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Chi ci risarcirà dei danni della raffineria?

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

21
GIU
2018

In pochi parlano dei veleni rilasciati dalla lavorazione del petrolio. Eppure ci sono, e anche tanti. Una proposta: prezzo più basso della benzina per i cittadini

Da tempo non riesco a capire, insieme a tanti tarentini, come mai il prezzo della benzina che viene raffinata a Taranto dal gruppo ENI costi alla fine alla pompa come in qualsiasi altra città o luogo distante da tale importante impianto. Difficile se non impossibile raggiungere qualcuno dei dirigenti di questa struttura, chiusa quasi come una massoneria inaccessibile. Chiunque provi a fare un numero di un ipotetico centralino, si troverà, come il sottoscritto, a sbattere contro quel famoso muro di gomma impossibile da abbattere. Eppure Taranto e i cittadini hanno dato tanto in termini di salute e di degrado ambientale. Da medico voglio farvi capire cosa una raffineria petrolifera immette nell'aria, sempre nei limiti tollerati, sino a riprova del contrario, nei cieli della città. Partiamo dalle "PARTICELLE TOTALI SOSPESE" meglio identificate come PARTICOLATO o PM con dei valori che vanno da 0,1 a 10 micron a seconda della grandezza delle particelle. Intuitivo come il polmone ne sia l'organo bersaglio con tutta la sintomatologia correlata che va da bronchiti ricorrenti, allergie arrivando sino al tumore, passando per l'enfisema polmonare. BENZENE E BENZOPIRENE, sostanze queste, altamente cancerogene soprattutto se in alta concentrazione. MONOSSIDO DI CARBONIO, sostanza prodotta nella catalizzazione del petrolio; legandosi ai globuli rossi forma la CARBOSSIEMOGLOBINA, dannosa soprattutto al sistema nervoso e cardiovascolare. Da ultima ma non meno dannosa l'ANIDRIDE SOLFOROSA, che esercita la sua azione sull'ambiente in particolar modo sulle piante e sull'uomo, sempre sul polmone. Come tutti voi non sono in grado di stabilire se queste sostanze siano disseminate nell'ambiente in concentrazioni regolari, sarebbe auspicabile saperlo pubblicamente ma a pensare male non si sbaglia mai, le misurazioni dei camini delle varie raffinazioni sembrano molto "fumose". E a tutto questo fra poco, avendo avuto il via libera dal governo Renzi-Gentiloni, si procederà a una ulteriore raffinazione, quella di Tempa Rossa, del petrolio proveniente dalla Basilicata e che in un primo momento, dicevano, non avrebbe dovuto essere lavorato a Taranto (come se non bastasse). Per questo e tanto altro l'altra settimana ho intervistato il Consigliere Comunale dell'opposizione Antonio Cannone, unico interprete di un intervento consiliare l'anno scorso con la giunta Stèfano sul prezzo del gasolio per autocarri che se diminuito, contribuirebbe alla sopravvivenza degli autotrasportatori dell'indotto ILVA, già vessati non poco dalle inadempienze  e rovinosi ritardi che la macchina statale ha nei confronti di questi lavoratori, destinati a sopravvivere ancora per poco se non verranno pagati i loro crediti legittimi. In pericolo 119 lavoratori con tutte le loro famiglie. Con Cannone auspichiamo l'entrata in circolazione, solo per gli abitanti di Taranto e Provincia, dell'adozione di una tessera che dia il diritto alla benzina agevolata, non per continuare ad inquinare o per dare la "licenza di uccidere" ma per fornire un giusto e sacrosanto piccolo indennizzo a Taranto, inutile dirlo soffocata da anni dai "VELENI". Conoscendo Cannone ho intravisto in lui grande determinazione e spirito "patriottico" impegnandosi con me e i cittadini in un nuovo e maggiore impegno su questi temi, cosa che mi porta, con qualche riserva che non guasta mai avere, ad affermare che io con la penna e lui con il Cannone, non ci fermeremo fino a che non avremo raggiunto l'obbiettivo.



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