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MATERA/La rivincita passa per la cultura

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

23
GEN
2015
Da “vergogna nazionale”, come fu definita, a laboratorio urbanistico e sociologico. Il riscatto di una città che ora lavora per diventare capitale della cultura europea. Con tutta una serie di benefici di cui godrà anche la Puglia 
 
Dal 1985 due città dell’Unione Europea vengono designate, per un anno, capitali della cultura. Per il 2019 sono risultate vincitrici: Matera per l’Italia e Plodiv per la Bulgaria.
La "città europea della cultura" venne concepita per la prima volta il 13 giugno 1985, su iniziativa del Ministro della Commissione Europea, Melina Merkouri (artista, cantante e politica greca, nata ad Atene il 18 ottobre 1920), ed è stata concepita come mezzo per avvicinare le varie culture europee e i suoi cittadini. Negli anni l'iniziativa si è sviluppata con sempre maggiore successo dimostrando di attrarre, nella città prescelta, migliaia di visitatori da tutto il mondo.
Per il 2019, in Italia, erano in lizza sei città: Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna, Siena e, appunto, Matera. 
La città di Matera ha presentato un dossier composto da 123 pagine, suddiviso in 7 capitoli e comprensivo di 15 progetti “bandiera”, oltre ai sotto progetti che prevedevano il coinvolgimento non solo di Matera, ma di quasi tutto il territorio della Basilicata: dal Cilento all’alta Murgia, nonché il Pollino, ed è riuscita a spuntarla su tutte le altre concorrenti, risultando a Bruxelles la prescelta, avendo ottenuto 7 voti sui 13 disponibili. Il 17 ottobre 2014, in una cerimonia pubblica tenutasi a Roma, alla presenza del Ministro per i Beni Culturali Franceschini, ne è stata data ufficialmente notizia dal Presidente della Giuria Internazionale europea, Steve Green.
L’impulso che ha permesso di dare avvio all’intera operazione è stato l’accordo finanziario tra il Comune di Matera e la Regione Basilicata, il cui contributo dovrebbe aggirarsi, per il Comune di 5,2 milioni di euro e per la Regione di 25 milioni di euro, complessivamente quasi il 70% dell’intera operazione. Per la parte residua il Governo Nazionale dovrebbe contribuire con una somma pari a 11 milioni di Euro. Poi vanno aggiunti altri Enti territoriali, come le Provincia di Matera e di Potenza; il Comune di Potenza e la Camera di Commercio. Vanno altresì aggiunti gli sponsor Nazionali come le Poste Italiane, ENI, FIAT, nonché aziende locali operanti sul territorio della Basilicata e della Puglia. 
Come slogan Matera ha scelto “Open Future”, e la Fondazione Matera/Basilicata 2019, nata il 3 settembre 2014, presieduta dal Sindaco di Matera Salvatore Adduce, presto passerà la mano ad un nuovo comitato organizzatore, il quale si metterà all’opera per rappresentare e organizzare al meglio lo sviluppo operativo dell’intera manifestazione. 
Le norme e la tempistica prevedono che il 70%, del budget sia destinato ai progetti e ai programmi culturali; il 18% per la promozione e il marketing e il 12% per coprire le spese generali di gestione e del personale. La spesa complessiva verrà comunque dilazionata nell’arco di tempo di 9 anni, dal 2014 al 2022. (Per dare inizio al progetto nel 2014, Matera ha già speso il 4/% del budget complessivo, pari a 1.517,816 euro). Naturalmente investimenti, spese e cifre, non possono essere considerati ufficiali, poiché potrebbero subire ritocchi, sia al rialzo che al ribasso.
Il calendario delle manifestazioni è stato concepito in modo tale da poter effettuare gli interventi preparatori dilazionandoli negli anni, per poi culminare nel 2019, con la presentazione dell’intero evento culturale che, comunque, non terminerà nel 2019, ma proseguirà per altri 3 anni, sino al 2022. 
Dei 15 progetti bandiera, due denominati Flagship (nave ammiraglia), prevedono:
1) I-Dea, progetto per la realizzazione dell’istituto demoetnoantropologico (studio della demografia, etnografia, antropologia culturale), luogo in cui l’arte e la scienza si incontreranno, con la condivisione degli archivi regionali, in Italia e in Europa;
2) Open Design school, progetto che prevede, a partire già dal 2015, la creazione di una scuola di design sul territorio Lucano, per permettere di sviluppare localmente gran parte delle strutture e della tecnologia, per la realizzazione dell’intero evento “Matera 2019”.
Intorno a queste due grandi iniziative, gravitano altri importanti sotto progetti, che prevedono: laboratori di musica folkloristica e classica; poesia, prosa, danza, teatro, artigianato, agricoltura, cucina e pane tipici del territorio, nonché lo studio e la diffusione delle peculiarità della Città e dell’intera Regione Basilicata, con convegni, mostre, 
Progetti importanti, già finanziati e in corso d’opera, sono anche la realizzazione del campus universitario (stanziamento di 30 milioni di euro), la Bradanica - rimodernamento della ferrovia FAL Bari-Matera (costo previsto 90.750.000 euro) e l’ampliamento della scuola di restauro della Sovrintendenza (costo 5 milioni di euro).
Le Poste Italiane, per l’occasione emetteranno un annullo speciale per festeggiare Matera 2019: capitale europea della Cultura. Il Comune di Tito, per festeggiare la nomina di Matera ha preceduto tutti realizzato per lo scorso Natale, l’albero più grande della Basilicata.
 
 
Due giornate, due convegni
Taranto come Torino come Matera
L’Associazione “Le Città che Vogliamo” ha realizzato due incontri per creare un asse tra la Capitale della Cultura 2019 e il nostro territorio
E dopo Matera capitale della Cultura 2019, ecco che per Taranto potrebbero aprirsi molte possibilità dal punto di vista turistico e naturalmente economico. A sfruttare l’occasione e perché no, una possibilità di futuro, Gianni Liviano con l’Associazione "Le Città Che Vogliamo" ha organizzato nella settimana appena trascorsa due giornate a Taranto e a Martina, con l’obbiettivo di costruire nuove visioni di comunità per i prossimi anni; tema centrale dei due incontri è stato "come costruire una nuova vision della città ?". Taranto in effetti potrebbe essere il Porto di Matera e perché no, anche la sua stazione , ospitando i milioni di turisti che verranno a far visita alla Città dei Sassi nei prossimi anni; in questa maniera la nostra città e tutto il nostro territorio provinciale gioverebbe moltissimo, ma è vero anche che bisogna essere preparati. Ragion per cui l’Associazione “Le Città che Vogliamo” ha voluto creare un momento di confronto per un unico progetto di sintesi, al fine di creare un asse tra Taranto e Matera, attraverso un ragionamento sulla comunità del 2020. I due incontri svoltisi a Taranto e a Martina, rispettivamente al Salone della Provincia e al Park Hotel San Michele,  sono stati caratterizzati da un unico obiettivo per costruire una visione di comunità per i prossimi anni, per costruire una nuova asse dal punto di vista economico e sociale legate alle opportunità che Matera offre alle città del nostro territorio. I due convegni sono stati scansionati da 13 interventi, 13 professionalità che si sono alternati per fornire spiegazioni, istruzioni e consigli, il tutto condito con la moderazione di Gianni Liviano e con le ciliegine sulla torta rappresentate da Paolo Verri (direttore di Matera Capitale 2019 e degli eventi di Expo 2015), il prof. Valentino Castellani (già sindaco di Torino, città che ha fatto il salto dall’industria dell’auto alla capitale dello sport 2015) e Michele Emiliano. Nel convegno ha illustrato le linee di possibili intersezioni tra i territori di Taranto e Matera, il prof. Francesco Semeraro a nome del comitato "Taranto 2019". 
 


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