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Martina Franca - Chi pensa alla nostra povera gente?

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

16
APR
2015

Tra espressioni di solidarietà e richiesta di assunzione di responsabilità, l'intervento del consigliere comunale Piero Bello secondo il quale, in ogni caso, la priorità negli interventi  deve essere data ai martinesi in difficoltà. 

 

"Quanto accaduto a Martina Franca in questi giorni fotografa in modo nitido la realtà del fenomeno degli immigrati.  Arrivano nelle nostre città uomini e donne che nessuno è in grado di classificare dal punto di vista delle reali motivazioni. Nessuno mai si opporrà alla assistenza di chi fugge dalle guerre e dalla povertà.

Ma quanti realmente sono profughi e quanti invece possono appartenere a gruppi terroristici o semplicemente essere soggetti dediti alla delinquenza? Chi può dirlo? I 59 migranti che sono scomparsi dal centro di accoglienza di Martina Franca, perché lo hanno fatto? E, soprattutto chi ha la responsabilità della loro gestione? Come si verifica se vi sono i requisiti per la richiesta di asilo politico se non si riesce neppure a controllarne i flussi, peraltro in un contesto ben definito e numericamente ancora limitato? Figuriamoci ora che, come si prevede, gli arrivi si moltiplicheranno.

C'è un'altra questione che ci differenzia da chi si appunta la medaglia della solidarietà; i fatti di Roma insegnano che molto spesso dietro la solidarietà c'è il business. Ma lasciamo stare quello che potrebbe essere un caso estremo. Si spendono soldi pubblici, tanti,  con la motivazione di dare assistenza a povera gente.

E la nostra povera gente? a loro chi pensa? ai nostri disoccupati, alle famiglie sfrattate, a chi non ha i soldi per curarsi? Da un lato si alimenta il traffico umano, avendo sulla coscienza tanti morti in mare, dall'altro si impiegano ingenti risorse, senza però intervenire sulla fonte del problema.

E' vero che la comunità internazionale ha di fatto lasciato sola l'Italia, ma è anche vero che il governo Renzi ha lasciato sole le realtà locali! Rischiamo di ritrovarci a breve invasi da migliaia di migranti senza avere la possibilità di controllarne i movimenti. E' il momento di affrontare la questioni con razionalità e concretezza mettendo da parte il sentimentalismo di facciata. Solidarietà si, ma priorità per i nostri cittadini."

 



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