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Imperdibile/Un altro giro di Fiera

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

14
SET
2012

 

A Bari per la 76° edizione della Campionaria barese. Incontri, degustazioni, mostre, noia a buon prezzo: solo tre euro
 
E finalmente alle 10,30 si aprono i cancelli per le persone normali, quelli che fanno la fila per pagare il ticket (più che dimezzato rispetto al passato). Espositori e strafighe tacco dodici addette agli stand sono già tutti entrati grazie al pass, introvabile anche per i giornalisti senza tesserino al seguito.
La 76ma campionaria è nel segno del direttore Gianfranco Viesti, la prima guidata a pieno titolo dal nostro,  economista pugliese di punta, docente a Bari, che nel 2003 mandò in stampa per Laterza un breve saggio provocatorio sin dal titolo “Abolire il sud”: perché il Mezzogiorno per molti era ed è “un alibi per non risolvere i problemi italiani”.
Tutti hanno esaltato in questi giorni di fiera lo stile sobrio, antispreco, “istituzionale”, montiano della cerimonia inaugurale della Fiera del Levante 2012. Una mattinata in fiera, in un giorno qualunque della settimana,  serve a capire come stand già chiusi e padiglioni in ristrutturazione, sono un buon segnale della situazione attuale in queste e in altre lande.
Il più atteso di tutti i padiglioni, quello della catena per  gourmand ‘Eataly’, che esporta il made in Italy culinario nel mondo, in realtà sconta un ritardo di alcuni mesi e non aprirà prima di Natale sul lungomare adriatico. Doveva garantire cento posti di lavoro entro l’inizio di questa fiera e occupare, secondo quanto detto in varie interviste dal baffuto Oscar Farinetti, patron del marchio, addirittura le due torri dell’entrata monumentale della Fiera. In ogni caso, si va incontro alla trasformazione voluta dal professor Viesti: trasformare lo spazio fieristico in una cittadella del gusto e della creatività, come già in parte fatto con la nascita del Cineporto e dell’esperienza di coworking (spazi di lavoro condivisi). Per la cronaca, al momento le fasi di selezione del personale non sono ancora iniziate, ma converrà monitorare il sito www.eataly.it/curriculum/index.asp per candidarsi a uno dei vari ruoli, dalle casse alla gestione degli eventi.
Diminuiscono gli stand più attraenti in questa edizione della più grande fiera regionale, come i cosiddetti stand delle nazioni, chincaglierie luccicanti e flauti andini inclusi. Segnaliamo uno stand dedicato ai sapori francesi, davvero niente male. Forse molti visitatori si saranno chiesti come chi scrive a che servono certi padiglioni di enti pubblici o di aziende nazionali senza le quali non avremmo energia. Tempo medio di permanenza meno di tre minuti a stand.
I convegni sono forse il punto di forza, come in passato, per la Fiera barese. Una lenzuolata di tematiche, passerelle, laboratori per capire come si monta una tenda Yurta (casa tenda di derivazione mongola), come fare a giocare a golf, come cucinare senza sbrodolarsi, eccetera. Fuori di ironia,  interessante il nuovo patto tra Provincia di Roma e Regione Puglia chiamato Progetto ‘Sistema Puglia’ sulla scia del ‘Centro PortaFuturo’. Lì, oltre ad uno spazio fisico nel quartiere Testaccio di Roma, è stato messo su un sistema software per meglio collegare offerta e domanda di lavoro, anche grazie ai Centri per l’impiego territoriali. Nasceranno alcuni centri simili anche in Puglia (ovviamente a Bari e Lecce, mica a Taranto), per favorire la mobilità del lavoro giovanile pugliese nei prossimi anni e la formazione professionale, riutilizzando la stessa piattaforma informatica laziale considerata a livello europeo un picco di eccellenza.
In uno stand dedicato ai creativi ed alle start up di impresa, incontriamo invece Nicholas Caporusso, considerato un piccolo genio delle organizzazioni pugliesi. Barese, classe 1981, laurea in informatica in tasca e già esperienze in curriculum nella Silicon Valley californiana. Per un anno di ritorno in Puglia per una ricerca e subito cofondatore dell’associazione Quiris, modello organizzativo imprenditoriale, con una strizzata d’occhio al non profit. Tra le mission, inventare sistemi che aiutino con la tecnologia a migliorare la vita di persone con diversità fisiche.
Nicholas è anche uno dei punti di riferimento per i ‘Laboratori dal Basso’, altra formula magica inventata in Regione per dare opportunità occupazionali e formative a giovani sotto i 35 anni. Un’associazione o una microimpresa, meglio se in rete con altre organizzazioni pubblico-private, che ha un bisogno formativo, butta già un progetto formativo e lo propone in Regione. Se passa, l’ente Puglia pagherà le spese di trasferta, vitto e alloggio e parcella degli esperti che verranno nel nostro territorio a fare lezione. Scadenza bando 30 giugno 2013, piani formativi da attuare entro il 30 settembre 2013. Caratteristiche simili per l’altro bando chiamato ‘Testimonianze’. Ed entro la fine di ottobre 2012 partirà una terza linea di finanziamento per progetti formativi autoprodotti che sarà chiamata ‘Mentoring’. Tutto questo e molto altro sul sito http://bollentispiriti.regione.puglia.it.
Nello stesso padiglione dei giovani cervelloni pugliesi (il più interessante da visitare specie per alcune lampade di carta invidiabili prodotte da giovani architetti-artigiani), anche Lorenza Dadduzio, direttrice creativa che porta anche in Fiera il progetto ‘Rivisitazioni’, già presentato a Taranto e Martina Franca e in altre tre località pugliesi nel 2011. Di facile impatto l’intreccio tra fotografie (scattate rigorosamente da dieci abitanti di quei luoghi) del territorio ospite e didascalie letterarie affidate ad altri dieci residenti. Un format, già vincitore del Bando regionale Principi Attivi nel 2010 (per la giovane auto-imprenditorialità), ora in fase di esportazione a Napoli e in alcune regioni del Nord.
Un giro in Fiera? Imperdibile per i baresi tanto quanto San Nicola, ma noiosetto per molti altri. Vale però il prezzo del biglietto. Tre euro.


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