MENU

AZZECCAGARBUGLI

Pubblicato da: Categoria: EDITORIALI

4
APR
2014
Che il nostro sia un Paese di azzeccagarbugli ce lo ricorda da più di 200 anni il buon Don Lisander dalla sua casa di Piazzetta Belgioioso. Il dispregiativo un tempo veniva riservato ad un certo tipo di avvocato male in arnese che sbarcava il lunario abbindolando sprovveduti villici e guardandosi bene dall’arrecare disturbo al potente di turno. Oggi gli azzeccagarbugli sono molto più sofisticati, sono personaggi che hanno fatto della propria immagine un’icona, che a fronte di una storia personale e professionale spesso di alto profilo, hanno cavalcato l’onda giusta accreditandosi la coscienza critica del Paese e installandosi in quell’empireo che in Italia, così come in quasi tutta l’Europa, è l’area dell’intellettualismo militante di sinistra che così tanti disastri ha seminato per decenni in generazioni di giovani coscienze dalla fine degli anni 60 ad oggi. Perché è molto più comodo sedere sulla Rive Gauche, perché, che che ne possa pensare Nanni Moretti, è molto più facile dire qualcosa di sinistra che qualcosa di destra. Ma in questi giorni sta accadendo in Italia qualcosa che in molti da decenni agognavano: il segretario del PD è diventato Capo del Governo, la sinistra è al potere nella sua più alta ed autorevole espressione. Ma, cosa ancora più incredibile, in poche settimane questo segretario-Presidente ha messo in essere una serie di iniziative, sulla cui perfettibilità non discuto, che vanno nella direzione di ammodernamento dello Stato, di sburocratizzazione dello stesso, di un alleggerimento dei costi della politica attraverso un dimagrimento degli organi istituzionali (Senato, Provincie), argomenti su cui per decenni abbiamo ascoltato proclami e buoni propositi ma che sono sempre abortiti per mano di chi, incurante delle esigenze del Paese e dei cittadini, ha anteposto i propri interessi particolari, i propri privilegi, in un risiko del potere che ha contribuito a portarci nel baratro nel quale siamo precipitati. Voi direte: finalmente qualcuno che si assume la piena responsabilità di dare concretezza alle promesse. Ed è qui che gli azzeccagarbugli moderni entrano in gioco. Dopo un primo momento di comprensibile sbandamento, non deve essere facile svegliarsi un mattino e scoprire che uno della propria genia politica (anche se poco amato) è promotore di una piccola rivoluzione che potrebbe portare il Paese fuori dall’immobilismo così utile al mantenimento dei propri privilegi, l’armata dei difensori dello status quo ha cominciato a muovere le sue divisioni. E vai con un fuoco di fila di interviste, di editoriali, di talk show volti a spiegarci l’attentato alla democrazia parlamentare, l’attentato alla Costituzione, il pericolo di una deriva autoritaria, le accuse esplicite di accordi sottobanco con il nemico pubblico numero uno (ancora l’uomo di Arcore!). chi siano questi azzeccagarbugli lo sappiamo bene. Sono costituzionalisti (oggi è un titolo che non si nega a nessuno) membri o ex membri più o meno emeriti della Corte Costituzionale, uomini che godono di emolumenti e benefit spropositati, a rischio di cancellazione se alcune di queste riforme così invise andassero in porto. Invise all’establishment naturalmente, ma molto gradite alla maggioranza degli italiani. Allora coraggio segretario-Presidente avanti a tutta dritta e speriamo che gli azzeccagarbugli stiano mangiando gli ultimi capponi della loro carriera.
 


Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor