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QUI E ORA/UNIONE EUROPEA E SOVRANISMO

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

15
NOV
2018

I recenti rigurgiti nazionalisti e l'ascesa delle destre in alcuni Paesi pongono l'interrogativo sul reale rapporto tra l'UE e i cittadini comunitari e nel contempo sull'eccessiva tolleranza contro i suoi nemici

Dignità, Libertà, Uguaglianza, Solidarietà, Cittadinanza, Giustizia. Sono questi i valori fondamentali che ispirano l'Unione Europea ed è sufficiente che non si rispetti anche uno soltanto di essi e l’Unione perde la sua funzione e il suo significato. La Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea (CDFUE) o Carta di Nizza indica la strada affinché l’Europa possa perseguire e raggiungere i suoi scopi sociali e umanitari. Lo stato federale europeo è un traguardo che si tenta di raggiungere dal 1945 allo scopo di promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi cittadini, offrire libertà, sicurezza e giustizia, senza frontiere interne, favorire lo sviluppo sostenibile basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un’economia di mercato notevolmente competitiva, con la piena occupazione e il progresso sociale, e la protezione dell’ambiente, lottare contro l’esclusione sociale e la discriminazione, promuovere il progresso scientifico e tecnologico, rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale e la solidarietà tra gli Stati Membri, rispettare la ricchezza della sua diversità culturale e linguistica, istituire un’Unione economica e monetaria con l'euro come moneta unica. Un intento che gli Stati si sono preposti e che tentano di attuare da oltre settant’anni in risposta alle atrocità insensate della Prima e Seconda Guerra Mondiale e per contrastare i totalitarismi che le avevano causate. Per proseguire nel suo percorso di unificazione, l’UE si è dotata di organismi che la rendono un perfetto strumento di Democrazia, secondo la quale ogni istituzione a essa appartenente, s’ispira in ogni suo obiettivo. La struttura istituzionale dell’UE è unica al mondo ed è composta dal Consiglio europeo, che definisce l’orientamento politico generale e le priorità dell’UE, riunisce i leader dei Paesi Membri per definire l'agenda politica; dal Parlamento europeo, che è l'organo legislativo composto di un numero variabile di membri eletti direttamente dai cittadini dell'Unione ogni cinque anni; dal Consiglio dell’UE che è composto dai ministri dei Paesi Membri competenti per le singole materie che hanno la funzione di attuare le politiche comunitarie sotto la presidenza rappresentata da un paese comunitario ogni sei mesi; dalla Commissione europea che ha il ruolo esecutivo ed è politicamente indipendente dell'UE cui compete redigere le proposte di nuovi atti legislativi europei e attua le decisioni del Parlamento europeo e del Consiglio dell'UE; dalla Corte di giustizia dell'UE che interpreta il diritto e vigila che sia applicato allo stesso modo in tutti gli Stati Membri oltre a giudicare le controversie giuridiche tra governi e l'UE o fra i singoli cittadini, imprese o organizzazioni contro i governi o le istituzioni dell'UE in presenza di violazioni dei diritti. Oltre queste istituzioni principali, l’UE si avvale di altri organismi comunitari, come la Banca centrale europea che, gestendo la moneta unica, definisce e attua la politica economica e monetaria, mantenendo la stabilità dei prezzi e favorendo, in tal modo, la crescita e l'occupazione. Ci sono altre Istituzioni, come la Corte dei conti europea, il Servizio europeo per l’azione esterna, il Comitato economico e sociale europeo, il Comitato europeo delle regioni, la Banca europea per gli investimenti, il Mediatore europeo, il Garante europeo della protezione dei dati e gli Organismi interistituzionali che regolano i rapporti interni all’UE e di questa con gli stati esteri. Quella che pare una macchina politica perfetta, in realtà, si scontra con l’eccessivo individualismo che gli Stati Membri esercitano attraverso i loro governi dove, in nome della Democrazia, si attuano decisioni anche contrari ai principi ispiratori dello Stato Unico. Una delle cause risale ai singoli interessi che i diversi governi hanno curato individualmente con gli stati esteri e le grandi potenze come USA e Russia. Un altro motivo è individuabile nell’eccessivo permissivismo attuato nei confronti dei Paesi in cui si tolleravano partiti e movimenti neonazisti e neofascisti che, di fatto, si contrapponevano e continuano a farlo, all’Unione degli Stati e ai diritti fondamentali della Carta. Non è raro, infatti, che L’UE debba richiamare alcuni Membri al rispetto dei principi, minacciando l’applicazione di pesanti sanzioni pecuniarie. Nonostante questo, all’interno dell’UE molti paesi, pur rimanendo in pace, si scontrano frequentemente su molteplici argomentazioni sempre mirate a interessi nazionalistici. Anche in merito all’uguaglianza e ai diritti dell’uomo, il percorso dell’UE non è sufficientemente concreto tanto che, al suo interno, si continuino a perpetuare violazioni dei diritti umani e profonde diversità sociali. L’UE è una struttura che ha un fondamento socialista mirato alla libertà di pensiero e di religione ma, nella realtà questo avviene solo raramente. Anche sotto l’aspetto economico, la mutua assistenza fra gli Stati Membri, si traduce, frequentemente, nello sfruttamento dei fondi di sostegno senza che si rispettino concretamente i doveri e il raggiungimento degli obiettivi. Di questo non possono che esserne responsabili i singoli governi. Perché uno stato possa aderire all’UE, devono essere rispettati precisi requisiti definiti dai Trattati di Maastricht del 1992 e di Copenaghen del 1993 che, in sintesi, impongono la presenza d’istituzioni stabili che garantiscano la democrazia, lo stato di diritto, i diritti dell'uomo, il rispetto delle minoranze e la loro tutela, oltre la dimostrazione dei singoli stati di essere dotati di un'economia di mercato affidabile e della capacità di far fronte alle forze del mercato e alla pressione concorrenziale all'interno dell'Unione Europea. Un altro requisito fondamentale per l’accesso e la permanenza all’interno dell’UE, è l’accettazione degli obblighi derivanti dall'adesione e, in particolare, degli obiettivi dell'unione politica, economica e monetaria oltre che della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea. Esaminando l’attuale scenario politico degli Stati Membri, si evincono notevoli discordanze fra quanti attuino politiche spiccatamente europeistiche, rispettandone tutti i principi, e altri che hanno tratto e traggono solo vantaggi economici dalla loro appartenenza all’UE ma non intendono rispettare i vincoli come ad esempio l’Italia, l’Austria, l’Ungheria, la Bulgaria, la Repubblica Ceca, la Polonia, la Slovacchia, la Slovenia, anche a causa della strisciante deriva autoritaria presente in Europa che tende a ingenerare la falsa convinzione che il sovranismo porti vantaggi. L’UE persegue politiche ideali che, però, richiedono perseveranza, pazienza e convinzione, condizioni che sono puntualmente demolite dalle politiche totalitarie e populistiche che si stanno instaurando in questi paesi. Sebbene il 67% dei cittadini europei consideri che il proprio paese abbia beneficiato dall'appartenenza all'UE e, pertanto, intende restarci, è necessario considerare che nel 1990 l’indice di gradimento fosse del 90%. Sebbene il primo progetto di unione degli stati europei risalga al I secolo a.C., a giudicare dagli ultimi eventi europei, sembra che la costituzione dell’UE non abbia previsto le inversioni di tendenza e un’accurata selezione degli stati da annettere. Questo è quanto risulta dopo eventi come la Brexit, nonostante l’unica possibilità perché permanga la pace fra gli stati d’Europa è la loro unione. In realtà ciò che determina la condizione d’instabilità, risale proprio alle prime unioni di paesi europei quando, durante la formazione di CEE, EURATOM e CECA, fu sottovalutata la costituzione di movimenti neonazisti e neofascisti eredi dei regimi fautori della guerra, della deriva e del disastro economico dell’Europa. In nome della libertà di pensiero e della Democrazia, l’UE ha tollerato la restaurazione attuata con l’uso strumentale della Democrazia con il solo obiettivo di distruggerla. È evidente, quindi, che prima ancora di parlare del futuro dell’Europa, ponendo in discussione l’annessione di stati come la Turchia, bisognerebbe affrontare il presente, imponendo agli Stati Membri il rispetto dei principi fondamentali. Nel farlo, però, è necessario che l’UE sia più vicina ai suoi cittadini e alle loro esigenze ottenendo, così, maggiori consensi e reale sostegno nella lotta a populismo e sovranismo dilaganti.

 



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