Tutti gli interventi in Basilica realizzati in questi venti anni sono stati sempre concordati con gli organi istituzionali di conservazione e tutela dei Beni Culturali.
Gli adeguamenti di carattere liturgico, d’intesa con gli uffici diocesani preposti, sono stati rispettosi della destinazione primaria della Basilica come luogo di preghiera, casa della Comunità cristiana che si raduna per la celebrazione liturgica. Per quanto riguarda gli interventi compiuti in questi anni, nessun arredo liturgico, nessuna oggetto di “indubbio valore storico e artistico” è stato distrutto o disperso, anzi tantissimo è stato restaurato (corali liturgici, argenti, arredi sacri,ecc.). Ciò che oggi non è utilizzabile è custodito perchè potrebbe essere utilizzato domani.
Le nicchie di altare sono state alleggerite delle cornici per consentire la tutela delle sculture, aggredite da muffa e condensa, a causa dei vetri che le sigillavano. I due lampadari in vetro degli anni ‘60 in Basilica: sono stati tolti creando un alleggerimento della prospettiva del corpo centrale che ha ripreso la sua giusta volumetria. Sono inventariati e numerati nelle casse originarie in legno con cui giunsero dai fornitori. Comunque una tempera di inizio Novecento, dell’architetto Carmelo Semeraro, fotografa la Collegiata senza candelabri.
Ricordo, per inciso, che perfino le colonnine in marmo della balaustra nel rifacimento del presbiterio negli anni ’60, sono custodite e numerate, alcune sono state riutilizzate per la nuova mensa eucaristica e l’ambone.
Palazzo Stabile è stato completamente restaurato per essere adibito a Museo della Basilica. Niente è stato cancellato della sua pregnanza storica anzi l’intervento di recupero è di totale carattere migliorativo nella ricerca filologico delle epoche storiche della sua edificazione (infissi e porte in legno con decori settecenteschi, stucchi, affreschi sulla carena del salone centrale).
Intanto la nuova sede dell’Archivio e della Biblioteca che si inaugura in questi giorni consente una custodia migliore del grande patrimonio archivistico e librario. Spero che entro l’anno possa anche essere aperto il Museo della Basilica a Palazzo Stabile. Siamo depositari, tutti noi, di un frammento di arte, di storia, di pietà, che ci onora. E ne siamo gelosi custodi, impegnati a trasmettere tanta bellezza e nobiltà.