MENU

"Ambiente Svenduto"/Si scoprono gli altarini

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

14
MAR
2014
Chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli imputati nell’inchiesta sull’Ilva. E’ quanto ha deciso la Procura di Taranto
Ben 53 sono le richieste di rinvio a giudizio inerenti l’inchiesta sul disastro ambientale causato dal siderurgico tarantino Ilva. Oltre che a tre società coinvolte nell’operazione, ci sono anche esponenti di spicco del territorio ionico, un vero e proprio mix di personaggi di potere. Il “verdetto” è arrivato. La Procura di Taranto, dopo l’emissione degli avvisi di conclusione delle indagini, ha richiesto il processo per tutti. Tra i nomi di rilievo, spunta anche quello del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, accusato di concussione ai danni del direttore generale dell’Arpa Giorgio Assennato. Oltre al leader di Sel, escono fuori anche i nomi di alcuni suoi collaboratori, tra cui l’ex assessore regionale all’ambiente Lorenzo Nicastro, e l’ex assessore alle politiche giovanili, attualmente parlamentare, Nicola Fratoianni, accusati entrambi di favoreggiamento nei confronti di Vendola. Tra i tanti anche l’ex Presidente della Provincia di Taranto Gianni Florido, assieme all’ex assessore provinciale all’ambiente Michele Conserva, accusati entrambi di aver pressato alcuni dirigenti e funzionari, al fine di concedere delle autorizzazioni all’Ilva per l’utilizzo di discariche interne. In “lista” anche il primo cittadino di Taranto, Ippazio Stefàno, che risulta indagato per omissione in atti d’ufficio. Ad allungare il lungo elenco di rinviati a giudizio ci sono oltre alla famiglia dei Riva, dirigenti e dipendenti dello stabilimento ed  esponenti del mondo dell’università. Uno tra tutti il responsabile delle relazioni esterne Girolamo Archinà, che a quanto pare era colui che aveva direttamente i contatti con esponenti istituzionali e altri. Spicca anche il nome di Don Marco Gerardo, segretario dell’ex arcivescovo monsignor Benigno Papa, accusato di aver favorito proprio Archinà. Una matassa complessa, quella dell’inchiesta Ambiente Svenduto, o meglio una corsa senza fine, per capire bene di chi siano state le responsabilità in tutti questi anni del disastro ambientale della città di Taranto, e soprattutto dare giustizia e verità a tutti quei lavoratori che quotidianamente hanno lavorato in condizioni poco civili, a quei cittadini che ogni giorno hanno respirato, e forse continuano ancora a respirare, aria inquinata. Ma in particolar modo è d’obbligo urlare la verità per tutte quelle famiglie che, a causa dell’inquinamento del mostro dell’acciaio, hanno perso i loro cari, e in tanti casi questi cari erano bambini, indifesi e incoscienti, bambini che venuti al mondo non hanno avuto nemmeno il tempo di programmare, o meglio immaginare, il loro futuro. Certo è che la matassa, avrà fine. E questo disgustoso mixer di politici, rappresentanti delle istituzioni, uomini della grande industria e gente di stato, sarà condannato a pagare caro.
 


Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor