MENU

Ritorno alla vita/2: Immaginate soltanto

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

31
AGO
2012

 

Parole dure, immagini forti e scomode, ma è tutto vero e potrebbe capitare a chiunque, senza distinzioni. E se capita, c’è una sola cosa da fare: sperare
Immaginate per un istante di vivere un giorno da persone paralizzate dal collo in giù. Immaginatelo soltanto. Vi servirà per riflettere, niente di più. Nessun pietismo. Solo una riflessione con lo scopo di sensibilizzare. Tutto chiaro? Mi conoscete, non mi sono mai pianto addosso e odio chi lo fa! Va da sé che per conoscere un problema o una realtà, non è necessario viverla in prima persona. Ad esempio, per comprendere quanta sofferenza si nasconde dietro un tossicodipendente non c’è bisogno di fare uso di droghe. È chiaro il concetto? Similmente, per capire la realtà di una persona paralizzata dal collo in giù (per fare un esempio), non c’è bisogno di spaccarsi l’osso del collo! Fatta questa premessa, vi racconterò come passa la giornata una persona con problemi motori di questo tipo. Al mattino viene lavata da cima a fondo, di tutto punto. La faccia, i denti, le orecchie, i capelli, il corpo, tutto, parti intime comprese. Queste cose, benché semplice da fare, vengono fatte da altri, da perfetti sconosciuti, e ogni tanto da qualche tirocinante. È già umiliante farsi vedere nudi da perfetti sconosciuti (molti si vergognano anche se fossero stati parenti), immaginatevi quanto lo sia dipendere da essi. Viene vestita con un’imbragatura particolare che verrà attaccata a un sollevatore. Questo apparecchio serve per fare il passaggio dal letto alla carrozzina. Una manovra poco piacevole. Ti vedi sospeso in aria per poi atterrare sulla tua carrozzina scintillante! La colazione, mentre voi la fate da soli e comodamente a casa con la vostra famiglia o al bar, una persona con problemi motori di questo tipo dev’essere imboccata e qualche volta si sporca perché un pezzo di biscotto bagnato cade sulla propria maglietta o sui pantaloni. Per il pranzo e la cena succede la stessa cosa. Vi risparmio i particolari. Di pomeriggio ti metteranno a letto per il pisolino, e dovrai stare sul fianco per evitare le piaghe da decubito per almeno due ore. Dopodiché ti metteranno nuovamente sulla carrozzina per poi ritornare a letto con la stessa metodica la sera. Se non hai interessi o mete da realizzare, questa è più o meno la giornata di una persona con gravi problemi motori. C’è da aggiungere un particolare piuttosto crudo ma reale. Per fare i propri bisogni fisiologici, un paraplegico o un tetraplegico necessita di manovre invasive e dolorose, come l’esplorazione manuale ed i cateterismi. Tutto questo è programmato. Tre volte a settimana avviene lo svuotamento dell’ampolla mentre per lo svuotamento della vescica occorrono quattro cateterismi al giorno. E vi assicuro che tutto ciò è doloroso. Non avendo la sensibilità, queste persone hanno crisi disreflessiche, ossia sudorazione anormale e brividi su tutto il corpo come riflesso del dolore. E anche quando hanno un piccolo arrossamento gli succede la stessa cosa. Questa è in sintesi la giornata tipo di una persona paralizzata completamente, e vi assicuro che esistono casi più gravi come di coloro che vengono anche broncoaspirati perché non riescono ad espettorare, a buttare fuori il catarro. Sono parole dure, ma è la realtà. E vi garantisco che non sono sceso nei particolari più crudi e dolorosi di questa patologia. Perché vi ho descritto tutto ciò? Non per pietismo, come ho detto all’inizio, ma per aiutare tutti coloro che leggono a riflettere sulla realtà che circonda il mondo della persona disabile. Quando vi parlo dei diritti e delle necessità di queste persone che hanno un cuore e una mente, vi sto parlando con cognizione di causa. Il desiderio di socializzare dare solidarietà e lavorare con il volontariato, non è un capriccio o un sogno di una persona che non ha nulla da fare, ma è la piena consapevolezza di chi ha capito dopo quasi 13 anni di esperienza che le persone con questi problemi motori post-traumatici e degenerativi hanno davvero bisogno di persone competenti e capaci di soddisfare reali necessità di tutti i giorni. Come collaboratore di molte associazioni di volontariato mi sono preso l’impegno di aiutare gli altri in un futuro migliore a chi vive questa realtà, dando loro la possibilità di inserirsi nel mondo scolastico e lavorativo, creando per loro quell’aspettativa di vita che purtroppo in molte circostanze viene a mancare per assenza di interesse nei loro confronti, per una totale mancanza di amore verso il prossimo. Il mio sogno è anche il vostro sogno, la mia realtà è anche la vostra nonostante non la viviate in prima persona, poiché, come già detto, non occorre diventare disabili per capire chi lo è veramente!
 
 


Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor