Ex studentessa di beni culturali a Lecce, ha ideato il progetto Aperidog, trasformando  il pub di famiglia in un’ottima location per gli cani e padroni

 

Sembra che qualcosa stia cambiando davvero anche a Taranto. La città si inizia a svegliare, cerca nuove esperienze, cresce e lo fa grazie alle iniziative di tutti coloro, ognuno nel proprio campo, che contribuiscono allo sviluppo della novità. Oggi, ritorniamo a parlare dei nostri cari amici a quattro zampe, questa volta grazie a una splendida iniziativa creata da Angela Greco, figlia del proprietario del noto pub Aguaraja, in cui si accettano animali, che ha realizzato un progetto chiamato Aperidog. Angela ha voluto trasformare il locale in cui è cresciuta e in cui oggi lavora in un punto d’incontro tra padroni e cani, per condividere l’amore per questi compagni di vita ma anche la voglia di creare iniziative nuove per la città.

 

Angela, quando decidi di creare L’Aperidog e di cosa si tratta?

«Dopo aver studiato per tre anni Beni Culturali a Lecce sono rientrata a Taranto da pochi mesi. Durante il mio percorso universitario ho capito che, data la situazione attuale, era difficile trovare un’occupazione finito questo percorso e così ho deciso di tornare a casa con l’obbiettivo di impegnarmi nell’attività di mio padre, presente da già vent’anni sul territorio. L’Aperidog è un mio progetto sostenuto anche dall’aiuto e dalla costante presenza della proprietaria del negozio di animali Scondinzolando, Valentina, nonché grande amante degli animali, che si è sviluppato e continuerà a farlo  attraverso vari incontri, e nasce dal forte amore che io nutro nei confronti dei cani, non a caso ne ho due (Oscar e Fiona, più Ciro il cane di famiglia), ma anche dalla voglia di creare un momento che un qualsiasi padrone possa condividere con il proprio cane. Amando e avendo dei cani so quanto possa essere pesante e brutto non poter condividere anche un semplice aperitivo con il proprio compagno di vita. Ogni incontro sposa delle tematiche diverse che si sono ispirate  in qualche modo alla mia esperienze leccese dove ho avuto modo di partecipare a diverse iniziative che avevano come protagonisti i cani».

 

È un progetto che fino a ora ha presentato tre appuntamenti. Raccontaci.

«Ogni giornata è stata suddivisa in alcuni momenti. Dopo l’arrivo di più o meno tutti gli ospiti amo spiegare e introdurre le attività che si svolgeranno nell’arco della mattinata per dare la possibilità a tutti i partecipanti di capire davvero lo spirito da cui nasce questo progetto. Successivamente si sviluppa l’iniziativa della giornata e per concludere si dà il via all’aperitivo. All’ingresso è ben esposto il regolamento che prevede alcune regole di buon senso affinché la giornata passi nel migliore dei modi e sia motivo di serenità per padroni e cani quindi, per esempio, ogni cane deve sempre essere tenuto al guinzaglio per evitare qualsiasi tipo di inconveniente; inoltre forniamo a chi non dovesse averne salviettine igieniche affinché il padrone possa disinfettarsi dopo aver raccolto i rifiuti del proprio cane; infine il padrone risponde della piena responsabilità relativa al suo cane». 

 

Qualche particolare?

«Realizzato il 14 ottobre scorso, ha visto la presenza di un veterinario, il dottor Francesco Chinellato, che si è messo a disposizione di tutti i padroni per chiarire i vari dubbi. È stata una grande giornata a cui hanno partecipato quasi cento persone con cani di tanti tipi di razze, dal Pincher al Pitbull, dal Sanbernardo al Terranova. Durante il secondo incontro del 4 novembre ha arricchito la giornata la presenza dell’associazione di addestratori cinofili Educani di Taranto che nella prima parte hanno fornito delle informazioni base sull’educazione generale del cane dando consigli a chiunque ne avesse bisogno, successivamente hanno coinvolto tutti in giochi di attivazione mentale che hanno fatto divertire molto padroni e cani che alla fine sono stati messi simpaticamente alla prova con un percorso di agility, obedience e rally obedience. Il terzo incontro invece tenutosi il 9 dicembre è stata una vera festa con la presenza di quattro associazioni cinofile l’Ampana Onlus di Martina Franca, Quattro cani per strada di Taranto, la Tana dell’orto di Lama che si occupa non solo di cani ma essendo vegani amano organizzare anche corsi di cucina specifici, Un atto d’amore Onlus, con un piccolo mercatino natalizio durante il quale oltre all’aperitivo si è svolta anche una tipica pettolata. Questi sono gli incontri organizzati fin’ora, ma  non finisce qui, a breve ho intenzione di organizzare eventi che si possano svolgere all’interno, come ad esempio la presentazione di una scrittrice che scrive libri per aiutare i padroni nell’educazione dei cani».

 

Qual è il messaggio che speri arrivi?

«Spero si diffonda l’idea che bisogna sempre confrontarsi per scoprire cose nuove e avere consigli per il benessere dei nostri cuccioli, grandi e piccini. Inoltre ci tengo che si diffonda l’idea e la voglia che io eredito da mio padre, non solo impegnato nel settore della ristorazione da sempre ma anche presidente dell’associazione Se po’ fa, che ha unito le forze di dieci note attività tarantine e di provincia, per far capire che in questo periodo cosi negativo della città di Taranto la vera forza è data dall’unione. Da un po’ di tempo non si fa altro che parlare negativamente della nostra città e questo pesa sulla morale, sulla mentalità delle  persone in genere e i commercianti non possono non far niente, non si può più star fermi ad aspettare che qualcuno ci aiuti. Queste iniziative servono anche per dare un esempio alle altre attività. Un’attività commerciale oggi non può solo esporre i propri prodotti ma deve anche dare qualcosa in più ai clienti, che sia una frase, una parola e tanto altro ancora».