la formulazione di una serie di imputazioni molto gravi a carico di diversi soggetti che hanno rivestito e rivestono ruoli istituzionali di primo piano. I tarantini sono ovviamente molto scossi dalle notizie che arrivano in questi giorni, la magistratura dovrà fare chiarezza sulle responsabilità».
Avvocato, tra gli indagati c’è anche il governatore della Puglia Nichi Vendola, il sindaco di Taranto Ippazio Stefano, altri nomi di spicco della politica pugliese e dei funzionari della pubblica amministrazione. Quale è stato il primo pensiero, dopo aver sentito l’elenco degli indagati?
«Lo scenario che emerge dalle intercettazioni ambientali e telefoniche raccolte nell'ambito delle indagini è raccapricciante. Le ipotesi di reato formulate a carico di Vendola e Stefano sono pesantissime. Hanno il diritto di difendersi e di essere considerati innocenti fino a sentenza definitiva ma nel frattempo devono immediatamente lasciare i rispettivi incarichi istituzionali. Non si può guidare una regione o fare il Sindaco di una città come Taranto con un giudizio pendente così invasivo rispetto alla serenità che occorre per mandare avanti la gestione di un ente pubblico».
Secondo lei, il Sindaco di Taranto dovrebbe fare un passo indietro?
«Non ci sono dubbi sul fatto che Ezio Stefano debba immediatamente sgomberare Palazzo di Città dalla sua inopportuna presenza. E ciò non solo perché opportunità vuole che si debba difendere da ciò di cui è accusato dopo aver lasciato l'incarico di Sindaco, assolutamente incompatibile con la sua attuale posizione, ma anche perché in questi anni ha dimostrato di essere assolutamente inadatto a guidare una città come Taranto, che ha bisogno di una guida forte per uscire dal guado in cui è finita. E il prossimo sindaco dovrà essere una persona scevra da qualsiasi sospetto e distante dalla cupola creata dai proprietari della grande industria negli ultimi anni».
In rete e nei social network, si sta diffondendo a macchia d’olio lo spot elettorale “Taranto per bene”delle Amministrative del Comune Taranto del 2007 a sostegno del candidato sindaco Stefano. Guardandolo oggi, cosa pensa?
«Penso che quello slogan, che già era offensivo nel 2007 per coloro i quali non votando Stefano erano evidentemente etichettati come "non per bene", oggi diventa ridicolo e risibile. Tra l'altro ricordo che nel 2007 tutti i candidati delle liste che sostenevano Stefano si impegnarono a rinunciare alle indennità qualora fossero stati eletti. Impegno ovviamente dimenticato il giorno dopo la loro elezione. È solo una delle mille contraddizioni che hanno caratterizzato il percorso dell'esperienza della sinistra al Comune di Taranto. Una esperienza che al più presto deve finire».
Vuole lanciare un messaggio ai cittadini di Taranto? 
«I cittadini di Taranto devono guardare al futuro con fiducia e speranza ma alla politica sta il compito di riguadagnare credibilità. Occorre impiegare forze nuove, imprenditori, rappresentanti della società civile. La gente onesta, i lavoratori, coloro i quali amano la città, oggi sono senza rappresentanza. L'amministrazione comunale è in mano a un gruppo di mercenari che non lavora nell'interesse della città. È tempo di voltare pagina e in questo anche il mio partito deve darsi una mossa. Prima che sia troppo tardi!».
 


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