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Uomini contro/Il principe azzurro? Estinto

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

29
NOV
2013
Parola di Roberta Bruzzone, la nota criminologa, a Taranto in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne. Ma senza perdere le speranze sul genere maschile, meglio forse lavorare sull’educazione dei giovani
 
Triste realtà, quella della violenza sulla donna, psicologica e fisica, tra le mura domestiche, seguita da quella sul lavoro; omicidi e casi di violenza sono all’ordine del giorno in tutto il nostro Paese, assumendo proporzioni sempre maggiori grazie anche alla cassa di risonanza dei media. Di passi avanti ne sono stati fatti, dalla Convenzione di Istanbul  redatta ad Istanbul l’11 maggio 2011, e nel nostro Paese, in cui è stato varato nei mesi scorsi il  Decreto Legge 14 agosto 2013, contro la violenza di genere, che tutela maggiormente e in maniera più rigida le donne. Tutto ciò però sembra non essere sufficiente, vuoi perché la società ci bombarda di messaggi e modelli negativi in questo senso, basti pensare alle molteplici pubblicità che utilizzano la donna come oggetto e spesso a servizio dell’uomo, vuoi perché ancora nel 2013 esistono certi stereotipi da abbattere. A tal proposito, in occasione della giornata mondiale contro la Violenza di Genere, è stato organizzato un convegno presso l’Università degli studi di Bari “Aldo Moro”, che ha visto la partecipazione di molte associazioni, istituzioni e Università. «Questo convegno - ha spiegato Mary Luppino - nasce per creare un momento di riflessione e di confronto insieme alle istituzioni e associazioni del territorio sul tema del femminicidio, che purtroppo nel nostro Paese ha assunto le dimensioni di una strage. Per combattere il fenomeno del femminicidio bisogna svolgere prima di tutto un’operazione culturale su diversi livelli, dobbiamo lavorare per diffondere e trasmettere la cultura del rispetto e della parità di genere. Troppo spesso passa anche il messaggio che uno schiaffo possa essere una dimostrazione di amore e di gelosia, ma questo non possiamo permetterlo! Ci rivolgiamo alle donne e agli uomini impegnati nelle associazioni e in politica, affinché il tema del femminicidio trovi maggiore spazio nell’agenda politica, ciò che sino ad ora non è stato. Questo percorso - ha proseguito Mary Luppino - non si ferma qui, perché continueremo a impegnarci in questo cammino per tutelare i diritti di tutte le donne». Marianeve Santoiemma ha spiegato perché si è discusso in particolare del femminicidio, inteso come ultimo step dopo ogni genere di violenza sulla donna, dopo lo stalking o la violenza domestica: «Spesso qualcuno dice che è un argomento “alla moda”, ma piuttosto oserei definirlo attuale, che rappresenta cioè un’emergenza e seppur delicato e anche inflazionato, è bene che se ne parli, dando voce a tutte quelle donne che hanno subìto e subiscono violenza. Il nostro obiettivo –ha continuato Marianeve Santoiemma- è essere anche un punto di riferimento, ci auguriamo cioè che ogni donna torni a casa con qualche informazione in più, con un numero di telefono o una mail da contattare». Sicuramente, oltre alle figure competenti del territorio, a dare informazioni e un’analisi accurata del caso, è stata la criminologa Roberta Bruzzone, che in maniera molto dura ma efficace, ha esordito così: «Il principe azzurro è estinto. Le donne devono uscire dalla violenza e devono riprendersi la loro autonomia». Secondo la criminologa, bisogna insistere sugli stereotipi culturali che ancora flagellano molti modelli di riferimento nelle relazioni tra uomo e donna; quindi bisogna riflettere su quanto sia importante cominciare da qui, smantellando questi modelli, per improntare il nuovo che avanza in un concetto di maggior rispetto tra i generi, e soprattutto cercando di evitare qualsiasi forma di discriminazione, rendendoci conto che queste purtroppo attecchiscono già in una tenerissima età. Al fine di perseguire questo principio, tutta la rete di associazioni, coordinata dalla Consigliera di Pari Opportunità della Provincia di Taranto, Barbara Gambillara, insieme all’Università di Taranto nella rappresentanza del vicedirettore Riccardo Pagano, stanno già prendendo contatti con scuole, Asl e vari enti e istituti per attuare dei corsi e percorsi di formazione e informazione sulla violenza di genere. Il Convegno, nutrito di tanti e diversi interventi, è stato anticipato da una conferenza stampa tenutasi all’interno di Pavino Bistrot in Città Vecchia, che ha prontamente allestito il locale e le vetrine con scarpe rosse, simbolo della giornata mondiale antiviolenza sulle donne, e si è concluso con la presentazione di un bel progetto: “Verso la casa delle donne”. Il progetto è nato un pomeriggio di settembre, quando Annarita Lemma, consigliere regionale, ha riunito diverse donne di tutte le età e dalle varie competenze e ha lanciato l’idea; incontro dopo incontro il progetto ha preso forma, avendo come punto di confronto diverse realtà che già esistono in Italia, ma che mancano a Taranto. “Verso la casa delle donne”, introdotto da Annarita Lemma e illustrato dall’architetto Valeria Mariniello, rappresenta un luogo di accoglienza per la donna, in cui si è pensato di realizzare una biblioteca e mediateca di genere, il cineforum, un’atelier con botteghe dell’artigianato, una scuola di cucina, il giardino e l’orto, la caffetteria, la ludoteca, il benessere del corpo, lo spazio comune per le associazioni, gli sportelli di consulenza e benessere della mente. Il luogo ancora non esiste, ma si è già pensato di chiedere all’Amministrazione Comunale la possibilità, rientrando tra le proprietà del Comune, di donare l’ex Villino Petraro, in viale Virgilio angolo via Umbria. Parecchio è stato l’entusiasmo suscitato, oltre alla voglia di fare e di andare avanti: le associazioni infatti continueranno a incontrarsi ogni lunedì pomeriggio presso l’ufficio di Barbara Gambillara, consigliera di Pari Opportunità della Provincia di Taranto, al fine di realizzare tutte le idee e i progetti, ma soprattutto per diffondere e applicare il messaggio, da qui e per tutti i 25 novembre che verranno, che ogni forma di violenza psichica e fisica contro la donna o ogni altro essere umano, nulla ha a che fare con l’amore.
 


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