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Cose da pazzi/Dieci euro per due passi

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

31
GEN
2014
Tempo di crisi. Anche per fare una passeggiata in centro a Taranto.
Come accade in altre città, se abitiamo lontano o se decidiamo di utilizzare l'automobile per raggiungere il centro, ci imbattiamo subito nell’incognita parcheggio. Giunti nei pressi del centro, se ci andiamo nelle ore e nei giorni di punta (ma non solo), ci rassegniamo subito: trovare il santo Graal sarà più facile.
Iniziamo a fare il primo giro degli isolati limitrofi... niente. Ne facciamo un altro e poi un altro ancora.
La pazienza comincia a venir meno, iniziamo a innervosirci e capita anche che a pagarne le conseguenze siano un incolpevole pedone che vorrebbe attraversare la strada o con un altro automobilista sventurato che come noi cerca un parcheggio. A quel punto, presi dalla rassegnazione, decidiamo di cambiare la nostra destinazione ma, colti da un improvviso quanto insperato colpo di fortuna, notiamo le luci di posizione e di retromarcia di un auto... é un parcheggio che si libera! Sistemiamo l'auto e ci ritroviamo subito ad affrontare il secondo step: dov'è il parchimetro. Se ci va bene lo troviamo all'incrocio dello stesso isolato dove abbiamo parcheggiato. Apponiamo il ticket dell'avvenuto pagamento sul parabrezza ma accade l'imprevedibile (mica tanto, visti i tempi): «Dottó! Ce tin cinguanda c'ntesim?». É il parcheggiatore abusivo che ci chiede un'ulteriore "tassa", chiamiamola così. Gli diciamo: «Guarda che ho già pagato il regolare parcheggio al parchimetro», ma se non vogliamo rischi, abbiamo l'auto nuova e temiamo ritorsioni, paghiamo anche lui e ci allontaniamo "tranquilli" in direzione centro. Tra costo del carburante impiegato nella zona e costo del parcheggio (regolare e abusivo) abbiamo già speso almeno tra 5 e 10 euro e non abbiamo nemmeno raggiunto il centro a  piedi!
Inizia così la nostra passeggiata tra le vie del centro. Durante la passeggiata, già ampiamente stressati, veniamo avvicinati dalla zingara che ci chiede soldi, dal tipo che ci chiede un caffé, dai rappresentanti di associazioni umanitarie che chiedono un contributo almeno di 5 euro per aiutare qualcuno, dal mendicante con i suoi quattro zampe o con un neonato in braccio che ci chiede di aiutarlo, dal clown che ci avvicina per "regalare" un gonfiabile al nostro piccolo e incrociamo anche l'artista di strada immobile e mascherato che "ci invita" a dare qualcosa per vederlo muoversi. 
In tutto questo forse ci resta mezz'ora (sta per scadere il parcheggio!) e ancora qualche centesimo per bere un caffé al bar e guardare qualche vetrina con la speranza di trovare qualcosa di interessante nel tempo residuo. 
Se ci va male andiamo via di corsa e sconsolati... Se invece ci va bene riusciamo nel nostro intento ma… a quali costi e quanta fatica! 
 


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