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Spazioporto a Grottaglie: LA SECONDA CHE HAI DETTO

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

24
MAG
2018

C’è chi che vuole trionfalisticamente vendere la bufala di un radioso imminente futuro fatto di viaggi su Marte che partono da Taranto e di taxi stellari che portano da Grottaglie a Los Angeles in due ore. E intanto sui voli di linea ci attacchiamo al tram

Sembra assurdo ma a Taranto circola un Michele Emiliano nuovo di zecca in versione “QUELO”, il famosissimo santone un po' imbroglione un po' poveraccio interpretato da Corrado Guzzanti.
Quel guru che, tra mille vicissitudini (la moglie fedifraga e il figlio neonato in preda alle coliche), dispensava finte perle di saggezza ai suoi adepti perculandoli non troppo velatamente.
"Pronto? Secondo lei c'è vita nell'universo?" – chiedevano da casa gli spettatori al Profeta -"Mah, giusto un po' il sabato sera ", rispondeva lui.
E dopo la decisione del Ministro Del Rio fortemente caldeggiata da Michele Emiliano, ci penserà Taranto ad animare questo universo intergalattico così vuoto e così distante: il primo scalo italiano verso lo spazio sorgerà nella zona di Grottaglie all’aeroporto Arlotta ed è da qui che decolleranno i turisti spaziali della Virgin Galactic.
Lo ha comunicato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dopo l’approvazione dell’Enac (l’Ente Nazionale Aviazione Civile) che ha positivamente concluso l’opera di identificazione del sito più idoneo a tale progetto individuando nello scalo tarantino il migliore luogo per caratteristiche climatiche e strutturali. L’inaugurazione dello spazioporto è prevista per il 2020, quando il primo velivolo della Virgin Galactic decollerà dall’Italia per lo spazio.
Secondo quanto dichiarato da Roberto Battiston, Presidente dell’ASI, il progetto, oltre a portare ad un inedito approccio commerciale per la nuova space economy, settore in cui l’Italia è all’avanguardia, porrà le basi per la ricerca in microgravità e per l’addestramento degli astronauti. L’obiettivo è di rendere lo spazio accessibile ad un numero sempre maggiore di persone.
Gli fa eco Riggio, Presidente Enac, secondo il quale “l'aeroporto di Grottaglie dal punto di vista strutturale è in buone condizioni. Per quello che serve adesso va bene, quindi per noi è destinato a restare aeroporto industriale e a sviluppare sia l'attività di ricerca sul volo suborbitale, insieme all'Agenzia spaziale italiana e al ministero della Difesa, sia la nuova attività sui droni che è molto importante”.  
Quindi, se il macro obiettivo è quello di sperimentare il primo volo suborbitale forse nel 2020, nel breve periodo lo scalo servirà per la ricerca in microgravità e per l’addestramento degli astronauti mantenendo comunque la sua vocazione di scalo industriale e di scalo militare dedicato ai droni.
Nel medio lungo termine (oggi un volo simile costa 200.000 euro a biglietto), forse quando la tecnologia sarà matura ed accessibile, probabilmente si aprirà lo scalo al turismo spaziale, ai voli suborbitali capaci di collegare continenti distanti in poche ore e al trasporto super veloce delle merci.
Ma proprio mentre tu “stai miagolando nel buio, stai procedendo a dentoni, senti che non sai più quando stai antanto su questa tera, pensi che la risposta è dentro di te però è sbagliata”, proprio mentre tu stai pensando a quanto ti stiano prendendo per i fondelli questi signori, ecco che arriva “QUELO”, alias Michele Emiliano, a darti soluzioni.
Il santone che ha fondato la sua religione delle bugie populiste (o delle mezze verità imbellite e vendute come grossi successi) diffonde il suo verbo e placa le folle: “Grottaglie è il primo aeroporto europeo abilitato ai voli suborbitali. Noi prenderemo contatto immediatamente con le compagnie aeree che fanno voli suborbitali. In questa fase la più celebre è la Virgin che già manda in orbita coloro che se lo possono permettere”. “Questo comporterà - ha aggiunto Emiliano - l'implementazione non solo di questo turismo di grande profilo, perché si tratta di turisti che hanno una capacità di spesa notevole e che dovranno rimanere qui diversi giorni anche per compiere l'addestramento. Ma, soprattutto, si potrà costituire un turismo anche con chi, pur non potendosi permettere il volo, vorrà visitare gli impianti che nella sostanza sono una piccola base spaziale”.
“Tutto questo - ha concluso Emiliano - senza considerare che i voli suborbitali potrebbero servire a breve per il trasporto merci velocissimo. I prodotti della filiera agroalimentare pugliese potrebbero in due ore volare da Grottaglie a Los Angeles. E questo cambia il concetto di chilometro zero”. Quindi “un risultato importantissimo che ha per riferimento l'Europa intera, perché una struttura come questa rischia di coprire il mercato attualmente esistente di tutta l'Europa. Per la Puglia è un fattore di attrazione di investimenti e turisti di grandissima importanza”.
Da come la mette lui, sembra che già domani andremo a trovare i Venusiani ricevendo in cambio la visita di cortesia di costoro che arriveranno col disco volante parcheggiandolo in doppia fila sul Lungomare portandoci in dono la criptonite.
Riassumendo: lo scalo grottagliese rimane senza turisti ed interdetto ai voli di linea; la vocazione rimane quella industriale e militare; a questa si aggiunge la vocazione aerospaziale che nei prossimi anni si sostanzierà in progetti sperimentali e voli “pilota”. Tradotto: sui voli di linea vi attaccate al tram.
Ma c’è qualcuno che vuole trionfalisticamente vendere la bufala di un radioso imminente futuro fatto di viaggi su Marte che partono da Taranto, di taxi stellari che portano da Grottaglie a Los Angeles in due ore e di camion intergalattici che consegnano la mozzarella di Gioia del Colle da Taranto a Tokio in mezza giornata.
Manca Goldrake parcheggiato a Caggioni che già miete le cape d’accio con l’alabarda spaziale da oltre un mese e il gioco è fatto.
Ma sono dei visionari o degli imbroglioni che cercano di venderci la bufala per distogliere l’attenzione dall’annosa vicenda dell’Arlotta? La seconda che hai detto. Qui c’è grossa crisi (di credibilità).



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