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Chiudiamo in bellezza, non col botto

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

29
DIC
2017

Quando questo numero di Extra Magazine sarà in edicola potremo dire che il 2017 ha ormai le ore contate. Sarà anche l’ultima puntata di quest’anno della nostra rubrica che ci ha tenuto compagnia con i fatti più rilevanti del territorio

Natale è stato celebrato cristianamente una settimana fa ma i segni esteriori e civili della festa continueranno fino al 10 gennaio, come prevede la programmazione del cartellone comunale.
Parliamo allora delle luminarie che sono state posizionate in alcuni dei numerosi rondò cittadini, in viale Liguria, in via Di Palma, in piazza Maria Immacolata, in via D’Aquino, in Piazza Giovanni XXIII, in via Duomo e in via Cesare Battisti.
L’unica illuminazione ben indovinata, a nostro parere, è stata quella di via Duomo dove alle fredde e poco illuminanti luci bianche delle altre strade, è stata sostituita la calda luce gialla.
I nostri amministratori, però forse non sanno che le strade, prese singolarmente, vanno illuminate per intero. Così non è stato quest’anno perché le luminarie natalizie di via Duomo si sono bloccate nella piazza antistante la Cattedrale di San Cataldo, eppure è sempre via Duomo fino all’altezza di Piazza Fontana. Stessa cosa dicasi per via D’Aquino dove le luminarie si sono fermate all’altezza di via Cavour, mentre, si sa che via D’Aquino termina all’angolo con Corso Due Mari.
Steso discorso vale per via Di Palma dove le luminarie si sono bloccate all’incrocio con via Crispi, mentre via Di Palma si conclude di fronte all’ingresso principale dell’Arsenale Militare Marittimo.
E non finisce qui perché via Cesare Battisti, la strada più lunga di tutta Taranto, che termina all’altezza dello svincolo per il supermercato Auchan con una numerazione di gran lunga superiore al numero 1.000, per le luminarie si ferma prima di via Cagliari. Meno male che i privai hanno vivacizzato i loro balconi con luminarie e addobbi unitamente ai commercianti.
Il secondo argomento “natalizio” del nostro almanacco fa riferimento al concerto di Capodanno che si terrà la sera del 31 dicembre in Piazza Maria Immacolata. Tutti si aspettavano come location la rotonda del Lungomare ma, per precauzione di eventuali avverse condizioni meteorologiche, si è preferita Piazza Maria Immacolata che è più raccolta e che può ospitare un numero considerevole di spettatori tenendo presente le quattro arterie che circondano la piazza.
Sul concerto di fine anno ci sono da fare alcune considerazioni. La prima è che si devono fare i conti con il Generale Inverno, la seconda è che per partecipare al concerto si deve rinunciare a trascorrere l’ultimo dell’anno nell’intimità della famiglia. La terza, e ultima, è invece positiva perché il concerto di fine anno offre a chi non dispone di adeguati mezzi economici di trascorrere in allegria l’arrivo del nuovo anno in una delle più note piazze del Borgo Umbertino tarantino.
Dell’anno al quale stiamo per dare l’addio noi tarantini avremmo una lunga lista di eventi che non ci sono piaciuti e che dovremmo dire, come recita la tradizionale poesia: “Questa è roba vecchia e portala, anno 2017, con te.
Risparmiamo ai lettori la lunga elencazione e ci permettiamo di segnalare un fatto che istituzionalmente è importante: Taranto da sei mesi ha una nuova amministrazione comunale guidata dal sindaco Rinaldo Melucci. Tutti si aspettavano provvedimenti immediati e popolari come la lotta senza quartiere ai commercianti e ai parcheggiatori abusivi, ma questi sembrano che si siano raddoppiati.
Ci sono speranze per il nuovo piano urbanistico della città per il quale si terrà conto delle risposte che saranno fornite da alcuni cittadini ad un questionario appositamente predisposto dalla civica amministrazione.
Intanto, nell’attesa di conoscere questi risultati e le decisioni della civica amministrazione si parla di interdire il Lungomare Vecchio, o Ringhiera, al traffico veicolare spostandolo tutto su via Garibaldi che diventerebbe strada a doppio senso.
C’è anche chi ipotizza la messa in opera di un tunnel sottomarino che finirebbe per rendere anche via Garibaldi strada pedonale.
L’ultima indiscrezione parla anche di uno spazio del Lungomare da riservare ai pedoni.
Al momento in cui stiamo scrivendo la presente nota non sappiamo se il braccio di ferro tra il Ministro Calenda da una parte e il Governatore della Puglia, Emiliano, e il Sindaco Melucci dall’altra, si siano  calmate in riferimento al noto ricorso al Tar.
La città è spaccata in due perché alcuni premono perché non si giunga alla rottura definitiva per scongiurare la chiusura dell’Ilva, altri pensando al gravissimo ed enorme danno che l’inquinamento ha prodotto e continua a produrre alla salute dei cittadini fa il tifo per le tesi di Emiliano e Melucci.
Sappiamo bene che se anche dopo la prima decade di gennaio il Tar dovesse dare ragione ai ricorrenti, il Governo certamente si opporrà ad un tale giudizio. Anche nella estrema ipotesi che dovesse essere decretato lo smantellamento dell’Ilva, occorreranno decenni per questa operazione e per la relativa bonifica per la quale gli attuali lavoratori avrebbero una corsia preferenziale.
Andremo a votare nei primi di marzo e molti degli attuali deputati e senatori forse a Capodanno stapperanno per l’ultima volta lo spumante con il marchio di onorevole o senatore, o perché non saranno ricandidati o perché potrebbero essere bocciati dagli elettori che non accettano il mantenimento dei vitalizi per i parlamentari e, tagli dopo tagli, ai miseri stipendi del cittadino medio.
Parlando di anno nuovo si deve parlare anche di calendari e quest’anno i tarantini che amano la storia e le cose belle non dovrebbero fare a meno di avere nelle loro case il bellissimo e coloratissimo calendario realizzato dai soci tarantini degli “Amici del Presepio” come omaggio a Giovanni Paisiello.
L’interessante realizzazione presepistica potrà essere visitata fino al 6 gennaio e certamente susciterà interesse e ammirazione da parte dei visitatori nell’attesa che finalmente si faccia piena luce su quella che fu la vera casa natale del musicista tarantino Giovanni Paisiello.
Le ultime tre notizie dell’almanacco non sono propriamente in linea con lo spirito gioioso del Natale ma vanno ugualmente date per obiettività informativa. La prima riguarda la mappa dei tumori del capoluogo ionico che negli anni dal  2006 al 2012 ha fatto registrare ben 21 mila casi in più, una cifra che mette i brividi ma che interpella fortemente l’intera comunità ionica perché si ponga un freno a questi tumori che non risparmiano nemmeno i piccoli e innocenti bimbi che forse hanno avuto la sfortuna di nascere in una città che nel futuro non li vedrà mai sorridere.
Sembrerà strano ma dobbiamo parlare della “Fiera del caro estinto”, quella che dovrebbe garantire un funerale con i fiocchi. Ebbene tale fiera si è svolta nelle scorse settimane a Miggiano, in provincia di Lecce, e ha visto la presenza di ben 50 espositori. E’ risaputo che quello del “caro estinto” è un business che non conosce crisi. Nel corso della fiera, oltre alla vasta esposizione di bare, si sono svolte gare di simulazione per la saldatura della cassa di zinco ma anche operazioni simulate della vestizione. Qualcuno a questo punto si domanderà da chi sia stata visitata la fiera. Ebbene i numeri parlano chiaro: sono stati in 10 mila e sono arrivati da tutta la provincia salentina che conta ben 250 operatori nel settore delle pompe funebri.
Anche le donne hanno voluto dire la loro e si sono conquistate uno spazio appropriato in questa attività che vede interessate più persone di quanto se ne possa pensare.
Così il caro estinto si è ritagliato il momento di attenzione dei media proprio nel periodo più allegro dell’anno, quello natalizio.
Anche i defunti sanno prendersi le loro rivincite!



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