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Quanto può essere lungo un minuto

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

19
APR
2018

È la cosa più preziosa che abbiamo e nonostante questo molto spesso lo impieghiamo male. C'è chi dice che sia un'illusione, c'è chi invece pretende di controllare anche i secondi. Misurato, maledetto, inseguito. Signore e signori, sua maestà il tempo

Cos’è il tempo se non un alito vitale, un’entità incorporea e impalpabile che nella nostra fretta di vivere, dalle mani, ci sfugge via. È un fiocco di neve che si dissolve ai raggi dell’esistenza mentre siamo troppo intenti a decidere di cosa farne. Il tempo, rotaie invisibili su cui viaggia, come un treno, lo spazio, impercettibile filo che muove all’unisono i nostri umani destini, clessidra del perenne divenire. Da sempre per la sua magia e per l’alone di mistero che l’avvolge ha affascinato artisti, studiosi e pensatori di tutti i tempi. Ne ha esercitato il suo fascino con il suo inesorabile incedere. Io stessa sono sempre stata attratta, sin da bambina, dalle sue vorticose spire. “C’è un tempo per ogni cosa e ogni cosa a suo tempo!”, “Chi ha tempo non aspetti tempo!”, “Non rimandare a domani ciò che potresti compiere oggi”: motti delle mie nonne che hanno scandito la mia fanciullezza, come credo quella di un po' tutti. Il tempo, entità incorporea, eppure influente, ineluttabile, sempiterna e sempipresente, in grado di condizionare l’esistenza ed influenzarne le sorti. Quando ero bambina associavo lo scorrere del tempo, ancor prima che al ticchettio di un orologio, ai battiti del cuore di mia madre.
Il tempo è una successione di segmenti temporali in base ad una precipua cronologia di eventi. il tempo è inscindibilmente legato alla natura, alla nascita e morte d’ogni singolo giorno, al sorgere del sole, all’incalzare delle stagioni, all’ordine naturale delle cose, alla esperienza umana e allo spazio, ulteriore imprescindibile concetto. Fisicamente, è una grandezza relativa, definibile solo attraverso il sistema di misurazione. Esistono, inoltre, differenti concetti di tempo, il tempo nella musica, il tempo narrativo in letteratura, il tempo per la fisica, il tempo astronomico, come pure esiste un tempo universale e un tempo personale e/o individuale. Il tempo é, indubitabilmente, ciò che più desideriamo e amiamo possedere e controllare ma anche ciò che, tuttavia, peggio usiamo.  
Einstein sosteneva che il tempo è una illusione e, per spiegarne del tempo la relatività, ricorreva ad simpatico escamotage comparativo; ossia, “quando un uomo siede accanto ad una bella donna per un ora sembra sia trascorso un solo minuto. Ma, fatelo sedere su una stufa accesa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora. Questa è la relatività!”. Concettualmente, esemplificativa del relativismo temporale è, altresì, una frase di Henry Van Dyke, scrittore statunitense dello scorso secolo, ossia: “Il tempo è troppo lento per coloro che aspettano, troppo rapido per coloro che temono, troppo lungo per coloro che soffrono, troppo breve per coloro che gioiscono,  ma per coloro che amano il tempo è eternità”.  Ma cos’è l’eternità, non è forse una dimensione di afasia temporale? Allora, dunque, opposto al concetto del tempo, esiste quello di assenza del tempo? “Tempo” e “senza tempo”, uguale e contrario a se stesso, nella sua manifestazione duale ma che è estrinsecazione del medesimo principio fondante. Mi sovviene, per un attimo, alla mente la favola di “Alice nel paese delle meraviglie”: ALICE: “Per quanto tempo è per sempre?” BIACONIGLIO:  “A volte anche per un secondo!”. Per Eraclito, ad esempio: “Il tempo è un gioco, giocato splendidamente dai bambini”. Infatti, per taluni studiosi,  i bambini, parrebbe,  percepiscano il tempo differentemente dagli adulti, come  pure gli animali. Costoro sono avulsi ad ogni cognizione temporale, è come se esistesse un “adesso” senza tempo. L’immortalità, forse è proprio ciò, l’attimo che diviene eterno! Gandhi era solito sostenere che noi occidentali pur avendo l’ora, non abbiamo mai tempo, ancorché, per pensare a noi.  A cosa giova possedere tutte le ricchezze del mondo quando si è poveri del proprio tempo? Questa la vera sfida di oggi per il domani, divenire noi padroni del nostro tempo imparando ad investirlo su cose e persone per cui ne valga veramente la pena, affinché, quando il nostro tempo volgerà al termine, quando Cronos verrà a rivendicare il prezzo del riscatto del nostro ultimo respiro, prima di consegnarci all’“Eterno”, derubati ormai del turgore dei nostri corpi, della vitalità del nostro animo e della lucidità delle nostre menti, non sia stato tutto vano. Credo che solo chi ha amato ed è stato amato veramente abbia speso utilmente il suo tempo. Gina Kraus, sceneggiatrice e scrittrice ebraica, vissuta a cavallo tra la fine dell’ottocento e gli inizi del novecento, a proposito, affermava che “Ognuno incontra una sola volta la persona della sua vita, ma pochi la sanno riconoscere in tempo.”
Voglio concludere con una frase molto bella di David Grossman, scrittore e saggista israeliano contemporaneo. A tutti gli amanti: “La cosa più preziosa che puoi ricevere da chi ami è il suo tempo. Non sono le parole, non sono i fiori, non sono i regali. E’ il tempo.  Perché quello non torna indietro e quello che ha dato a te è solo tuo, non importa se è stato un’ora o tutta la vita”.



 



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