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Adozioni gay: problema sociale, non fenomeno

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

5
FEB
2016
Un problema sociale, tipo quello di cui si parla ampiamente e ininterrottamente in questi giorni, appunto perché nel suo essere è un “problema”, va ragionato, e successivamente risolto.
   Non deve assolutamente essere un “amletico” domandarsi “adozione sì, adozione no”, così come non deve essere un clamore simile a campane da Cattedrale, orde di persone con cartelli, megafoni, lenzuola verniciate che da due lati opposti scrivono ed inneggiano verso cose contrarie tra di loro.
   Orde di persone poi, accompagnate da bandiere e bandierine, ormai scolorite, che hanno dimenticato di essere origine di ideologie che un tempo boicottavano non il concetto di amore, quindi stessi diritti, ma boicottavano addirittura la stessa omosessualità.
   Implacabilmente, e senza ombra di imbarazzo, si sta inoltre facendo una questione politica della richiesta da parte delle coppie gay di poter adottare una prole, più o meno numerosa; a mio modesto parere si sta lungimirando a prossimi, potenziali voti in certe fazioni.
   Non parliamo poi del fantasma oscurantista che vive nelle religioni, sempre pronto ad apparire!!!
   Il problema, cerchiamo mettere a fuoco questo concetto, è SOCIALE, non POLITICO, pertanto si ragioni, da parte dei preposti, e si cerchi la soluzione più idonea.
   La soluzione idonea, mi hanno insegnato che in ogni cosa si trova al centro, un esempio di soluzione centrata, a mio modesto avviso potrebbe essere ad esempio adottare da parte di una coppia omosessuale “eticamente” il figlio, i figli, di una famiglia in gravi difficoltà morali, e conseguentemente economiche, ad esempio seguirlo durante il suo percorso scolastico, dalla matita ai libri di testo, partecipare alle spese scolastiche che possono spaziare dalla voluttuaria gita sulla neve alla tassa universitaria per conseguire un esame, condurlo così alla sospirata Laurea, riscattarsi in tal modo, da parte del giovane (o della giovane) dall’ambiente squallido nel quale ha avuto la sfortuna di nascere … le conseguenze sono deducibili in modo facile; e la persona del gay, uomo o donna che sia, oltre che ottenere un suo diritto otterrebbe anche l’occasione di essere l’artefice di una nobile causa.
Un altro esempio potrebbe essere l’omosessuale, (sempre uomo o donna) che ha avuto il coraggio di manifestarsi alla persona che ha sposato, e a seconda della disposizione del Tribunale, poter anche far adottare, temporaneamente o permanentemente anche al nuovo compagno (o compagna) il figlio avuto dal suo matrimonio.
Ma io non sono un preposto, non è mio compito fare o approvare leggi, e dico solo che, il problema sociale va risolto dopo aver ragionato, e ragionato bene; faccio solo una piccola domanda agli interessati che vorrebbero adottare a modo di famiglia un figlio (ho conosciuto omosessuali contrari, lo affermo): usate, un po’ la vostra fantasia, pensate a come avreste vissuto la vostra vita, da bambini e dopo, se alle vostre spalle si fossero trovati due mamme o due papà… pensateci, i confronti con gli altri bambini, la differenza tra l’uomo e la donna che hanno reso possibile la vostra esistenza con la loro copulazione… pensateci un attimo…
E concludo dicendo, come dissi a sua volta attraverso miei modesti “versi”: “CHE TU SIA DA SODOMA GIUNTO O DI  LESBO ARALDO … IO GRIDO SEMPRE IL TUO NOME: AMORE!!!”
 
 


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