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E SE LOMBROSO AVESSE RAGIONE?

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

28
SET
2012

 

E SE LOMBROSO AVESSE RAGIONE?

 

La costante, purtroppo, della vita politica italiana negli ultimi tre decenni, sia a livello centrale che periferico, sembra essere la corruzione. La tangente, l’uso privato dei finanziamenti pubblici, il dio maligno del denaro facile e della facile ricchezza che non si acquisisce con il sacrificio personale ma approfittando di rendite di posizioni privilegiate, anacronistiche anche in un mondo eccessivamente materialista, si ha l’impressione che sia stata istituzionalizzata se è vero, come è incontrovertibile, che gli organi di magistratura giudicante non hanno quasi mai applicato, a questo tipo di reato, il principio della certezza della pena. Oltretutto questo specifico tipo di reato dovrebbe essere sanzionato con pene molto più severe rispetto ai reati comuni di furto o appropriazione indebita, con una sorta di articolo 41 bis applicato allo specifico, in quanto la corruzione politica froda il bene comune a tutti i cittadini.

Gli avvenimenti di questo ultimo anno mi hanno fatto sorgere un dubbio: e se Cesare Lombroso avesse ragione?

Lombroso è stato un medico, un giurista, ideatore dell’antropologia criminale ed è considerato il padre della moderna criminologia. Basandosi sulla fisiognomica e sulla frenologia ha codificato la teoria per la quale l’origine del comportamento criminale è da far risalire alle caratteristiche anatomiche dell’individuo, differente dall’uomo normale perché affetto da anomalie che ne determinano il comportamento deviato.

Molte delle teorie lombrosiane oggi sono destituite di fondamento, ciò non di meno esse tentarono di dare oggettività ad una scienza empirica basata sulle ipotesi senza riuscire a dimostrarle adeguatamente. Per questo Lombroso fu definito un uomo di genio a cui mancò il talento.

In qualche modo però la fisiognomica deve entrarci nella definizione dei comportamenti deviati se guardiamo ai caratteri somatici di tre personaggi alla ribalta della cronaca politico giudiziaria di questi ultimi mesi: Luigi Lusi, Francesco Belsito e Franco Fiorito.

Tre uomini politici, tre partiti ed aree politiche differenti quando non antitetiche, tre origini geografiche differenti, tre incarichi di Tesoriere dei rispettivi gruppi, una comune attitudine: l’appropriazione indebita di fondi pubblici!

Ma veniamo all’aspetto più macroscopico, di nome e di fatto, dei tre personaggi, la loro morfologia. Una struttura fisica corpulenta che sfocia, in vario grado, nell’obesità conclamata; viso rotondo con occhi porcini e ravvicinati; una peluria più o meno trasandata che incornicia l’onore del mento; un sorriso sardonico, da presa per i fondelli, perennemente stampato in faccia; una mimica facciale costantemente ammiccante; capacità oratoria ed eloquio di una povertà disarmante; tracotanza smisurata che trabocca da ogni poro della pelle, oltre immagino alla tracimazione di altri maleodoranti effluvi corporei, che denuncia la sicurezza dell’immunità per censo dalle leggi dei comuni mortali.

Una raccomandazione ai gruppi politici nazionali: state attenti al peso corporeo dei vostri tesorieri e tenete costantemente sotto controllo la loro bilancia.



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