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A parti invertite

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

7
GIU
2013
L’aver posto in risalto il problema “della sicurezza, non è piaciuto a chi invece dovrebbe farsene garante.
 
Interventi per la sicurezza dei pedoni, Lasorsa: “Una priorità per l’Amministrazione”. E’ questo incipit del comunicato stampa partito domenica pomeriggio da Palazzo ducale, per affermare quanto si sta facendo in tema di strisce pedonali e sicurezza stradale. Questa nota arriva dopo le osservazione sulla tempistica e la sicurezza degli operai, espressi sul numero di venerdì di Extra e la successiva presa di posizione del dirigente scolastico della Giovanni XXIII (entrambe riportate sotto). Le lamentele dei martinesi per i lavori fatti in orario da “bollino rosso” non erano una novità, è successo per via Mottola, piazza Mario Pagano, via Mercadante, via D’Annunzio (in questo caso anche di domenica), eppure da Palazzo ducale non c’era stata alcuna reazione. A questo punto viene da chiedersi: a indispettire “i piani” alti, è stato l’aver fatto notare che i lavori non venivano eseguiti nel rispetto delle norme di sicurezza, le stesse pretese dai comuni mortali, o cosa? Il putiferio che si è scatenato noi ce lo saremmo aspettati a parti invertite, non trovando sul banco degli imputati chi ha semplicemente posto un problema di sicurezza per gli utenti e per gli stessi operai che stanno facendo un lavoro egregio pur in penuria di mezzi e con il grosso rischio, da scongiurare, di rimanere a casa alla scadenza dei sei mesi contrattuali. Il comunicato parla di “priorità”, ma può definirsi “priorità” fare le strisce pedonali un anno dopo l’insediamento della giunta comunale e, come del caso della Giovanni XXIII, a pochi giorni dalla chiusura delle scuole? Ci risulta che per realizzare i primi interventi è stato utilizzato il materiale rinvenuto nei magazzini comunali perché, guarda caso, una delle “poche cose fatte” dalle amministrazioni precedenti, almeno a inizio di anno scolastico, erano proprio le strisce pedonali. Poi si è dovuto aspettare. Quanto complicato è stato l’iter per l’acquisto della vernice, visto che ci è voluto tutto questo tempo? Oppure si stava controllando lo stato d’attuazione dell’ordinanza per la rimozione di cartelli e pali abusivi? Contestare i lavori sarebbe stato da sciocchi, alla fine siamo diventati come gli animali della giungla che si adattano a tutto anche al traffico bloccato per via del rifacimento delle strisce, ma avanzare dubbi sulla sicurezza, quello no è un diritto/dovere. Sparare “alzo zero” è fin troppo facile soprattutto su chi preso dalla voglia di fare, involontariamente commette degli errori. Ad esempio vogliamo parlare dei dissuasori che finalmente, attenzione “finalmente”,  sono stati posizionati un po’ ovunque dopo essere stati “spiantati” da altre parti? L’art. 180 delle norme di attuazione collegate al Codice della Strada (nel nostro caso specifico l’art. 42) prevede: “I dissuasori di sosta devono essere autorizzati dal ministero dei Lavori pubblici - Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale e posti in opera previa ordinanza dell'ente proprietario della strada.” Qualcuno ha visto questa ordinanza? Eppure è prevista dal codice che, come la legge, dovrebbe essere uguale per tutti. 
 
 


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