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Cancro e terremoti non vanno in ferie

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

8
SET
2016

Due mali da curare e, lì dove è possibile, prevenire. Intanto la nostra settimana è andata così, fra belle notizie (come la gattina ritrovata sotto le macerie), cattive notizie (Vespa piange il suo vigneto), notizie che qualcuno non manderà giù (si va verso l’accorpamento delle Camere di Commercio di Taranto e quelle di Brindisi). Per fortuna che c’è la cipolla.

Non soltanto cancro e terremoti non vanno in ferie, ma anche tutte quelle attività umane connesse con la salvaguardia della vita, il benessere e l’elevazione della stessa qualità della vita. Oggi lasciamo la ribalta al cancro e ai terremoti perché rappresentano i problemi più cruciali intorno ai quali si va sviluppando la discussione sia a livello locale che a livello nazionale.

Si dirà che sono due argomenti “tosti”, come si dice nel gergo, ma noi di Extra Magazine non preferiamo parlare di “aria fritta” o di argomenti che possono interessare una parte limitatissima dei nostri lettori, visto allora che abbiamo deciso di “mettere le ali” cerchiamo di “volare alto” tenendo però i piedi fermi sulla terra e per affrontare i due argomenti senza veli e senza alcuna remora.
Del cancro sono state fornite le definizioni più ad effetto ma che lasciano il tempo che trovano perché nella realtà il cancro resta un male subdolo e devastante per l’uomo.
E’ subdolo perché riesce a tenersi nascosto e si manifesta soltanto quando sa di aver aggredito questo o quell’organismo umano. Non guarda in faccia a nessuno, colpisce l’uomo finanche nel momento stesso del concepimento, ma colpisce anche l’ultracentenario che dalla vita non potrebbe chiedere più nulla.
Solo alcuni esami del sangue fanno segnare il classico “campanello d’allarme”, ma è troppo tardi perché il “maledetto” (come molti lo chiamano) si è fatto la casa e non intende da essa sloggiare.
Inizia così il calvario della chemioterapia o della radioterapia e l’uomo, a capo chino, si sottopone a ogni terapia devastante nella speranza, in questa lotta impari, di avere la meglio e di continuare a vivere.
E’ un male devastante non soltanto per il fisico ma anche da un punto di vista psicologico. Mille sono le iniziative finalizzate a combattere apertamente questo ultimo aspetto del male, finanche la terapia del gioco e del sorriso non riservata al solo mondo infantile.
Noi tarantini abbiamo fatto del cancro il nemico numero uno da abbattere e, forse, a piccoli ma significativi passi, qualche risultato lo stiamo ottenendo grazie alla nuova coscienza del cittadino in questo settore e grazie anche all’eccellenza dei nostri reparti oncologici che si diramano in quello pediatrico, in quello oncologico generale e in quello ematologico.
Una città invasa da polveri sottili, dalla diossina, dalle nubi che sprigionano veleni dalle ciminiere industriali, deve rassegnarsi a questo triste destino o deve reagire in maniera determinata?
La risposta viene fuori dal dibattito che si sta sviluppando nelle ultime ore e che vede riuniti attorno allo stesso tavolo istituzioni pubbliche, sanitarie, associative e di volontariato con una richiesta secca, senza mezzi termini, quasi un “ultimatum di guerra” in questa lotta tra l’uomo e il cancro: vogliamo che l’Ospedale Moscati di Taranto possa diventare nei fatti, a breve, senza tentennamenti, un polo oncologico di eccellenza in grado di dare risposte certe, concrete, rapide e rassicuranti a chi ogni giorno combatte a viso aperto questa battaglia di civiltà e di amore e di rispetto per la vita.
La “patata bollente” passa nelle mani della Regione Puglia che negli ultimi tempi sembra si sia dimenticata della provincia ionica e che altro non voglia fare se non tagliare servizi sanitari anche là dove il numero degli utenti sembra propendere per il contrario. Si dirà che sono altissimi i costi per la sanità per l’oncologia visto che, ad esempio, la “mabtera”, una delle tante chemio in atto nel protocollo nazionale, ha il costo di 5.000 euro a dose.
E’ chiaro allora sostenere che il cancro non potrà mai andare in ferie.
E cosa dire dei terremoti? Non staremo a tediare con il numero delle vittime, dei feriti, dei dispersi e dei soccorritori, ci limiteremo ad alcune brevi considerazioni per sostenere che nemmeno i terremoti vanno in ferie e che, anzi, a differenza del cancro, sono anche più subdoli dello stesso.
Gli studi scientifici hanno determinato le aree del nostro Paese a maggior rischio sismico, hanno stabilito che è possibile prevedere una eruzione vulcanica, ma il terremoto no.
Gli edifici pugliesi in cattivo stato sono 158.297 e le scuole individuate sono 798 e 54 gli ospedali. Soltanto in Puglia per correre ai ripari per queste emergenze occorrono 6 miliardi di euro. Ma chi te li darà mai?
Un uomo di Chiesa, il vescovo di Rieti, nei giorni scorsi nell’omelia per le vittime di Amatrice ha ricordato agli uomini una pagina di scienze sostenendo che, a ben guardare, i terremoti sono utili all’umanità perché da essi si generano le montagne e dalle stesse i ghiacciai e l’acqua.
E’ vero, ma non si può negare che i terremoti generano lutti e distruzioni per l’uomo. Nel mondo i giapponesi hanno inventato sistemi antisismici a prova di crollo, ma senza andare nel lontano Continente cinese, a quattro passi da noi, nella vicina Basilicata si stanno sperimentando tecniche antisismiche con eccellenti risultati.
E’ tornato il solito ritornello: si potevano evitare le oltre 300 vittime, ma come?
Quando si vive in una casa costruita senza alcuna accortezza senza essere a prova di sisma, si ha un bel dire, la realtà è che tutto crolla, prima o poi. Si spendono miliardi per le ristrutturazioni e si scopre che o le stesse non sono state fatte o sono state fatte alla “carlona”. E allora, cosa fare? Nel piano “Casa Italia” sono previsti finanziamenti pari a 2 miliardi l’anno per 10 anni per mettere a norma le case priva di sicurezza. 
Si cercano capri espiatori tra gli amministratori, si aprono inchieste per stabilire come sono stati spesi i soldi finanziati. 
Tutto ciò non basta e non basterà perché se nelle case a rischio continueremo a far vivere la gente, la stessa al prossimo forte terremoto finirà sotto le macerie. Bisognerebbe farla evacuare e sistemarla in abitazioni temporanee provvedendo a rendere sicuri quei centri storici che restano intanto un patrimonio per la nostra storia paesaggistica e come fonte di richiamo per il turismo.
Si faccia avanti, per favore, chi sostiene che i terremoti si prendano le loro ferie e che talvolta possano strizzare l’occhio all’uomo.
Andiamo intanto ad aprire l’almanacco di questa settimana.
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Tra le vittime di Amatrice anche una suora quasi ottantenne di Crispiano, Anna Serio, che ricopriva le mansioni di cuoca nel convento crollato nel paese colpito dal sisma. Con lei sono morte altre due consorelle, mentre due suore dello stesso convento sono state tratte in salvo. 
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Il Pd di terra ionica ha presentato una interpellanza per la situazione che si sta venendo a determinare all’interno dell’Alenia. L’interpellanza è finalizzata ad avere notizie certe per predisporre un piano che possa portare serenità all’azienda e ai lavoratori. 
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Anche se settembre sembra avere lo stesso sapore di agosto, si incominciano a trattare i primi bilanci di una estate turistica al top per la Puglia. Taranto e la sua provincia hanno registrato un incremento del 20% nelle strutture ricettive, ma per la Confcommercio Taranto non è una città turistica sia per l’assenza della politica sia per la presenza della sporcizia. 
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A Lizzano ignoti hanno tagliato 70 ceppi del vigneto del primitivo del noto giornalista televisivo Bruno Vespa. Inutile sottolineare il rammarico del malcapitato, come anche le scontate attestazioni di solidarietà da parte di colleghi e di testate giornalistiche. A noi interessa sottolineare il fatto che anche in altre zone della Puglia si sta manifestando il racket del tendone e ciò preoccupa, per cui, prima che sia troppo tardi, sarebbe opportuno ricorrere ai ripari per evitare che anche questo bene così prezioso possa finire non per perdere di credibilità ma possa allontanare gente come Vespa, pronta ad investire in agricoltura sul nostro territorio. 
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Saranno devoluti 600 euro al mese dal Governo agli sfollati del terremoto, mentre con piacere si registra che c’è anche l’ambulanza per cani e gatti in questa emergenza che non sta risparmiando nessuno. 
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Per cinque giorni e cinque notti Daniela è tornata sotto il campanile di Amatrice chiedendo ai Vigili del Fuoco di ritrovare il suo gatto, l’ultima creatura che le resta. La gattina Gioia finalmente è tornata tra le braccia della sua padrona per la gioia di tutti anche per il vigile del fuoco Andrea che l’ha salvata. 
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Allo studio interventi per oltre 17 milioni da parte della Giunta comunale per la riqualificazione dell’area dell’Arsenale dove dovrebbero sorgere un teatro, un laboratorio musicale, un museo per bambini e dovrebbero essere ristrutturate due palazzine. 
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Non si attenua la protesta dei 1.600 professori in partenza al Nord. Per mille sarà difficile rientrare. Fra i ricorsi presentati il Miur ha ritenuto di accoglierne e valutarne 519. 
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Acque agitate anche per le Camere di Commercio perché il Consiglio dei Ministri ha deciso che quelle con meno di 75 mila iscritti dovranno essere accorpate. Taranto va verso la fusione con Brindisi. Sono 80 i dipendenti nel capoluogo ionico tra dipendenti della Camera di Commercio, quelle delle aziende speciali e quelle dell’indotto. Dall’operazione che si vuole fare il risparmio medio annuo per ogni impresa sarebbe di 63 euro. 
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Secondo le ultime linee guida europee più basso è il valore del colesterolo e meglio è. Per tutti, ma soprattutto per fumatori, diabetici ed ipertesi il colesterolo dovrebbe andare sotto i 70. 
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A tutti è noto che per chi lavora in cucina la lacrimazione accertata è assicurata dalla cipolla, eppure in pochi forse sanno che la cipolla è un bulbo tuttofare ed elisir di lunga vita. Finanche Plinio ne decantava le meraviglie. Noi pugliesi vantiamo una eccellenza con la cipolla rossa e dolce di Acquaviva delle Fonti. Si diceva dei numerosi usi della stessa, ma è anche un rimedio contro il diabete, il colesterolo e la pressione alta. Viene usata per curare raffreddori, febbre e mal di denti attraverso decotti, è ottima come autogelo per i vetri e serve anche, almeno in alcuni casi, a tenere lontana l’invidia e la maldicenza.


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