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La musica e il silenzio

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

3
NOV
2016
A soli 33 anni era nella classifica tra i 100 migliori chitarristi del mondo, di ogni genere. Per chi studia chitarra classica, in tutto il mondo, era e rimarrà un punto di riferimento. Amava la Puglia e in particolare Mottola con il suo Festival. Un ricordo da chi l’ha conosciuto
 
 
Lo avevo intervistato per Extra Magazine (“Nato con la chitarra” - n. 30, 27 luglio 2012) in occasione di una delle sue partecipazioni al Festival Internazionale della Chitarra di Mottola, quattro anni fa. Tra le altre cose, gli avevo chiesto quale fosse il fondamento che cercava di trasmettere alle nuove generazioni, e lui aveva risposto: «Cerco, più di tutto, di trasmettere l’ascolto... l’ascolto profondo. E il silenzio. Sì, il silenzio». E in silenzio Roland Dyens ci ha lasciato sabato mattina, 29 ottobre, dieci giorni dopo il suo 61° compleanno. La sua scomparsa ha suscitato grande emozione tra gli amanti della chitarra in tutto il mondo e anche a Mottola, dove nel 1998, diciotto anni fa, partecipò per la prima volta al Festival Internazionale della Chitarra.
Sul suo passaporto risultava essere di nazionalità francese, ma era nato in Africa, a Tunisi, nel 1955. Per chi studia chitarra classica, in tutto il mondo, era e rimarrà un riferimento, un punto fisso. “Tango en skaï” è la sua composizione più conosciuta. Le sue “master class”, le sue lezioni di chitarra, raccoglievano sempre in tutto il mondo numerose adesioni. 
I concerti di Roland Dyens non erano seguiti esclusivamente dagli addetti ai lavori o di chi studia e conosce la musica ma da un pubblico molto più vasto.
La rivista inglese Guitarist lo ha inserito (a soli 33 anni) tra i 100 migliori chitarristi del mondo, di ogni genere.
È stato l’unico chitarrista classico a essere invitato a partecipare all’omaggio al grande Django Reinhardt per il centenario dalla sua nascita, in un concerto tenuto, il 21 gennaio 2010, insieme a tanti altri chitarristi, al Théâtre du Châtelet di Parigi.
Roland Dyens era molto legato a Mottola, prova ne è il brano per chitarra e flauto da lui composto (“Traveling Sonata”) con tre movimenti, ciascuno ispirato a una città diversa. Il secondo è intitolato proprio “Mottola” ed è stato composto in occasione di uno dei suoi soggiorni nella cittadina pugliese, in una delle casette-albergo del centro antico; magari assaggiando i nostri tarallini all’olio di oliva, che adorava e che si faceva spedire fino a Parigi dal suo amico e direttore artistico del Festival, Michele Libraro.
Nel 2006, lo spartito, il manoscritto originale di “Traveling Sonata” è stato donato da Dyens al Comune di Mottola, consegnandolo nelle mani dell’allora sindaco Giovanni Quero.
A Mottola si è esibito anche lo scorso 13 luglio, nel corso della 24ma edizione del Festival Internazionale della Chitarra. Quello è stato l’ultimo concerto italiano di Roland Dyens e, praticamente, l’ultimo saluto al suo pubblico pugliese e italiano e ai suoi numerosissimi adepti: anche quest’anno, infatti, gli iscritti alla sua master class, l’11 e 12 luglio, erano tantissimi.
Tutte le volte che l’ho incontrato, mi chiedeva: «Come stai, Pierluigi?». Ricordava sempre il mio nome e -sopratutto da quando aveva saputo che non ero stato bene- mi ripeteva sempre la stessa domanda. Anche il 13 luglio scorso mi è venuto incontro nella sagrestia della chiesa del Convento, dove si teneva il suo recital, mi ha abbracciato e si è sincerato, ancora una volta, sul mio stato di salute. Invece lui per mesi ha nascosto ai più la sua malattia, e ha voluto continuare ad esibirsi sul palco, non rinunciando ai suoi ultimi impegni artistici.
Adieu Maestro.
 


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