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Ciao Mario/"Mi ricordo la polvere del minerale, me la sentivo in gola tutto il giorno"

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

18
GEN
2018

Una tragedia come tante che silenziosamente accadono a Taranto. Un campione del mondo messo k.o. dal mostro, un carcinoma alla lingua. Resterà nei cuori dei cittadini e di tanti appassionati di Full contact


Il Full-Contact Karate o Professional Karate è una disciplina molto particolare. I colpi devono essere controllati ed è uno sport somma di diverse attività da combattimento come la Kick Boxing, Low e High Kick. Non è facile mandare l’avversario K.O. Eppure, Mario è finito K.O., ma non per il Full Contact...
Dopo le sue dure ore di lavoro (era operaio dell’Ilva di Taranto, manco a dirlo), si dedicava, con passione, a crescere in questa disciplina, sino a raggiungere la vetta del mondo intero. Ma Mario non poteva minimamente immaginare cosa lo stesse aspettando dietro l’angolo. Lui che era orgoglioso di raccontare la sua vita, completa, soddisfacente: un lavoro retribuito (a suo dire) il giusto, grandi soddisfazioni nello sport, una splendida moglie al fianco. La consacrazione dei suoi sacrifici nel 2007: Mario diventa campione mondiale di karate contact!
Non tutti gli addetti ai lavori potevano sapere delle gesta di questo piccolo-grande uomo ma, la stampa più attenta, non si era lasciata sfuggire l’occasione di raccontare questa storia fantastica, mista di tuta blù e divisa da combattimento. Eppure, nel 2005, aveva provato la prima tristezza. Gli avevano diagnosticato la sclerosi multipla. Forse in forma latente, visto che, due anni dopo, era diventato campione del mondo. Ma, giusto il tempo di esultare per la grande vittoria, ecco, nel 2008, la comparsa del mostro. Diagnosi atroce: carcinoma alla lingua. Oltretutto, immediatamente invalidante: non riusciva più a parlare... Cominciano gli anni bui per Mario Amodio. Decide, qualche anno dopo, insieme a sua moglie Felicetta, di raccontare la sua storia a Domenico Iannacone, giornalista Rai, inviato de 'I Dieci Comandamenti'. Il suo racconto è di quelli che ti lasciano senza fiato. "Operavo sui convertitori, nelle acciaierie, tra lance che immettono ossigeno e saldatrici. Lì la polvere minerale brillava, me la ricordo ancora come un incubo luccicante. Me la sentivo in gola tutto il giorno". Poi la beffa. Inenarrabile. Gli era stato concesso un assegno di 900 euro circa con l’accompagnamento che, ben presto, raccontò Mario, l'Asl glielo tolse perché “le sue condizioni erano migliorate”. Assurdo ma vero! Iannacone, domenica 14 gennaio 2018, ha voluto salutare Mario, volato in cielo, con il post su Facebook che segue: “Ho ricevuto una notizia che non avrei voluto mi giungesse. Il mio amico Mario Amodio ci ha lasciati. Ho conosciuto Mario in una puntata de 'I dieci comandamenti'. Mario si era ammalato di tumore lavorando all'Ilva di Taranto e piano piano aveva perso anche la sua voce e le sue forze. Nella sua vita era stato campione di arti marziali e con lo spirito del campione aveva combattuto la sua battaglia contro la malattia e il ricatto del lavoro a Taranto. Felicetta, sua moglie, è stata al suo fianco fino alla fine parlando per lui, diventando 'La voce di Mario'. Oggi  te ne sei andato ma la tua voce continuerò a sentirla sempre nel mio cuore".

Mario Amodio è morto a 39 anni. Era un operaio del reparto Carpenteria dello stabilimento Ilva di Taranto. Questo dovete sapere.

 



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