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In memoria/Un autentico uomo di scuola

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

5
SET
2014
Il preside Monaco era nato a Massafra il 29 marzo 1944 e, come tanti suoi concittadini, era stato alunno del Liceo “Tito Livio”, dove ha potuto maturare e affinare il proprio amore per la cultura classica. Si era quindi laureato nel 1968 a Bari in Lettere Classiche e aveva intrapreso la carriera di docente fin dal 1969, con varie supplenze svolte tra le province di Matera e di Taranto. Nel 1974 diventò docente di ruolo di Italiano e Latino nel Liceo Scientifico “De Ruggieri” della sua Massafra, ove esercitò il proprio magistero didattico per nove anni fino al settembre 1983, allorché, vincitore di concorso nazionale, prese servizio come preside per alcuni giorni a Caravaggio (Bergamo) e quindi nel Liceo “Orazio Flacco” di Castellaneta. 
Il successivo 10 settembre 1984 passò per trasferimento alla guida del “Tito Livio”, allora solo Liceo Classico, di cui avrebbe segnato in modo decisivo le sorti nei decenni successivi. Subentrato a Virgilio Corrente, il preside Monaco ha vissuto la stagione dei cambiamenti che hanno attraversato la Scuola italiana tra gli anni ’80 e ’90, e ha raccolto con convinzione le sfide delle sperimentazioni che lo hanno portato ad attivare, al fianco del Liceo classico tradizionale, gli ulteriori indirizzi sperimentali del Liceo Classico Brocca e del Liceo Linguistico Brocca. Una sfida poi continuata nel 1996, allorché il Liceo Scientifico “Fermi”, nato nel 1960 all’interno del “Tito Livio”, fu riaccorpato al Liceo Classico per ragioni di spesa pubblica. Il preside Monaco si trovò così (quasi da precursore di quel che poi è accaduto dal 2011) a governare un mega-istituto, una scuola con quattro indirizzi liceali e circa millecinquecento studenti, per vari anni la scuola più popolosa della provincia di Taranto. Non si tratta di dati meramente quantitativi, che già di per sé hanno comunque il loro significato. Infatti, la presidenza Monaco ha inciso significativamente anche in senso culturale, soprattutto con l’attivazione di progetti scolastici integrativi (dalla Giornata della Memoria al Giorno del Ricordo, dai Seminari di autunno e di marzo al Coro Gospel) che hanno fatto del “Tito Livio” un fattore primario di lievito culturale nel territorio. Appunto per questa via, così chiaramente tracciata e perseguita dal preside Monaco, il Liceo martinese, che era già un ottimo Liceo di provincia, è potuto diventare un polo scolastico di eccellenza aperto alle sfide della modernità e del mondo globale.
Questo, in breve sintesi, il senso di un percorso professionale difficilmente ripetibile, premiato da importanti riconoscimenti e soddisfazioni, e caratterizzato dal sodalizio praticamente esclusivo di un preside con il “suo” Liceo, ove è rimasto in servizio per ben ventisette anni. Un sodalizio che ha portato tanti operatori della scuola a stabilire una sorta di corrispondenza biunivoca fra Enzo Monaco e il “Tito Livio”, e che ha indotto lo stesso preside a prendere casa nella sua Martina Franca, dove poi ha concluso i suoi giorni, assistito con cura amorevole dalla moglie Anna Balestra e dai figli Milena e Delio, entrambi medici. Ovviamente, la sua vita tra le mura del “Tito Livio” ha conosciuto anche qualche inevitabile momento di difficoltà e di amarezza, che egli ha superato con l’appoggio pieno della comunità scolastica che si è sempre riconosciuta in lui, anche oltre il pensionamento sopravvenuto nel settembre 2011. Nella costruzione di questa felice coesione umana e professionale con i “suoi” docenti (in particolare, con la vicepreside Maria Antonietta Semeraro) e con gli altri operatori scolastici hanno inciso sicuramente la sua cultura, la sua signorilità, la sua umanità naturalmente disponibile e aperta. Oggi che lui non c’è più, resta l’opera di un preside che ha speso egregiamente la propria esistenza per il progresso civile e culturale della comunità, che poi è il segno dell’autentico uomo di scuola.
*Dirigente Liceo “Tito Livio” di Martina Franca 
 



Commenti:

Angela Resta Andreace 7/SET/2014

Enzo Monaco: un autentico uomo di scuola, un amico leale, un oratore raffinato, che, supportato dalla sua profonda cultura, analizzava i problemi che trattava, andando oltre la superfice. Seguiva con interesse l'evoluzione artistica di Nicola Andreace, che registrava nelle sue opere pittoriche e grafiche la storia di Massafra e del nostro territorio. Originale fu l'intervento di Enzo in occasione della Rassegna di Andreace per ricordare il 150 ° anniversario dell'Unità d'Italia, nella Scuola Media statale N.Andria Lui parlò dopo Alfengo Carducci, Luigi Convertino, Patrizia Capobianco, Alberto Altamura, ma calamitò l'attenzione del numeroso pubblico, per la sua capacità di sintesi, per le sue acute osservazioni sulla contemporaneità, sulla oggettiva realtà, per la sua abilità nei collegamenti tra cause ed effetti. Tutta la mia solidarietà alla famiglia, con gl'infiniti ricordi di una lunga amicizia. Angela Resta Andreace

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