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Marta Masoni/Il mio sogno americano

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

14
SET
2012

 

L’ex-cestista rossoblù alle prese con una nuova avventura in California.
Sogni e passioni di una diciannovenne molto glam, determinata nello sport e nella vita: “Vorrei diventare oncologo” 
 
Ho voluto incontrare, (se pur virtualmente) la diciannovenne, Marta Masoni ex-cestista del Cras, a quasi un mese dalla sua partenza per gli Stati Uniti. Ora vive a Los Angeles in California, dove fa parte della squadra Northridge Matadors, seguita dal coach Jason Flowers, sotto allenamento per Big West Conference della NCAA, il campionato statunitense dei “College”.
I talenti scout avevano notato Marta già nel 2011 ai Mondiali under 19 in Cile, ma determinante è stato l’incontro con Lindsay Foster, assistent coach di Flowers che parla di lei come di «una giocatrice dotata di versatilità ed esperienza, un’ala di buone dimensioni e capace di un buon tiro da fuori».
Tuttavia le premesse agonistiche della cestista rossoblù, già alle prese con i corsi di biologia, per poi completare con la Laurea in Medicina,  e iniziare la specializzazione in  oncologia o chirurgia.
 
Com’è nata questa passione?
«Questa passione è nata in maniera molto casuale. Avevo cinque anni e volevo fare qualcosa, allora mia madre mi ha portato a provare la pallacanestro e poi mi ha chiesto “che dici?” e da lì è iniziato tutto».
 
Un elenco dei tuoi successi?
«Successi sportivi: medaglia d'oro agli europei under 18, medaglia d'argento agli europei under16, aver partecipato alle Olimpiadi giovanili a Singapore e al mondiale under19. Altri successi: aver ottenuto questa borsa di studio dalla California State University (è anche sportivo ma soprattutto di vita), essere uscita con 100 dal liceo, aver capito quali sono le mie priorità al di sopra dello sport».
 
Come vivi il rapporto con i tuoi coetanei ?
«Ho molti amici… ma come si dice quelli veri si contano sulle dita… questo perché a differenza dei miei coetanei ho impegni durante l'anno che loro non hanno… mi "godo" molto meno la vita da adolescente e questo è un dato a favore perché con questo ho potuto capire chi sono le persone che mi sono vicine davvero, coloro che sanno accettare i miei impegni».
 
Fammi un bilancio dell'ultima stagione giocata a Taranto.
«Personalmente sono cresciuta molto soprattutto caratterialmente, perché mi sono ritrovata con  gente più esperta e più grande di me di molti anni, e allo stesso modo mi ha formato ancor di più sul campo da basket».
 
Ci sono differenze tra gli allenamenti a Taranto e Los Angeles?
«Totalmente! Qui gli allenamenti sono finalizzati a far crescere ogni giocatrice e allo stesso modo migliorare la squadra, mentre a Taranto l'allenamento era solo in funzione della partita che si doveva giocare e della vittoria».
 
Descrivici la tua giornata tipo.
«Qui la mia giornata di solito inizia alle 8 con le lezioni fino alle 11.30/12, poi pausa pranzo e Skype. Alle 2/2.30 allenamento fino alle 4.30/5 e poi ultima lezione alle 5 e mezza oppure casa/Skype e servizi vari».
 
Il rapporto con le tua nuove compagne di squadra?
«Con le compagne di squadra va più che bene… soprattutto con le mie coinquiline: sono molto disponibili e cercano sempre di farmi sentire a casa».
 
Hai girato un po’ il mondo. Il tuo posto preferito?
«Singapore. Nessun dubbio».
 
Ti mancherà qualcosina della tua città?
«E’ normale... sicuramente la mia casa, il mio letto... ogni cosa… soprattutto il mare!».
 
Ok, basta con lo sport. Noi ci siamo conosciute durante una sfilata… il tuo rapporto con la moda? «Amo l'alta moda, adoro guardare le sfilate delle nuove collezioni e "sfortunatamente" sono una maniaca dello shopping, soprattutto di borse».
 
A una fashion victim come me cosa porteresti dall'America?
«Un pezzo vintage (qui è pieno) da Fairfax Vintage Market oppure dal negozio di scarpe Erik's un paio di Jeffrey Campbell».
 
Una tua cara amica, Giulia Gallo, è stata tra le finaliste di miss Italia. Vuoi dirle qualcosa?
«Ovviamente ci sentiamo quando non siamo entrambe impegnate, ma siamo davvero grandi amiche e ci sosteniamo per tutto. Le posso solo dire: “in bocca al lupo amica!” E incrocio le dita per la sua carriera da qui (ma lei lo sa già)».
 
Il tuo sogno nel cassetto? Scegli tu di che tipo.
«Per ora continuo con lo sport, mi piace e soprattutto riesco a conciliarlo ancora con gli studi... il mio sogno vero e proprio è diventare medico (penso chirurgo o oncologo), riuscirei molto bene in questa professione».
 
Il nostro? Vederti A Rio!... Anche da lì mi aspetto un souvenir.
 


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