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TARANTO AL BALLOTTAGGIO/2 - LA CANDIDATA TARANTINA E LE SCELTE CHE, MOLTO PROBABILMENTE, NON POTRÀ FARE

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

15
GIU
2017

Stefania Baldassari, direttrice della casa circondariale "Magli"  e candidata per il centrodestra al ballottaggio per la poltrona di sindaco a Taranto, ha detto in buona sostanza "che farà la direttrice della città come ha fatto la direttrice del carcere". Guardando il video di un suo discorso non sembra scherzi. È seria e per sottolineare la serietà delle sue parole si batte il petto, mimica che abbiamo ereditato dai nostri antenati  e che alcuni usano ancora quando vogliono far capire che sono autoritari. Insomma, alla probabile nuova sindaca della città che si prepara a una delicata trattativa sociale, ambientale e occupazionale con i nuovi padroni dell'Ilva le è scappato dalla bocca come intenderebbe gestire  la città. La frase non deve meravigliare. A parte le battute sin troppo semplici, e l'infelice parallelo tra il malmesso sistema carcerario italiano e la martoriata città di Taranto, la Baldassari non ha fatto nient'altro che rimarcare che lei è una burocrate e tale intende restare. Ma se pensa di poter dirigere da burocrate una realtà complessa come quella tarantina, la città e lei si dovranno preparare a una brutta sorpresa. Per difendere  la speranza  di uscire dal ricatto salute-ambiente di una comunità di quasi 200mila persone serviranno scelte coraggiose. E i burocrati, si sa, nella maggior parte dei casi non adottano scelte ma applicano codicilli e articoli dove è scritto che la colpa è sempre di qualcun'altro.
 



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