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120 minuti/La città che cambiamo

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

24
GEN
2014
Invertire il trend e incalzare l’Amministrazione: questo il succo di  un incontro voluto da Gianni Liviano; diverse le personalità che hanno detto la loro e energica l’esortazione che Michele Emiliano rivolge ai tarantini: «Taranto può rialzarsi»
E’partito alla grande il nuovo anno di Gianni Liviano, che con la Città che Vogliamo ha organizzato una serie di incontri, tra i quali se ne prevede uno con Oscar Farinetti di Eataly, oltre che corsi di formazione alla politica tra i quali con Walter Veltroni sulla figura di Enrico Berlinguer. Il primo della serie, si è realizzato presso la biblioteca comunale Acclavio, la scorsa settimana. “120 minuti per cominciare”, strutturato in 24 interventi di 5 minuti ciascuno per 5 temi differenti. L’intento di Gianni Liviano è stato quello di raccontare un metodo di lavoro da condividere e cioè un’agenda Taranto ragionata dai protagonisti della vita quotidiana. Si prova a fare il punto della situazione, di Taranto e Provincia: la nostra città fa fatica a immaginare un futuro e si vorrebbe provare a dare un contributo per la costruzione di prospettive. «Sembra impossibile sostenere questa amministrazione, ma proviamo a farlo dall’esterno con questi forum, presentando all’Amministrazione ciò di cui Taranto ha bisogno e quello che vive ogni giorno», ha dichiarato il Consigliere Liviano. I temi sono stati: cultura e università, welfare e famiglia, legalità e giustizia, sviluppo e territorio, giovani e sogni. Parecchi sono stati coloro i quali hanno preso parte agli interventi, rappresentanti di un’eterogeneità e quindi di vari aspetti della vita del territorio. C’è chi ha parlato delle passioni artistiche in cui credere e realizzare, nonostante le difficoltà, nonostante tutto, come Luigi Pignatelli di Hermes Academy; chi ha proposto di partire dalla scuola per raggiungere un modello di società migliore come il prof. Fanigliulo, docente di Grottaglie, chi come Prota del GAL (gruppo di azione locale) Colline Joniche ha parlato della Green Road, itinerario naturalistico ed enogastronomico, chi come Diouf ha raccontato la sua esperienza, laureato in Senegal e saldatore in Italia quando glielo concedono; poi ancora, membri dell’Università come il prof. Pagano, Nume dell’Ordine dei Medici, Cesareo di Confindustria, Giangrande di Confcommercio, Lucarella di Confindustria-giovani e tanti altri. Tutto questo per raccontare a  Michele Emiliano, attuale sindaco di Bari e probabilmente prossimo Governatore della Puglia, come prevede Diouf e non solo, una Taranto attraverso le persone del territorio, piuttosto che dalla voce dei politici. Emiliano non vuole adottare Taranto, così come qualcuno gli aveva suggerito, «perché Taranto è già della Puglia» ha enunciato; «Taranto saprà come rialzarsi», ha sostenuto ancora, continuando a proporre che bisognerebbe invertire il trend e investire sull’opinione, perché la nostra città potrebbe facilmente diventare sede dei CARA (centri di accoglienza richiedenti asilo),  e di uffici LGBT (acronimo utilizzato come termine collettivo per riferirsi a persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender). Ha concluso con la bellezza e la ricchezza della diversità il sindaco di Bari, ma in particolare, ha invitato i tarantini a incalzare l’Amministrazione, perché hanno il dovere di farlo, ci vorrebbe un abbraccio tra istituzioni e città, che piaccia o non piaccia il sindaco che l’amministra, bisognerebbe interrompere la sospensione, anche incoraggiando chi ha perso la fiducia. 
 


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