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Michele Marraffa/ Noi, i "leghisti" di Martina Franca

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

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LUG
2014
Scaduto il tempo per l’offerta di collaborazione, in fondo mai accettata, il leader di IdeaLista,  accusa la maggioranza di governo di aver chiuso a ogni forma di dialogo e paventa lo spettro della bancarotta
 
 
Non possiamo non iniziare questa intervista con il caso della mancata Pubblicazione del Piano Triennale delle Opere Pubbliche, che ha portato l’Amministrazione Comunale verso il serio rischio dello scioglimento anticipato.
Secondo lei, si è trattato solo di un caso di negligenza oppure, come sostengono in molti, siamo di fronte a un complotto sventato?
«E’ pura e semplice negligenza; non posso pensare ad altro. Del resto tutti dirigenti, a vario titolo coinvolti, sono stati nominati da questa Amministrazione e ritengo che non siano politicizzati.
Se questo accade, accade al loro interno e non accade per “l’interessamento” di un’altra parte politica».
 
Quindi, secondo lei, la responsabilità è da attribuire ai dirigenti.
«Certo. Vogliamo prendercela con chi è meno qualificato ad assumersi delle responsabilità? 
Io lo vado ripetendo da tempo: avete una visione politica di amministrazione della città, di sviluppo della città, di sviluppo delle aziende? su cosa volete investire? In funzione di quello che avete intenzione di fare, avete un’idea chiara di quale deve essere lo sviluppo e la gestione economica? A oggi non ce l’hanno, perché sono degli improvvisati abituati solo a parlare ma non ad amministrare.
Ed ecco perché succedono certe cose».
 
Quello dei dirigenti resta sempre un tasto dolente.
«Ci sono attuali consiglieri e assessori comunali, compreso il vice sindaco, che devono dare conto per le “porcate” che hanno consumato nella nostra città.
I vecchi dirigenti comunali, come il dott. Simeone che ha una competenza al disopra della media, dopo essere stati anche ampiamente utilizzati, sono stati massacrati dai famosi falchi della città, gli stessi che ora tacciono nel vedere gli attuali dirigenti rimpinguare il proprio fondo proporzionalmente in maniera nettamente superiore rispetto a quanto accadeva prima.
Questa è la sola verità; noi non abbiamo il tempo per le “Procure” e continuiamo a essere eleganti perché non vogliamo avvelenare la città né i cittadini.
All’inizio di questa esperienza amministrativa ci siamo posti dei paletti chiari: dare il massimo dei suggerimenti, della collaborazione, del supporto per far riprendere fiducia, a tutti i martinesi, nella politica. 
Ora però i cittadini devono sapere che questo non è più possibile. Le cose vanno dette e scritte per quelle che sono e spero che tutte le autorità e le istituzioni competenti si accorgano, prima o poi, di che cosa è accaduto in questi due anni e che cosa deve accadere ancora».
 
Cosa deve accadere?
«Stanno portando il nostro Comune alla bancarotta;  quando sono arrivati, pensate quanto sono stati bravi i vecchi dirigenti, hanno trovato 14milioni di avanzo di bilancio. A distanza di due anni  hanno consumato tutto, hanno aumento del 40% la tassa dei rifiuti così come sono state aumentate tante altre tasse». 
 
L’offerta di collaborazione è scaduta per questo e per il fatto che la maggioranza non ha accettato l’apertura all’esterno del Consiglio Monotematico sulla politica finanziaria?
«No, è scaduta prima ovvero quando ci siamo accorti che invece di avere un’idea di sviluppo della città, una visione di massima collaborazione dall’intero consiglio comunale o almeno dalla sua parte propositiva, da parte della maggioranza c’è stata una chiusura, un innalzamento di barricate».
 
Secondo lei perché?
«Semplice, perché a prevalere è stata, ancora una volta, la logica del personalismo fatto di invidia e gelosia. Se Tizio ha avuto una buona idea prima di me, potenzialmente Tizio può avere maggiore visibilità, un voto in più. Quindi Tizio diventa un mio nemico. 
E posso dire con certezza, anche se fanno di tutto per mascherarlo, che questo sta accadendo anche all’interno stesso della maggioranza. La città deve cominciare ad analizzare i buoni propositi, la loro fattibilità, così come deve giudicare i consiglieri comunali, uno per uno.  
E’ troppo comodo dire che Marraffa si arrabbia e urla; Marraffa, semplicemente, ha le idee chiare, chiarissime. Probabilmente le esprime con veemenza, con forza ma non riesce a prendere per i fondelli la città. Gli altri invece con molta eleganza , fanno i bambini bravi, le brave persone ma di fatto ci stanno prendendo tutti per i fondelli. Dal primo all’ultimo arrivato».
 
Vuol dire che le partite più grosse si stanno giocando su altri tavoli?
«Come sempre. Lo dico sulla base dell’esperienza acquisita ed ecco perché la volontà di mantenere, anche in maniera testarda, il Movimento “IdeaLista” come un movimento “leghista”. IdeaLista deve essere la “Lega” della città di Martina Franca.
Non vogliamo e non dobbiamo assolutamente subire i diktat di partiti o sigle che giocano le loro partite su diversi tavoli: da quelli regionali a quelli nazionali. E questo a discapito delle realtà locali, costrette a subire le decisioni presi da altri. Così, come per esempio, è accaduto nel centro destra». 
 
Eppure recentemente c’è stata una conferenza stampa che, per la prima volta, ha visto unita l’intera opposizione di centrodestra.
«E’ un fatto di maturità all’interno, avvenuta nel tempo. Ognuno si è reso conto che da solo conta niente. Ben venga, quindi, che quel qualcuno si accorga finalmente che bisogna fare opposizione seria e non aspettare lì e raccogliere i cocci dell’amministrazione. 
Non si poteva rimanere lì a fare finta di niente pur di risolvere qualche problema personale o di un  grande elettore.
I cittadini ti chiedono conto anche della mancata opposizione; quante volte ci siamo sentiti dire: ma il centrodestra dov’è?
Anche se, permettetemi di dire, che oramai si deve parlare esclusivamente di destra e sinistra perché, a mio parere, la politica del centrodestra contrapposta a quello del  centrosinistra è fallita completamente.
Parlando di destra o sinistra, c’è una maggiore e più marcata identificazione; con il termine centro, oramai, si definisce quella parte ignota della politica italiana che non ha più confini e che non ha più un preciso elettorato di riferimento». 
 
Tesi già tirata fuori in consiglio comunale…
«Certo. In più interventi in consiglio comunale ho chiesto di tirare fuori le politiche di sinistra e loro stanno tirando fuori le politiche della sinistra. Mi dispiace vedere alcune  persone rappresentative della città appiattite, forse perché non si sono rese conto di quanto sia forte la politica della sinistra; vedi nelle scuole, da sempre e oggi con maggiore forze, nella città, nell’associazionismo è tutto di sinistra».
 
Vogliamo parlare dello sviluppo del territorio?
«Siamo di fronte a una gestione del territorio che, in realtà, è una non gestione. L’idea è quella di lasciarlo in maniera selvaggia perché così deve essere. 
Non c’è un grande impegno per lo sviluppo della città, perché c’è chi i suoi problemi li ha risolti e il resto non ha interesse.
Abbiamo capito che non possiamo parlare di urbanistica o edilizia nell’agro; non è possibile, non è immaginabile perché il nostro territorio deve rimanere come nelle origini. E’ una chiara politica di sinistra, va benissimo. Ma che la città, se ne accorga».
 
Eppure il Piano di Rigenerazione Urbana sta per diventare realtà.
«Questo Piano di Rigenerazione Urbana è una grande bufala e mi dispiace di alcuni tecnici che si sono appiattiti su questa posizione. 
Per me questo è un sistema per sanare alcune posizioni non sanabili e potrebbe anche starci, perché un’amministrazione ha questo dovere di sanare le cose sbagliate nel passato.
Ma non può essere solo questo. La Rigenerazione Urbana, lo dice il nome stesso, prende un quartiere, lo studia e lo rigenera. 
Qui invece abbiamo solo interi quartieri dove insistono delle aziende o degli stabilimenti vinicoli, anche nel centro della città, dove si andrà ad abusare con nuovi volumi. E’ miopia, è una grande miopia.  
Si parla di Rigenerazione Urbana e non si è capaci nemmeno di fare una decente manutenzione del verde».
 
Non è contento di come procedono i lavori?
«Il piano per la manutenzione del verde è stato presentato, ancora una volta, con tanta enfasi e mistificando ciò che è successo in passato. I martinesi ricorderanno, per esempio, il giardino fiorito che era villa Garibaldi. Guardatelo adesso. Non c’è un solo fiore, se non quelli nati spontaneamente come succede in tutti i posti mal tenuti, alberi secchi e manutenzione da incubo. E’ stata sostituita la palma centrale e sono stati capaci di far seccare il leccio piantato al suo posto.  Le Amministrazioni Comunali, da quella di Bruno Semeraro in poi, si avvalevano della collaborazione di Giovanni Fedele, un vero esperto, che mai avrebbe portato il verde pubblico a questi livelli così scadenti. Ricordate lo scorso anno quando furono spesi migliaia di euro per acquistare i gerani che dovevano abbellire la balconata di Palazzo ducale? Sapete dove sono ora? Sempre sulla balconata ma completamente secchi». 
  
Come centrodestra in Consiglio Comunale avete richiesto formalmente le dimissioni dell’assessore Lasorsa. Successivamente la stessa richiesta per altri suoi colleghi l’avete avanzata in conferenza stampa. Ce l’avete con qualcuno in particolare?
«Alla fine un po’ con tutti, magari a cominciare dall’assessore al Bilancio e al Personale.
Pasquale Lasorsa invece sta facendo bene il suo lavoro. Io l’ho detto in consiglio comunale e posso anche ripeterlo: ha messo in piedi un progetto di ingegneria politica, senza chiedere il consenso dei cittadini e oggi è quello che determina le sorti della città.
E mi dispiace per il Sindaco e per tutti i consiglieri. Lui si sta dimostrando una persona valida e intelligente che riesce a fare quello che vuole, tenendo l’amministrazione al “palo” del vicesindaco. Evidentemente gli altri, non hanno capito, o non hanno percepito tutto quello che Lasorsa è in grado di fare». 
 
Gli altri, invece?
«Ognuno di loro avrebbe un buon motivo per dimettersi. Devo dire però che, da questo punto di vista, il Sindaco si è rivelato una persona molto attenta, oculata e intelligente perché sfrutta gli errori di tutti quelli che gli stanno intorno per rafforzarsi.
Ed è visibile ogni volta che c’è un consiglio comunale.
In questo momento storico, l’istituzione più insignificante è il consiglio comunale; i consiglieri comunali, ci sono o non ci sono non cambia assolutamente niente.
E questo mi dispiace perché ci sono dei ragazzi che sono, che saranno, il futuro politico della città. Ma, se si continua così, siamo all’inizio del declino politico della nostra città». 
 
Posso chiudere il taccuino? 
«Ho solo un altro argomento importante che mi sta a cuore. Tutti sanno che in città c’è chi utilizza un organo di stampa e altri mezzi simili a sua disposizione anche per ricattare il politico di turno.
Se questo succede, o il politico è un grande stupido oppure non è un vero politico. Oppure, in ultima analisi, ha qualcosa da nascondere. 
Credo sia arrivato il momento che tutti quelli che hanno subito ricatti e soprattutto sono stati defraudati da certe persone, si ribellino e facciamo fronte comune affinché questo non accada più a nessuno e chi ha avvelenato la città, la smetta e si faccia da parte; cambi aria.
E’ il momento che quelle che si ritengono persone per bene, politici per bene, facciano squadra, facciano scudo contro atteggiamenti del genere.
E’ un appello personale che rivolgo anche a tutte le istituzioni preposte, affinché le cose vadano bene e certi personaggi non continuino a fare e disfare a danno della città».
 


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