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Categoria: ATTUALITA'
Strano effetto sarebbe vedere il raduno degli alpini nella città dei due mari: strano ma proprio per questo meraviglioso, perchè se l'Italia è unica e unita lo dobbiamo anche a loro
Nello scorso weekend a Trento si è svolto l'annuale raduno degli Alpini. Si tratta di solito di una manifestazione grandiosa con partecipazioni che possono arrivare sino alle 600.000 presenze. Per me che ho vissuto 26 anni a Pordenone oltre che ad assisterci alle manifestazioni annuali ho imparato nel tempo ad osservare e convivere non tanto fisicamente con gli Alpini ma con quello che è lo spirito di questa Forza veramente tutta Italiana. Nelle riunioni soprattutto a scopo conviviale davanti a un bel piatto di aringa affumicata carica di cipolle, peperoni o di baccalà, passando come nostrano, dicevo di chiamarmi Alfredo Buleghin di Bassano del Grappa, non per ricusare la mia meridionalità ma per riuscire a penetrare lo spirito di corpo. Ho condiviso dei valori altissimi di Patria, di mutuo soccorso, di unità, di fierezza nell'appartenere che in vita mia non ho mai provato, neanche sfiorato. Certo la presenza di altro spirito di-vino aiuta a mantenere alti certi valori (soprattutto di alcolemia) e a emettere parolacce irripetibili e qualche bestemmia che personalmente non giustifico.
E' dal terremoto del Friuli del 1976 che questo corpo, impegnandosi allo strenuo negli aiuti alla popolazione e nella ricostruzione, è divenuto senza numero uno della Protezione Civile. Quando succede qualche catastrofe piccola o grande che sia, sono sempre i primi ad arrivare con le loro tende, le loro cucine da campo, molto ben organizzate sempre in senso militare. Personalmente in qualsiasi sciagura l'arrivo degli alpini mi rincuora, perchè sono certo che si realizzerà una famiglia, dove si vivranno pure i drammi ma leniti da uno spirito unico nel suo genere e che nessun altra persona o cosa potranno dare. Restituiscono la vita là dove la vita non c'è più. Solo un Corpo Militare che ha veramente sofferto può offrire tanto senza richiedere nulla in cambio. Tutto questo e tanto altro è presente nelle loro canzoni quasi sempre dedicate alle amate montagne, sicuramente tristi ma con grandi valori di solidarietà e di sensazioni provate al cospetto delle cime montuose. D'altronde chi ha un simile passato e impegno nelle guerre tremende che hanno funestato il '900 non potrebbe essere altrimenti in quanto la storia, a meno che non sia manipolata e spesso lo è, non sbaglia e rinforza i valori conquistati. Per questo e tanto altro ancora, da qualche tempo, mi è venuta l'idea di portarli a Taranto per una loro festa annuale. Pensavo di essere stato l'unico ad idearlo ma negli anni '80 si è tenuta una riunione proprio a Bari. Non si inventa mai nulla che non sia stato già inventato, tutt'al più si migliora. Proprio in questo spirito di miglioramento soprattutto in un momento di grande crisi esistenziale della nostra Patria, l'unione fra mare e monti, ma soprattutto il riavvicinamento tra il nord e sud e la fratellanza con la Marina Militare mi danno più energia nel realizzare questa idea neanche tanto peregrina. Da parte della redazione di Extra magazine ho avuto come sempre il massimo appoggio e forte di avere una famiglia alle spalle: mi adopererò nel futuro prossimo presso questa amministrazione Comunale affinchè si realizzi un evento che per Taranto sarebbe grandioso. Gli Alpini stessi, sono convinto, se ne andrebbero carichi di meraviglia, soprattutto per quelli che non hanno conosciuto il meridione di cui la nostra bella città è una delle punte di diamante. Di certo ripartirebbero con tante ma tante lacrime dopo aver assistito ad uno dei nostri tramonti, dando in cambio una scossa carica di valori patrii, valorizzandola e riempiendola di orgoglio nazionale.
