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Quando il gioco sfugge di mano

Pubblicato da: Categoria: EDITORIALI

10
MAR
2012

Non è certo un caso se dalla mia finestra l’altro giorno ascoltavo l’annuncio di due macchine diverse con relativo megafono: una annunciava a gran voce l’arrivo del circo a Martina, l’altra le primarie del PdL. Ebbene, fra il circo e una certa politica il passo è ormai così breve che quasi non ci si accorge più della differenza. Duole costatare, almeno per alcuni episodi, la perdita assoluta di dignità e di contegno che caratterizzano questo momento della vita cittadina. Le primarie sono uno strumento indubbiamente utile alla pluralità di espressione, ma queste sembrano più una farsa, volute e non volute allo stesso tempo, come un gioco portato avanti con leggerezza e poi sfuggito di mano, con conseguenze paradossali. Gli effetti? Due candidature, un partito allo sbando che non ha saputo fare squadra e compattarsi su un buon nome e una dirigenza che scarica le responsabilità e fa spallucce. Che il PdL nazionale non avrebbe avuto vita facile dopo la capitolazione di Berlusconi era semplice da prevedere: ancora di più, a maggior ragione, a livello locale, specialmente dopo l’inquietante, tragicomica gestione degli ultimi anni,  sarebbe stata necessaria una leadership forte e autorevole in grado di valorizzare gli esponenti migliori e valorizzarli. Invece ora, all’interno dello stesso partito, si è scatenata una guerra dove i colpi non sono solo bassi ma addirittura infimi: la macchina del fango, amplificata dai mezzi di comunicazione complici di questa barbarie, non risparmia nessuno, legittimata, tollerata e fino a un certo punto anche giustificata anche da quelle stesse persone che ora ne subiscono le conseguenze. Si parla tanto di cambiamento, una parola scritta in grande come unico vessillo di un vuoto di valori e di una totale mancanza di scrupoli: ebbene, se l’opinione pubblica e la città tutta negassero ogni agio a questi individui dannosi e inutili, ma li coprissero del disprezzo che meritano, allora sì che ci sarebbe un reale cambiamento. Dispiace davvero il fatto che personalità valide e degne di aspirare alla rappresentazione popolare vengano svilite e amalgamate al resto di un contesto partitico immaturo e impreparato. Ora capisco bene coloro che, pur avendo raggiunto posizioni di tutto rispetto nella gerarchia del PdL, hanno preso e se ne sono andati. Ultimo ma non per importanza: dove sono i programmi? su che cosa ci si dovrebbe basare in queste primarie nell’eventuale scelta dei candidati? qual è il criterio di giudizio che un elettore dovrebbe utilizzare per un voto consapevole? Noi giornalisti sappiamo tutto, ma non tutti grazie al cielo abbiamo i metodi mafiosi, ricattatori e deliranti che taluni sfoderano impuniti. Al lettore e all’elettore lasciamo la libertà di costruirsi un’opinione senza svelare cose che in realtà poi sono facilmente immaginabili.    

Dopo questo scenario apocalittico mi piace chiudere con l’happy end. Domenica scorsa si è svolta in piazza XX Settembre una manifestazione a sostegno del canile, gestito dal buon Umberto D’Erasmo. È stata una bella occasione di sensibilizzazione e non era la prima organizzata dal gruppo di Martina 3, un’associazione di giovani che ha dimostrato inventiva e intraprendenza. Questi ragazzi non hanno mancato in qualche domenica invernale di infilarsi i guanti e andare in giro per le campagne a raccogliere rifiuti: abbiano o no velleità politiche, finora hanno svolto un buon lavoro che non si può non guardare con simpatia e speranza.


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