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ASSUMERE GIOVANI CONVIENE

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

18
GEN
2018

L’ultima nota Istat segnala dati in lieve crescita sull’occupazione. In vigore da gennaio 2018 le nuove agevolazioni per i giovani: novità per i trentacinquenni e i residenti nelle regioni svantaggiate. Compresa la Puglia

A novembre 2017 la stima degli occupati torna a crescere (+0,3% rispetto a ottobre) e il tasso di occupazione sale al 58,4% (+0,2 punti percentuali). Inoltre, la stima delle persone in cerca di occupazione, sempre a novembre, diminuisce per il quarto mese consecutivo dello 0,6%. Cala anche il tasso di disoccupazione giovanile che si attesta al 32,7% (-1,3 punti).
A rendere noti tali dati la nuova nota mensile dell’Istat, datata 9 gennaio 2018, sull’andamento dell’occupazione in Italia a novembre dello scorso anno.
Matematica alla mano, si conferma allora un lieve aumento degli occupati con rapporto di lavoro dipendente: in valori assoluti aumentano soprattutto gli occupati ultracinquantenni e giovani fino a 34 anni, resta tuttavia a rischio la fascia dei lavoratori di età compresa tra i 35 e i 49 anni.
Campagna elettorale o meno, sicuramente la nuova legge di bilancio ha introdotto a partire dal 1° gennaio 2018 alcune opportunità che potrebbero rivelarsi interessanti per aziende e lavoratori.
Difatti, la l. 205/2017 prevede la possibilità, per i datori di lavoro privati che nel 2019 assumono a tempo indeterminato giovani disoccupati con meno di 30 anni (e nello stesso 2018 con meno di 35 anni), o che trasformano i rapporti a termine o di apprendistato, di fruire per tre anni di una riduzione del 50% sui contributi pensionistici. Il bonus diventa invece totale per chi assume giovani che abbiano svolto percorsi di alternanza scuola-lavoro o di apprendistato in azienda.
In aggiunta a tale incentivo, è prevista poi una forma di decontribuzione in favore delle aziende per l’assunzione di disoccupati residenti nelle Regioni svantaggiate del Mezzogiorno: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Molise e Sardegna.
‹‹Lungamente preannunciato da una forte campagna pubblicitaria sui “media” è entrato in vigore il 1 gennaio 2018 lo sgravio contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato concernenti i giovani. Si tratta di un provvedimento positivo in quanto interviene nel nostro ordinamento con norme di carattere strutturale e stabile. Il “passo diverso” rispetto al passato appare evidente: non più incentivi temporanei legate ad assunzioni correlate ad una scadenza, ossia effettuate entro il 31 dicembre di un determinato anno, ma agevolazioni contributive che sempre varranno per i primi tre anni di svolgimento del rapporto a tempo indeterminato››: questo è quanto si legge su Generazione Vincente, nota rivista e portale del lavoro diretto da autorevoli esperti del settore.
Alcune perplessità giungono invece dalla Fondazione Studi Consulenti del lavoro che in un approfondimento, facendo un raffronto con le diverse tipologie di agevolazioni introdotte negli anni precedenti, precisa: ‹‹Gli sgravi previsti dalla Finanziaria 2018 hanno grossi limiti applicativi e si rivolgono ad una platea molto ridotta di lavoratori. Le caratteristiche soggettive, necessarie per poter essere assunti usufruendo delle agevolazioni contributive previste, sono realmente molto stringenti e non agevoleranno un corposo flusso di assunzioni agevolate››.
Al di là delle critiche e delle legittime perplessità sull’efficacia delle ultime agevolazioni, a parere di chi scrive, una novità essenziale è l’estensione dei beneficiari ai giovani trentacinquenni: una fascia spesso esclusa gli anni passati e a maggiore rischio esclusione dal mondo del lavoro proprio perché meno appetibile dalle aziende sul mercato. Cosa che, tornando ai dati Istat iniziali, potrebbe certamente servire per l’iniezione di un nuovo clima di speranza nel Paese. Salvo miracoli.

 



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