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DIFFERENZIAMOCI... NEI RAPPORTI

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

26
OTT
2017

Le (dis)avventure di una cittadina alle prese con il nuovo servizio di raccolta rifiuti

Se si vuole precisione e correttezza, bisogna essere precisi e corretti, se si pretende rispetto delle regole, è fortemente necessario che chi richiede  sia rispettoso delle stesse. Se si vuol essere compresi e presi in considerazione, eh bè, la cosa dev’essere reciproca. Chi chiede lealtà,  deve essere leale… ma questa è un’altra storia.
Come educatrice so benissimo che la coerenza, la sincerità e la fedeltà alle promesse fatte è fondamentale per essere creduti, rispettati e per conservare e alimentare la fiducia…
Comprendo che non è semplice capire “dove voglio arrivare”, ma vi assicuro che sono sul pezzo: raccolta differenziata e ditta Monteco!
Quando sentivo le lamentele dei cittadine e leggevo sui social tutte le polemiche, avevo l’atteggiamento di chi sa benissimo ed è consapevole che la cosa andava fatta, che si trattava di una forma di civiltà e rispetto per l’ambiente, necessaria, da mettere in atto quanto prima…. ma poi  ti rendi conto che l’organizzazione non funziona, e quel che è ancor peggio, non c’è affatto la volontà a voler migliorare.
Procediamo con ordine: per quanto mi riguarda già il tutto ha avuto inizio con una menzogna, ho trovato nella buca della posta una cartolina con su scritto: “CIAO! siamo passati da casa tua per consegnarti il Kit di raccolta, ma non abbiamo trovato nessuno”, carissimi lettori, vi assicuro che quel giorno non mi ero mossa da casa nemmeno per un secondo.
Ma ligia al dovere di buona cittadina, non appena mi è stato possibile ho fatto quanto richiestomi “Ritiralo direttamente al nostro front office, portando con te questa cartolina e i documenti specificati sul retro. Ti aspettiamo in via Rossini, 22".
Martina non è un piccolo paese, forse sarebbe stato opportuno pensare a  più punti di distribuzione. Raggiungere il luogo indicato è impresa non semplice, a partire dalla difficoltà di trovare il parcheggio per me, come per tutti coloro che avevano necessità di lasciare l’automobile non molto lontana, dovendo poi portar via tutte le pattumelle. Una sede in un luogo più accessibile  e comodo non era proprio possibile?
Consapevole di dover dedicare all’operazione ritiro kit molto del mio tempo ero preparata all’attesa, che in realtà è stata abbastanza lunga, ma pazienza.
La signora addetta alla consegna mi ha dato la mia pattumella dell’umido, un po’ piccolina per una famiglia media, e poi ha detto, candidamente, che il kit prevederebbe le buste, ma non erano disponibili e quindi avrei dovuto usare quelle che prendo al supermercato, le dico che non ne uso, mi risponde che è impossibile, mi infastidisce non poco il fatto che metta in dubbio quello che io ho affermato, ma con la pazienza che mi contraddistingue le comunico che uso la shopper.
Mi chiedo: ma se da contratto il Kit prevede le buste, non dovrebbe essere la ditta, se le ha terminate, a procurarsele quanto prima? Invece sono stata subito informata che non si sa affatto quando arriveranno e che devo affacciarmi di tanto in tanto. Questo mi fa capire che per chi mi sta di fronte il mio tempo non ha alcun valore e non merita rispetto.
In realtà potrebbero e dovrebbero portarle loro, direttamente a casa o avvisare telefonicamente, perché sanno benissimo a chi non sono state consegnate, o perlomeno mostrare di essersi attivati perché giungano il prima possibile; invece con molta sufficienza sono stata informata che, non si sa assolutamente quando le buste biodegradabili potranno arrivare, e che, a loro avviso, questo non è un disservizio in quanto, se voglio, posso procurarmele, acquistandole altrove.
Ma la poca propensione all’ascolto e l’arroganza sono emerse, soprattutto, quando le ho riferito che per ben quattro volte una mia parente ha dovuto riportare su le pattumelle piene di rifiuti,  pur seguendo le indicazioni della tabella che le era stata consegnata insieme al kit.
Le ho indicato chiaramente sulla cartina, dove si trovava il palazzo in questione, sito, per altro, in una  strada principale di Martina e le ho fatto notare, inutilmente, che luogo e giorni di consegna non coincidevano, che qualcosa non funzionava e andava risolta.  
Non voglio tediarvi ancora, ma vi assicuro che nonostante abbia usato diverse metodologie e tanti sinonimi per rendere il più facile e chiara possibile la mia spiegazione, come sono solita fare con i miei piccoli alunni, la signora al di là della scrivania non ha mostrato di aver compreso,  e ha ribadito più volte “ io così c'ho scritto”. E’ un errore macroscopico, che ha messo in difficoltà diverse famiglie  risiedenti  lungo quella strada, che hanno anche subito l’affronto di sentire non accolto il loro problema.
Ogniqualvolta ci si trova dinanzi a una novità, quando si dà inizio a un nuovo progetto,  è necessario aiutare, condurre per mano, affiancare, ma soprattutto saper ascoltare e avere la capacità di comprendere, senza avere la pretesa di essere dalla parte della ragione, anche contro ogni evidenza e senza  l’arroganza di considerare il cittadino solo e soltanto come colui che ha torto e non è capace di intraprendere il nuovo cammino della differenziata.
Credo fortemente nell’importanza di questa pratica che rispetta e tutela l’ambiente in senso lato, sono più di venticinque anni, quindi in tempi non sospetti, che gli alunni  a me affidati vengono sensibilizzati su questo, con progetti e materiali all’avanguardia. Vorrei che oggi nella mia città il rispetto delle regole, la capacità di rivedere posizioni sbagliate, la voglia di migliorare e migliorarsi fosse di tutti, e non solo degli altri.



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