MENU

Vocazioni/Altro che fabbriche

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

28
SET
2012

 

 

Uno spettacolo di tre giorni che ha visto la competizione tra venti barche. Notevole la bravura degli atleti, ma unico e vero protagonista il mare, che finalmente viene valorizzato e utilizzato solo per versarci rifiuti
 
Entusiasmante e coinvolgente è stata la gara velica della Coppa Italia J24 svoltasi  lo scorso fine settimana, soprattutto per chi come me, pur adorando il mare, oltre che utilizzare la barca per un giro rilassante a largo, non si è mai avvicinato a questo tipo di sport. Sicuramente sono a conoscenza dell’America’s  cup che si svolge nei mari della California, ma mai a pensare che il nostro mare, il Mar Grande per intenderci, potesse diventare luogo di competizione tra barche a vela, e che competizione direi! Per capirne di più però, è necessario fare qualche passo indietro, esattamente al giorno della conferenza stampa di presentazione che si è tenuta qualche giorno prima  della gara, presso il Salone ACI di Taranto. Al tavolo di presentazione hanno partecipato il Dott. Raffaele Ricci, presidente della VIII zona FIV (Federazione Italiana Vela) Puglia, CV Alessandro Mino, presidente della Sezione Velica MM, CF Angelo Patrono, vicepresidente Sezione Velica MM, Giuseppe Lessa, direttore dell’ACI di Taranto, Irene La manna, presidente dell’Associazione Taranto Turismo, Vincenzo De Gregorio, consigliere comunale, Antonio Scalera, assessore alle Attività Produttive Provincia di Taranto, Giovanni Scaiella, caposettore Amiu, e Serra Salvatore, presidente Circolo Velico Ondabuena. Ma procediamo con ordine: Coppa Italia è una delle tre tappe (nord centro e sud Italia) con cui gli atleti che corrono su queste barche J24, costruiscono una classifica zonale (ranking list), che consentirà ai migliori di affrontare le selezioni nazionali, ultimo impegno per assicurarsi un punteggio sufficiente alla partecipazione delle regate internazionali della classe. E’ quindi un evento, che per gli equipaggi di queste barche riveste un rilievo sportivo essenziale. La gara è stata voluta dai due maggiori circoli velici della città, Sezione Velica della Marina Militare e il circolo velico Ondabuena. L’obiettivo espresso da tutti i partecipanti alla conferenza, è stato quello di rilanciare Taranto per il turismo sportivo, a livello nazionale e internazionale, portando occupazione, ricchezza, ma anche un’immagine diversa da quella solitamente trasmessa, che rispecchi bellezza e capacità del nostro mare, oltre alla competenza dei nostri atleti . I due Capitani, Alessando Mino e Angelo Patruno, hanno spiegato le regole e le tecniche per partecipare, ma chi ha reso l’idea o meglio, il significato insito della competizione, è stato il Presidente FIV Raffaele Ricci: «Io sono campano, ma mi innamorai di Taranto, del suo mare e del suo scenario nel 90’, quando venni a trovare mio figlio che all’epoca faceva il militare qui; successivamente, mi trasferii a Bari, ed essendo Presidente zonale della Federazione Italiana Vela, pensai di trasferire i J24 da Bari a Taranto, e insieme alla Marina Militare, si è pensato di fare un concorso nazionale che facesse tappa qui». Molto entusiasta sembra Irene Lamanna: «E’ necessario rilanciare il turismo sportivo nella nostra città, perchè rappresenta una notevole occasione di sviluppo locale. Esso offre la possibilità di completare l’offerta turistica diventando fonte di occupazione e ricchezza. Ricordiamoci che il turismo è uno dei settori trainanti dell'economia che non conosce crisi! E poi  ditemi se non è meraviglioso che la gente, passeggiando sul lungomare,  si affacci e veda le vele scorrere sotto gli occhi. Bisogna far parlare di Taranto anche per questo, e sono sicura che gli atleti, tornando ognuno nella propria città, lo farà!».
Per quanto tempo sarà possibile fare regate in Mar Grande?,  chiedo incuriosita, e prontamente mi risponde il Capitano Patruno: «L’unico ostacolo sono le boe, ma la gara sarà sempre al di là di esse; questo per permettere alle imbarcazioni di non avere ostacoli, potendo preparare il campo alle prossime iniziative, quando tra una boa e l’altra saranno posizionati i pali per la coltura delle cozze. Mar Grande sicuramente sarà sempre fruibile per gare di vela, proprio per la sua capacità geografica oltre che climatica, tale da poter risultare una palestra sia per dilettanti che per professionisti, anche per tutto l’inverno». E Mar Piccolo, potrà un giorno diventare “palestra del mare”?: «Ci sono problemi organizzativi», continua Patruno, «il Mar Piccolo è scenario di altre attività, poi non permette l’affaccio diretto sul mare, ma soprattutto non è così esteso; si può dire che sia un grande lago, per cui va bene per altre attività come il canottaggio».
Le prove sono state disputate dalle ore 11,00 nelle acque antistanti la città di Taranto, in quello specchio di acqua che va dalla statua dei Marinai al ristorante Nautilus, sede della Seveta di Taranto in Viale Virgilio: 20 imbarcazioni, 60 vele, circa 3.000 mq di vele, un weekend di propulsione per i prossimi impegni invernali. Lo spettacolo ha visto come protagoniste 3 regate al giorno, per un totale di 9 gare, ed è stato visibile per tutti i cittadini che si sono affacciati dal lungomare. Il gran finale per la Coppa Italia di vela J24 si è concluso con la premiazione delle prime tre barche vincitrici. A salire sul podio più alto, la gallipolina Navalbalsamo 96gradi con timoniere il Tenente di Vascello della MM Francesco Rima. Secondo posto per Pulsarono (circ. velico Ondabuena Taranto), terzo posto Alphard (Circ. velico MM Taranto); durante la premiazione sono stati messi in palio anche dei premi a sorteggio, offerti dagli sponsor, ma il vero vincitore è stato il mare di Taranto, così com’è stato più volte detto, stadio naturale per le regate. Dal punto di vista climatico, il vento costante ha permesso una regata meno tecnica ma altrettanto entusiasmante, per tre prove che hanno regalato emozioni straordinarie a tutti coloro che vi hanno partecipato. Presenti alla cerimonia di premiazione tutti i partners: Associazione Taranto Turismo, ACI Taranto, Cantiere Navale Greco, che ha garantito la logistica a terra e le operazioni di alaggio e varo, Taras Sub Diving Center, che ha supportato la manifestazione in mare in termini di sicurezza. Un ringraziamento speciale è stato espresso all’Amiu che ha fornito la sala del Cral per i rinfreschi quotidiani dei regatanti, e ha impegnato il personale a un lavoro ancora più attento e certosino di quello abituale.

 



Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor