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L´EUROPA E´ GOVERNATA DA UN DELINQUENTE

Pubblicato da: Categoria: EDITORIALI

14
NOV
2014
Nello scrivere l’editoriale della scorsa settimana è come se avessi avuto una “premonizione”. Venerdì scorso, giorno di uscita dell’articolo, è deflagrato il caso Juncker su tutti i media internazionali. Di cosa si tratta? A seguito di approfondite inchieste giornalistiche, è stato aperto un procedimento a carico del neo presidente della Commissione UE in merito ad accordi fiscali concessi dal governo del Lussemburgo a oltre 320 grandi società nel periodo 2002-2010, periodo nel quale Jean-Claude Juncker è stato primo ministro e ministro delle finanze del lillipuziano paese mitteleuropeo. Stando ai dati riportati, queste grandi multinazionali hanno pagato sui profitti trasferiti in Lussemburgo aliquote molto basse, anche inferiori all’1% dato che nel Granducato l’aliquota effettiva è risultata essere di circa lo 0,25%, a scapito dei paesi dove questi profitti sono stati realizzati, con una evasione fiscale totale. Questi accordi fiscali erano segreti ed erano avallati personalmente da Juncker. Si può affermare, senza tema di smentita, che Juncker ha reso ricco il suo Paese ed i suoi concittadini, rubando dalle tasche degli altri Paesi, compresi i Paesi dell’UE di cui adesso dovrebbe essere il leader e servitore. La posizione di Juncker al vertice dell’Organismo della Commissione UE che sta investigando su queste pratiche fiscali, di cui lui stesso era responsabile, è un chiaro conflitto di interessi. La credibilità dell’UE e della sua Commissione, già ai minimi termini nell’opinione pubblica continentale, è resa ancor più bassa dalla presenza al suo vertice di un uomo che ha trascorso gli ultimi 20 anni a negoziare accordi politici sottobanco mentre costruiva un paradiso fiscale internazionale ai danni del resto d’Europa. La follia di questa situazione sta nel fatto che queste vicende, molte se non tutte, erano note già prima che il Parlamento europeo ratificasse la nomina di Juncker, pervicacemente sordo alle innumerevoli voci di dissenso che si levavano dalle forze politiche libere del Continente. E qui si apre una questione che investe direttamente anche la classe politica italiana. Abbiamo tutti ancora vive nella nostra memoria le dichiarazioni programmatiche dei vari Renzi e Berlusconi durante la campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo. Le promesse di impegno duro e puro per cambiare radicalmente le politiche comunitarie che per anni sono state impostate contro i cittadini comunitari a favore dei grandi interessi della finanza mondiale, si sono infrante miseramente sulla nomina di Commissione UE ignobile, guidata da un delinquente internazionale che si chiama Jean-Claude Juncker. La Lega Nord e Fratelli d’Italia sono state le uniche forze politiche nazionali che avevano messo in guardia da una continuità delle politiche comunitarie criminali che hanno portato alla disperazione milioni di cittadini europei. Sono stati accusati di sfascismo, di isolazionismo, di pericoloso nazionalismo. Dove sono oggi gli europeisti a prescindere? Fermiamo questa follia politica che chiamano ancora Unione Europea. Siamo di fronte, purtroppo, al più disastroso fallimento politico della storia dell’umanità.
 
 
 


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