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Cinquanta sfumature di grigio-topo

Pubblicato da: Categoria: EDITORIALI

24
AGO
2012

 

Tutto è relativo, ovvero quando ricevere in regalo un topino morto è una gioia e quando qualcuno consiglia di prendere una camomilla è un delinquente. Procediamo con ordine.
I miei gatti evidentemente non hanno letto “Cinquanta sfumature di grigio”, il bestseller erotico dell’estate, storia di una giovane che si sottomette volentieri ai desideri sempre più fantasiosi, acrobatici e pure crudeli del fascinoso protagonista maschile. Il romanzo è stato scritto dalla signora James, ex desperate housewife, ora naturalmente divenuta arcinota e straricca. Il mondo ormai si divide in due categorie, chi l’ha letto e chi no. Dicevo, i miei gatti appartengono alla seconda categoria, anche perché nelle loro dinamiche comportamentali non accennano affatto alla benché minima sottomissione o prevaricazione di genere. Vero è che per ragioni anagrafiche o per opportune sterilizzazioni sono tutti assessuati come angioletti, quindi non in preda a testosteronici cambiamenti o sbalzi lunari, ma osservarli offre spunti di riflessioni interessanti. Le femminucce sono più vivaci, curiose e intraprendenti; i maschietti sono più serafici, meno emotivi, più sfacciati. Le prime sono grandi cacciatrici, programmate evidentemente per procurare cibo all’eventuale prole, concedono confidenza a pochi, anzi pochissimi, chiedono a gran voce pappa e considerazione; i secondi presidiano il territorio di competenza, tornano –sempre con aria affaticata-, miagolano raramente, sopportano gli assalti giocosi delle compagne feline e si lasciano coccolare democraticamente da tutti. Non vi è una differenza qualitativa tra i due diversi stili di vita e di comportamento, né si creano gerarchie nel rapporto tra maschi e femmine. Il problema semmai è tra esponenti dello stesso sesso, ma questa è un’altra storia. Insomma, i miei gatti insegnano che le disfunzioni tra i rapporti sono sovrastrutture tutte umane, e che nessun micio di buon senso si sognerebbe mai di torturare psicologicamente o fisicamente la propria compagna né – cosa più importante – nessuna gatta permetterebbe mai che questo accadesse. Ergo, pur non avendolo letto, io e miei gatti riteniamo che “Cinquanta sfumature di grigio”, storia di sottomissione contenta, sia in realtà materiale buono giusto per accendere il barbecue in una di queste sere di fine estate. Nel frattempo Mimì ha catturato il suo primo sorcetto e me lo ha donato, miagolando dietro la porta come un bambino con un mazzo di rose per la mamma. La mamma, naturalmente commossa seppure un po’ sgomenta, ha ringraziato. Certo, se il topino fosse stato il cadeau di un ammiratore avrei reagito in maniera diversa, ma quello straccetto passato a miglior vita costituiva per la gattina il più bel regalo possibile. Ancora, a proposito di relatività, mi è stato segnalato il caso di una giovane donna, in villeggiatura abituale a Martina Franca, che avvertendo dolori acuti si è rivolta all’ospedale, dove è stato consigliato alla signora di “stare tranquilla e bere molta camomilla”. Grazie al cielo la signora non ha seguito la prescrizione medica e subito si è rivolta a uno specialista, il quale le ha rivelato la cruda verità: non era stress, ma un infarto vero e proprio. Che vi avevo detto? Talvolta, se qualcuno regala un topino morto è un tesoro, ma se qualcuno consiglia di bere camomilla è un incompetente.       


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