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Clandestini/Quanta umanità dolente

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

16
MAG
2014
A Taranto, come accadde tre anni fa, è spettato il ruolo di territorio di transito per centinaia di persone in fuga dall’inferno delle loro terre. Tra tempi lunghi della burocrazia e il sogno di una nuova vita in Italia
 
 
Sono arrivati nelle prime ore del mattino con la fregata della Marina Militare Aliseo che nell’operazione denominata “Mare Nostrum” li ha recuperati nello stretto di Sicilia. Sono 380. Per lo più siriani.
Dopo un veloce consulto, si è deciso di condurli nel porto mercantile tarantino dove nel frattempo il Comune ha predisposto tutto il necessario per accoglierli scegliendo diverse strutture: l’ex palestra Ricciardi, un vecchio asilo di Corso Italia, alcuni alberghi e l’ex scuola media Martellotta.
La scelta dell’ex scuola da parte del Comune tuttavia ha preoccupato non poco i genitori di un asilo vicinissimo alla Martellotta perché l’eventuale cattivo stato di salute di alcune di quelle persone avrebbe potuto mettere in pericolo l’incolumità e la salute dei propri figli. Gli stessi genitori tuttavia, insieme ad altri cittadini tarantini della zona, mostrando grande generosità e solidarietà hanno portato acqua, cibo, giocattoli e indumenti soprattutto a donne e bambini e si sono viste scene commoventi di pura umanità.
Dopo alcuni momenti di tensione, l’intervento della Polizia e del sindaco Stefàno ha riportato la calma dimostrando l’assenza di pericoli per la salute dei tarantini. Questo ha permesso di procedere con le operazioni di identificazione tramite gli interpreti e di sistemazione di tutte le persone con l’aiuto delle forze dell’ordine, la Protezione civile, i Vigili urbani e gli assistenti sociali.
Pochi casi isolati di persone non in ottima salute sono stati segnalati al 118 e alla Croce Rossa dai medici di bordo della M.M. già prima di sbarcare nello Ionio.
Dopo poche ore molti di loro hanno chiesto e ottenuto di essere trasportati a Milano da parenti e amici o presso strutture del nord tramite pullman e treni messi a loro disposizione tramite il Comune e la Prefettura.
Ora non rimane da sperare che vengano trovate delle opportune misure per abbreviare i tempi burocratici in modo da consentire a tutti coloro che restano in Italia di partecipare attivamente alla vita sociale ed economica del Paese con regolare permesso di soggiorno. Che ognuno di loro possa risiedere sul territorio, cercare lavoro e  contribuire al nostro e al loro benessere.
 


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