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Parla l´avvocato /«Scialpi, solo contro il CONI»

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

18
FEB
2016
Una storia senza fine quella che continua a vivere Martino Scialpi, il tredicista di Martina Franca che continua a vedersi negata dal CONI la vincita realizzata più di trent'anni fa. Dopo aver manifestato la propria disponibilità per una conciliazione davanti al giudice, il CONI fa retromarcia e nell'udienza del 10 febbraio scorso manda tutto a monte. L’intervista al legale di Scialpi, l’avvocato Guglielmo Boccia
 
«Ho speso più di 400 mila euro, guadagnati con umile lavoro di commerciante in aree pubbliche, in perizie, spese legali, fotocopie e viaggi per seguire in mezza Italia le decine di cause contro il Coni». Avvocato Boccia, da trenta anni Scialpi insegue una vincita che doveva cambiargli la vita e invece, come lui stesso ha dichiarato, gliel’ha rovinata. Qual è lo stato d’animo del suo assistito dopo quest’ultimo smacco?
«Per essere precisi Scialpi ha investito - per non dire speso - in questi 35 anni di odissea giudiziaria 500mila euro tra perizie, contributi unificati, notifiche, viaggi, alberghi, autostrada, carburante ecc... Inoltre dopo il dietro front del Coni all'udienza del 10 febbraio (nonostante avessero manifestato la loro volontà a conciliare sotto la vigilanza e direzione del magistrato) Scialpi è sempre più convinto nel continuare la sua battaglia di legalità, sicuro che il tempo gli darà ragione. Del resto i comportamenti processuali delle parti avvenuti all'udienza del 10 febbraio saranno oggetto di valutazione da parte del Giudice in sede di decisione».
 
Un muro contro muro che dura dal 1981. Quando ha accettato di assistere legalmente Scialpi, immaginava che il caso si sarebbe trascinato ancora per tanto tempo?
«Quando verso la fine del 2012 decisi di accettare la difesa del sig. Scialpi ero consapevole di ciò che mi aspettava e dei rischi a cui potevo andare incontro. Ma dopo averlo ascoltato e aver visionato le carte e i documenti processuali sia in sede civile e penale, sono sempre più convinto delle sue ragioni e sempre più deciso ad appoggiarlo in questa continua sfida contro il potere dello Stato. Devo ringraziare anche la mia collega di studio, l’avvocato Giusi Caramia, che in questi anni ha contribuito in maniera sostanziale a coadiuvarmi nell'attività di studio. Ciò che mi dispiace in questa vicenda è l'assoluta assenza e distacco delle istituzioni locali, ovvero di coloro che avrebbero potuto aiutare e supportare Martino Scialpi durante questo suo percorso fatto di viaggi a Roma per presenziare ai vari procedimenti giudiziari, eppure Scialpi è membro di questa comunità ma in tutti questi anni chi avrebbe potuto aiutarlo è rimasto sordo. Anzi a dire il vero coloro che lo hanno aiutato economicamente sono amici che non risiedono a Martina ma che hanno capito le difficoltà del momento e dimostrato anche grande sensibilità e senso di umanità, trattandosi di un caso nazionale più unico che raro».
 
La verità: considera quest’ultima una “canagliata” del Coni? Insomma, un modo per prendere ancora tempo?
«Sinceramente non so se l'atteggiamento anomalo avuto dal rappresentante del Coni, l’avv. Valeria Panzironi, sia dettato dal voler prendere ulteriore tempo oppure si tratta di una strategia difensiva senza un senno logico. Sta di fatto che aver dichiarato di voler conciliare e poi successivamente ritrattare in udienza, come dicevo precedentemente, sono comportamenti che verranno valutati dal Magistrato in sede di decisione. Sinceramente al di là delle vicende giudiziarie mi sarei aspettato da parte del Coni anche un comportamento caratterizzato da un senso di umanità visto il perdurare e il trascorrere degli anni. Dico questo perchè il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, oltre a essere il capo indiscusso dello sport a livello nazionale e anche colui il quale al momento del suo insediamento evidenziava la necessità di dare trasparenza alla politica dello sport visto che si parla di soldi pubblici  e visto che si tratta di una vita, quella di Scialpi che al di là della conclusione sarà distrutta così come distrutta è anche la vita  dei suoi familiari. Scialpi in questi anni ha perso non solo il denaro necessario per far valere un suo diritto ma questo denaro doveva servire alla sua famiglia, ai suoi figli per la loro crescita e sarebbe servito sicuramente anche per investirlo in qualche progetto così come avviene in ogni normale famiglia. Ecco la totale assenza di sensibilità da parte dei vertici del CONI».
 
«Continueremo a tutelare il denaro pubblico che gestiamo – ha affermato il Coni - dai tentativi di aggressione del signor Scialpi». Di cosa ha davvero paura il Coni? 
 
«Spero che quanto prima le indagini anche in sede penale facciano totale chiarezza su quelli che sono stati i comportamenti di chi ha avuto a che fare con questa vicenda e non mi riferisco solo a coloro che sono stati presidenti del Coni negli anni passati ma a tutti coloro che hanno toccato con mani la vicenda Scialpi, quindi avvocati, cancellieri, magistrati ...altro ovviamente non posso dire perchè c'è il segreto istruttorio».
 
 
Tutta l'amarezza di Scialpi
Ecco il comunicato diffuso dallo studio legale Boccia subito dopo il fallimento del tentativo di conciliazione:    
"A seguito dell'ordinanza emessa dal Tribunale di Roma II Sezione Civile nella persona del Giudice Monocratico Dott. Federico Salvati, con la quale si invitavano le parti e i loro legali rappresentanti al tentativo di conciliazione per il 10.02.16, intervenivano tra le parti costituite delle comunicazioni e, più precisamente l'Avv. Boccia unitamente al proprio assistito Martino Scialpi, dichiaravano alle controparti di aderire al tentativo di conciliazione. 
Successivamente, e precisamente in data 26.01.16 i legali del CONI, in risposta all'adesione del sig. Scialpi all'invito del Magistrato, dichiaravano di non voler aderire ad un incontro preliminare prima del 10.02.16 ma nel contempo si rendevano disponibili  ad una conciliazione  direttamente attraverso la direzione e la vigilanza del Magistrato Dott. Salvati.
Tuttavia, all'udienza del 10 febbraio scorso, si presentava per il CONI e per la CONI Servizi SpA, l'Avv. Valeria Panzironi, giusta procura speciale, la quale, riferiva immediatamente al Magistrato la mancanza di margini per un accordo tra le parti.
Stranamente, la dichiarazione resa dall'Avv. Panzironi è contraria alla volontà espressa nella missiva del 26.01.16 (che si trova all'interno del fascicolo d'ufficio) con la quale si chiedeva che fosse il Magistrato a condurre la conciliazione.
A questo punto, sarebbe stato più corretto dichiarare di non avvalersi del tentativo di conciliazione ed evitare un ennesimo e inutile viaggio a Roma.
Nonostante ciò Martino Scialpi ed il suo procuratore legale confidano nel buon esito del giudizio, avendo piena fiducia nell'operato della Magistratura la quale valuterà in sede di decisione, i comportamenti processuali di tutte le parti costituite nel giudizio de quo".
 


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