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Restare o partire/ Intanto impegnamoci

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

19
SET
2014
Due giorni di confronto e di discussioni per un’alternativa migliore allo stato attuale. Per la prima volta la festa di Legambiente: tanti gli ospiti e gli argomenti trattati, fra tutti – naturalmente -  ambiente e lavoro
Si sono appena concluse le due giornate di festAmbiente Lavoro, che dal 1989  fanno il giro per l'Italia, ma che si sono svolte per la prima volta a Taranto, dove la festa di Legambiente si è coniugata con il tema del lavoro. Il luogo prescelto è stato Piazza Maria Immacolata, al centro del borgo tarantino, dove dalla mattina alle 10.00 sino alla sera inoltrata per due intere giornate, in tutti gli angoli della piazza all’interno degli stand si sono svolti workshop, open talk, concerti e mostre con l’unico scopo di trovare le alternative migliori alla condizione in cui versa la città di Taranto. Un concatenarsi quindi di relatori illustri, chiamati a tal proposito dall’associazione, ma anche gente comune promotrice del cambiamento “verde” o semplicemente curiosa di sapere e di scoprire nuovi temi. Tanti giovani con i loro sorrisi si sono confrontati sulle diverse problematiche della città, così come si augurava Maurizio Manna, direttore di Legambiente Puglia. Tra i vari temi trattati, anche quello dell’editoria e della letteratura tarantina che filtrano il tema stesso “lavoro-salute”. Allo stand della libreria Gilgamesh, la giovanissima tarantina Arianna Curci, redattrice di Rizzoli a Milano, ha affrontato la chiave di lettura dei libri “Restare Partire” , “Generazione Ilva” e “Eroi dei Due Mari”; in particolare nel primo, del tarantino Massimo Stragapede, che sicuramente fornisce una chiave al lettore o uno strumento che sia utile a creargli un’opinione, quella di partire o restare (e probabilmente morire). Secondo Arianna, quella di utilizzare la scrittura e la narrativa per raccontare i grossi problemi di Taranto è una fase, giusta ma che va superata, una fase che serva da autoanalisi e autocritica ma che debba essere il mezzo per provocare una reazione. 
Dal 2011 in particolare, da quando l’Ilva è nell’occhio del ciclone, un libro sul Siderurgico viene pubblicato a prescindere? 
«Rispetto a quando lavoravo al Saggiatore, dove ovviamente si trattava molto di più la saggistica, ho notato maggiormente che una casa editrice come la Rizzoli sia più orientata al consumo; negli ultimi anni tratta la narrativa molto più leggera, si è puntato molto più sul femminile o il thriller storico, quindi generi completamente diversi; direi che dipende dal tipo di libro e dalla chiave con cui lo si scrive piuttosto che dall’argomento in sé».
Personalmente quale interpretazione dai a questo genere di libro?
«Penso che la strada che affrontano gli autori sia la strada migliore in questo momento (o ti uccidi o muori o te ne vai), ma penso anche che bisogna uscire da questo malessere, perché  non fa bene né a chi scrive né a chi lo legge».
FestAmbiente Lavoro è stata l’occasione per raccontare dell’economia verde, ma anche di tutela dell’ambiente, della salute, della biodiversità, dell’alimentazione e del gusto, del consumo critico e responsabile; tra gli stand anche quelli dei prodotti “bio” e a chilometro zero. 
 


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